Il doppio ex Sciaudone: «Reggiana viva e determinata. Il Bari non manca di qualità»
«La squadra granata ha carattere ma deve crescere in esperienza. Dionigi? Trasmette idee chiare e fa crescere i giocatori, un maestro. A Reggio due anni importanti, ho mantenuto rapporti che durano ancora. Avrei voluto chiudere lì la carriera...»

Doppio ex di Bari e Reggiana, centrocampista protagonista di quel Taranto che mister Dionigi portò vicino alla Serie B nel 2012, Daniele Sciaudone ha condiviso ricordi e riflessioni sul presente granata durante lo Speciale Sosta Granata, andato in onda domenica sera sui canali social di TuttoReggiana.
A 37 anni, Sciaudone dedica il suo tempo alla famiglia e a sé stesso, prendendo una pausa dal calcio: «In questo momento sto cercando di concentrarmi su me e sui miei cari, lasciando da parte il campo per un po’». Del suo periodo in granata - 55 presenze e 2 reti tra il 2021 e il 2023 in Lega Pro - conserva ricordi intensi: «Il primo anno a Reggio è stato incredibile, con un gruppo unito e motivato; dispiace non aver centrato la promozione. Il secondo anno sono stato meno protagonista, ma con molti compagni ho mantenuto rapporti che durano ancora oggi. Andarsene da Reggio è stato difficile, avrei voluto concludere lì la mia carriera». Seguendo la Serie B, Sciaudone nota come il campionato sia cambiato rispetto ai suoi tempi: «Si fa molto affidamento sui giovani, spesso per motivi economici più che tecnici. Io sono arrivato in Serie B a 24 anni, dopo cinque stagioni in Serie C, dove ogni partita era una prova da superare. Oggi c’è molta più imprevedibilità; anni fa la salvezza si decideva quasi sempre tra squadre simili per livello». Ricorda con stima il Dionigi di Taranto: «È sempre stato un allenatore capace di trasmettere calcio, e negli anni è cresciuto ulteriormente. Già allora mi ha aiutato a migliorare mentalmente e tatticamente, con esercizi su contropiede e recupero palla che oggi fanno davvero la differenza».
Sul presente della Reggiana, Sciaudone evidenzia punti di forza e margini di miglioramento: «La squadra ha carattere e non molla mai, con un’identità chiara sul campo. Ci sarà bisogno di esperienza e rinforzi a gennaio, ma già questa sosta serve a recuperare giocatori e a consolidare il gruppo. I ragazzi sembrano tutti pronti a seguire le idee del mister. Un giocatore simile a me? Non ce ne sono, ognuno è unico. Però spendo due parole su Girma: quando c'ero io era arrivato senza destare attenzioni, poi è uscito un poco alla volta; ha grandi qualità e trovando continuità potrà riuscire a fare la differenza». Riguardo al Bari, avversario della Regia sabato al “Città del Tricolore” – dove sarà presente anche lui sugli spalti – l’ex centrocampista granata evidenzia le difficoltà dell’ambiente: «Non è facile cominciare in una piazza così esigente. Se le cose non vanno subito bene, servono attributi per reagire. La squadra ha qualità e organico, ma la pressione a Bari non è per tutti». Infine, un pensiero sul futuro del club granata in merito anche alle voci di una possibile passaggio di proprietà: «Reggio offre motivi importanti per investire: centro sportivo all’avanguardia, stadio moderno e pieno di passione, città attaccata alla squadra. Mi dispiace vedere la Reggiana limitata da un mercato da salvezza, perché meriterebbe di più e non ha nulla da invidiare ad altre piazze vicine come Modena. Con obiettivi ambiziosi lo stadio sarebbe sempre pieno».