Il sindaco Vecchi assieme all'ex presidente Quintavalli
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Il sindaco Vecchi: «Reggiana, il viaggio continua. Rialziamoci e ripartiamo insieme»

«Esprimo vicinanza e sostegno alla società e ai tifosi. I reggiani sono un popolo particolare nel manifestare la propria passione»

09.05.2021 09:00

Il primo cittadino di Reggio, Luca Vecchi, ha affidato ai social un messaggio rivolto alla città, ai tifosi e ai granata protagonisti della stagione giunta ai titolo di coda con la retrocessione sul campo.

Adesso ci rialziamo e insieme ripartiamo.

 

Lo sport è fatto così.

 

Una naturale ed inevitabile alternanza di emozioni intense, di vittorie e di sconfitte, di imprese storiche e di fallimenti dolorosi.

 

Sembra ieri il festeggiamento della promozione della Reggiana in serie B e invece siamo di nuovo qui a constatare la delusione della retrocessione.

 

Il giorno dopo la sconfitta l’amarezza e la delusione sono inevitabilmente l’emozione dominante.

 

Ho ascoltato le parole piene di dignità dell’allenatore Massimiliano Alvini, la delusione profonda del Presidente Carmelo Salerno, il dolore non trattenuto di Luca Quintavalli, e forse possiamo dirlo, il dolore silenzioso, composto, pieno di dignità, dei tanti tifosi che quella serie B ritrovata non hanno potuto viverla in presenza allo stadio.

 

L’ho detto più volte, alla squadra della propria città si è naturalmente legati, lo si è se si va ogni domenica allo stadio, lo si è anche quando là si osserva con un minimo di distanza.

 

Lo si è da semplici cittadini, lo si è quando si porta l’onore e il privilegio di un ruolo pubblico di rilievo.

 

Lo si è nei successi e nelle sconfitte.

 

La Reggiana ha superato i suoi 100 anni di storia, li ha celebrati in modo adeguato.

 

Ha attraversato nell’epoca recente la montagna russa impressionante di successi e sconfitte.

 

Il fallimento, l’abbandono della proprietà nel 2018, la ripartenza dalla D, l’arrivo in serie B in solo due anni, ed ora l’amara retrocessione.

 

Scrisse Gianni Mura che “si corre per vincere ma quando si perde lo si fa con stile”. Ieri abbiamo ascoltato le scuse dei principali protagonisti. Istintivamente le ho trovate anche un po’ eccessive perché gli errori che certo ci sono stati, che non sta a me analizzare, vanno contemplati nelle difficoltà anche impreviste che ogni vicenda sportiva porta con se. Ma ho voluto cogliere in quelle scuse il rispetto verso i tifosi, la città, un atto di dignità che nello sport italiano non sempre è facile trovare.

 

Un grande come Karim Abdul Jabbar disse che nello sport come nella vita “non conta il risultato conta il viaggio “.

 

Se dicessimo che non ci interessa il risultato non saremmo oggi sinceri, ma dire che ci interessa il viaggio significa essere consapevoli di una storia, della sua importanza, della sua necessità di continuare il viaggio.

 

Per questo credo che al di là di tutte le analisi che occorrerà fare, un sentimento di vicinanza e sostegno vada comunque a tutta la società .

 

A Romano Amadei che ha dato solidità finanziaria ad un progetto sportivo serio e lungimirante. A Max Alvini che al di là di tutto con cuore e con la testa ci pur sempre portati in B. A Doriano Tosi, al Presidente Carmelo Salerno e con lui anche a Luca Quintavalli che ha ripreso in mano la Reggiana nei momenti più difficili accompagnandola per due anni di successi.

 

E infine un pensiero ai tifosi che nel tempo ne hanno viste di ogni, che hanno intrecciato il loro amore con la squadra nella buona e nella cattiva sorte. Sempre.

 

I reggiani sono un popolo particolare, unico nel suo genere, con le sue qualità e le sue fragilità, ma autentico nel vivere il dolore, nel manifestare la passione per le cose che si amano.

 

E adesso ci si rialza e si riparte. Il viaggio deve continuare. Insieme a tutta la città.

 

Forza Reggiana.

 

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