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[VIDEO] Magalini: «Ho le competenze giuste per fare il bene della Reggiana»

L'ex ds dell'Alessandria ha raccolto l'eredità di Doriano Tosi

03.07.2017 19:30

«Chi viene a fare il direttore sportivo alla Reggiana non può che essere soddisfatto - così si è presentato Giuseppe Magalini oggi davanti alla stampa - Sono qua per mettermi a disposizione della società e credo di avere le competenze giuste per fare un buon lavoro. La proprietà mi ha già illustrato quelle che sono le situazioni positive e negative da risovere. Ripetere o migliorare il buon campionato disputato dalla Reggiana la scorsa stagione non sarà facile ma ci proveremo. Il mercato sarà molto lungo, dovremo avere pazienza senza compiere delle scelte dettate dalla fretta».

Era già stato avvicinato dalla Reggiana, ma aveva rifiutato: perché?
«La prima volta che ho parlato con il presidente ero quasi d'accordo con il Trapani, ma una volta arrivato in Sicilia ho avuto dei problemi a livello personale: ansia e paura di volare, così ho rinunciato. Sabato mattina non speravo di diventare il ds della Reggiana, poi dopo che è arrivata la chiamata ci siamo subito messi d'accordo perché già ci conoscevamo».

Ha parlato con il suo predecessore Tosi?
«Mi ha spiegato i motivi che lo hanno portato a lasciare. Lo ritengo un ds capace e in otto giorni ha lavorato bene rispettando le indicazioni della società, lasciandomi in eredità delle situazioni già molto avanzate. Qualcun'altro mi ha parlato molto bene di questa piazza...».

Di chi si tratta?
«Angelo Gregucci. Mi ha descritto cosa vuol dire lavorare a Reggio e il senso di appartenenza che si prova».

La città e i tifosi si aspettano la Serie B. Pensa di avere il budget giusto a disposizione?
«La situazione non è fantasmagorica, le cose vanno fatte con criterio e ben ponderate in ogni situazione. Il budget che abbiamo a disposizione, praticamente definitivo, è buono».

Molti hanno ancora in mente lo squadrone che ha allestito ad Alessandria...
«I grandi introiti ottenuti con la semifinale di Tim Cup ci diedero una mano, mentre Gonzalez fu un regalo personale del presidente Di Masi. I soldi sono importanti, ma le idee contano di più: la Reggiana deve ripartire dalla base di giocatori che ha a disposizione, le considerazioni finali le trarremo quando chiuderà il mercato ad agosto».

Quindi confermerete buona parte dei giocatori sotto contratto?
«Ho condiviso le scelte della società su chi ha fatto bene e meno bene lo scorso campionato. Valuteremo le richieste che arriveranno, ma non vogliamo indebolirci».

Ci sono dei giocatori incedibili?
«Non avrebbe senso privarsi di un Cesarini o un Carlini, per fare un esempio, anche se nel mercato si può sempre essere smentiti. Marchi, Riverola ed altri che hanno avuto poco spazio invece sono sul mercato».

L'allenatore è ancora Menichini?
«Sì. Penso che la conferma se la sia meritata sul campo. Ho già parlato con lui, ha le idee chiare su come costruire la nuova Reggiana, lavoreremo in piena sintonia».

Le ha già fatto delle richieste?
«Innanzitutto gli ho chiesto io su quale schema intende costruire la squadra. Menichini ha capito che il problema della Reggiana era in zona gol e ha chiesto un attaccante forte, spero di riuscire ad accontentarlo».

Ha parlato anche con i giocatori?
«Solo con capitan Genevier. Voglio avere un rapporto diretto con lui, gli altri giocatori li conoscerò ad inizio ritiro».

Molti tesserati pare abbiano l'intenzione di cambiare aria...
«Andranno via i giocatori che riteniamo possano partire. Non ci sarà nessun malcontento, chi resta lo fa per il bene della squadra».

La cessione di Marchi potrebbe essere un problema?
«Nessuno avrà Marchi in beneficienza, chi lo vuole ora forse se ne approfitta per via della sua stagione negativa».

Si era parlato del rinnovo di Panizzi...
«Può diventare una nostra bandiera. Il ragazzo ha della richieste ma vuole restare e il nostro obiettivo è tenerlo, stiamo cercando di completare un accordo».

In porta sono previste delle novità?
«Stiamo facendo delle valutazioni. La situazione è in divenire, non è detto che rimangano entrambi (Perilli e Narduzzo, ndr)».

La prima cosa che ha intenzione di fare qual è?
«Volevo parlare con il capitano e l'ho già fatto. Sotto il profilo tecnico sono già avviate diverse situazioni, le idee sono chiare. Vorrei fornire una base solida di giocatori a mister Menichini affinché possa lavorare bene già nei primi giorni del ritiro».

La regola dei 14 over potrebbe essere un problema?
«Sicuramente sì! I ragazzi del '94 sono già considerati dei "vecchi", è un problema per tutte le squadre...».

In passato è stato condannato a scontare una sospensione per il calcioscommesse: come convive con questo peso?
«Mi sento una vittima come tanti altri. Ho pagato la conoscenza di Gervasoni a Cremona, ma non mi è mai stata data l'opportunità di confrontarmi con lui. Se lo incontrassi per strada...».

Invece il ricordo più bello della sua carriera?
«Dal punto di vista lavorativo l'esperienza di Grosseto per il tipo di mercato che ero riuscito a portare a termine, ma l'emozione più grande è stata quella provata a Mantova con la scalata dalla C2 alla B. Spero di riuscire a provare le stesse sensazioni anche a Reggio...».

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