Dionigi: «Contro il Bari serviranno corsa e idee chiare. Dobbiamo dare continuità ai risultati»
«La sosta è servita per migliorare la nostra condizione. Magnani da valutare, Motta è recuperato e Gondo arruolabile. In avanti ci adattiamo alle caratteristiche degli avversari in fase di non possesso: le alternative alla Reggiana non mancano»

Alla vigilia della sfida casalinga contro il Bari, mister Davide Dionigi ha fatto il punto della situazione in conferenza stampa. Dopo la vittoria nel derby di Cesena e la sosta di campionato, la Reggiana si prepara a un nuovo esame di maturità contro una delle squadre più attrezzate della Serie B, alla ricerca però di continuità e punti dopo un avvio difficile.
Mister, la sosta è stata utile o avrebbe preferito cavalcare subito l’euforia dopo Cesena?
«No, penso sia servita. Eravamo arrivati un po’ corti, non tanto nei numeri quanto nella condizione di chi non aveva fatto il ritiro. In queste due settimane abbiamo lavorato intensamente per portare tutti al massimo. Sono contento del lavoro fatto».
Magnani è pronto per giocare dall'inizio?
«Ho apprezzato molto Giangiacomo: dopo Cesena ha ricordato che non giocava dal 4 maggio, eppure ha fatto 50 minuti a grande intensità. Era normale che poi accusasse qualche fastidio durante la sosta, ma è tornato ad allenarsi questa settimana. Abbiamo deciso un percorso graduale: domani lo valuteremo, ma sono convinto che nelle prossime cinque partite partirà dall’inizio. Bisogna solo capire quando, perché vogliamo che sia almeno al 60-70% della condizione per farlo partire dall'inizio».
Motta è recuperato?
«Sì. Ha avuto un affaticamento all’adduttore, sembrava più grave ma lo abbiamo gestito bene. Ora è pronto e arruolabile».
Come sta Rozzio?
«Meglio, ma la lesione non è ancora guarita del tutto. Ci vorrà tempo: speriamo possa tornare per il derbu con il Modena o subito dopo con l'Avellino».
Quaranta è in fase di rientro?
«Sta accelerando il recupero, ma servono ancora una o due settimane di tempo».
A Cesena Marras ha brillato a destra…
«Con il piede invertito si trova bene, perché rientra sul suo piede naturale. Ci dà soluzioni diverse, ma resta incisivo anche dall’altra parte a sinistra. È un giocatore intelligente, capisce i nostri movimenti».
Il tridente atipico visto al “Manuzzi” può essere riproposto?
«Lo stiamo valutando. Se i tre davanti non fanno la fase difensiva, non giocano: vale per tutti. Dipende dal tipo di partita e dagli avversari. Abbiamo anche Gondo, di nuovo convocabile, e Novakovich. Come già successo a Cesena, ci adattiamo alle caratteristiche in fase di non possesso degli avversari».
Portanova è il terzo marcatore della Serie B da marzo a oggi…
«Manolo è cresciuto tanto da quando sono qua io, anche tatticamente. È generoso e intelligente, a volte spreca energie perché è molto istintivo, ma cerchiamo di posizionarlo dove può essere più letale. Ha fatto una preparazione completa e si vede, gli sarà d'aiuto per il proseguimento del campionato».
La Reggiana non ha subìto gol solo in una sola partita, il Bari ha preso gol in tutte. Cosa aspettarsi domani?
«Oggi è raro che una gara finisca senza reti, anche per il VAR e per il ritmo più alto. Per lo spettacolo è meglio, ma per noi allenatori subire meno gol è fondamentale. Domani sarà una partita di grande corsa: dovremo basarci sulle nostre caratteristiche, pur affrontando una squadra costruita per obiettivi importanti allenata da un amico che conosco molto bene. Serviranno intensità e idee chiare».
A Reggio arriva un Bari in cerca di riscatto?
«La Serie B non risparmia nessuno: puoi vincere e perdere con chiunque, e forse questo è il bello del campionato. Il Bari ha cambiato molto, preso giocatori importanti, ma serve tempo per trovare identità. È una squadra secondo me destinata a risalire».
Che modulo si aspetta da parte dei biancorossi e come pensa che sarà accolto Meroni?
«Hanno alternato difesa a tre e a quattro. Noi siamo preparati a tutto. Meroni l’ho avuto a Cosenza: un ragazzo splendido, ha dato tanto anche qui. Poi sono state fatte altre scelte di budget e mercato, ma resta un professionista esemplare e penso che sarà accolto bene qui a Reggio».
Da calciatore ha vestito anche la maglia del Bari…
«Sì, una breve ma intensa esperienza. Rischiammo di entrare nei playoff per la Serie A. Inoltre il mio vice è di Bari…».
Dove si inserisce questa partita nel ciclo delle prossime cinque di cui tre in casa?
«Deve dare continuità ai quattro punti raccolti nelle ultime due gare. La Serie B è un campionato di equilibrio: la continuità di risultati aiuta a crescere e a lavorare meglio».
Il “Città del Tricolore” può diventare il vostro fortino?
«L’unione delle due curve è importante. In casa la spinta del pubblico serve, soprattutto a una squadra giovane come la Reggiana. Anche fuori ci stiamo comportando bene, ma il fattore campo va sfruttato».
La sinergia con il direttore sportivo Fracchiolla sta aumentando?
«Sta andando bene. Prima di quest'etate non lo conoscevo, ma devo dire che condividiamo idee di gioco e scelte sui calciatori. Ci confrontiamo, discutiamo, ma sempre con sincerità: pane al pane, vino al vino».
Qual è il giocatore che ha voluto a tutti i costi?
«Non sono un allenatore che pretende certi giocatori. Papetti per esempio lo conoscevo, ma le scelte sono sempre condivise in base alle caratteristiche che servono per creare la nostra idea di calcio».
Papetti merita un riconoscimento, avendo sempre giocato dall'inizio?
«Sì, insieme a Motta ha giocato sempre. Si è adattato a fare il centrale in una difesa a tre, ruolo nuovo per lui, e lo sta facendo bene al netto di qualche errore. Il suo ruolo ideale resta il braccetto di destra e a 23 anni è un giocatore pronto per la Serie B».
Allenare nella propria città, con tanti reggiani in società: pro e contro?
«I pro sono l’affetto di familiari, amici e tifosi. I contro sono le responsabilità e le aspettative più alte. È un equilibrio da vivere con serenità».