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Diana: «Vedremo ancora alti e bassi, ma stiamo migliorando. Serve una crescita mentale e fisica degli attaccanti»

«Bisogna correre e fare le cose per bene, gioca chi lo merita. Contro la Vis Pesaro dovremo essere la Reggiana che in casa prova a dominare la gara. Il campionato è livellato, ma in classifica dobbiamo cercare di rimanere nel gruppo di testa»

28.10.2022 17:00

La beffa di Carrara è ancora nella mente di tutti, ma il campionato non si ferma mai e tra 24 ore si torna nuovamente in campo contro la Vis Pesaro. Mister Aimo Diana è pronto a rientrare in panchina dopo il doppio turno di stop e lancia un messaggio, più o meno velato, alla sua squadra…

Mister, è passata la rabbia per il gol preso all’ultimo minuto a Carrara?
«Ne abbiamo preso atto. Potevamo essere più furbi ed esperti, ma purtroppo è capitato. Quel gol ci ha tolto la possibilità di vincere una partita che avrebbe dato slancio e continuità alle prestazioni migliorative, non ancora come tutti vorremmo, degli ultimi tempi». 

È stato multato nuovamente dalla tribuna…
«A essere sincero sono stato fortunato a prendere solo quella, forse meritavo qualcosa di più… Ad ogni modo la pagherò di tasca mia».

Nel finale secondo lei la Reggiana ha subìto troppo l’avversario?
«Sì, ma neanche troppo. È normale che chi insegue ci metta un qualcosa in più, noi dovevamo provare a tenere la palla più in alto ed essere più presenti quando si entra dalla panchina dando una mano alla squadra».

La squadra tutto sommato ha sofferto poco in difesa…
«Sì, siamo cresciuti di condizione e ho recuperato giocatori che si allenano con continuità. Dall’altro lato però tiriamo meno in porta noi e i nostri attaccanti, a parte qualcuno, non stanno rendendo come dovrebbero. Ci aspettiamo una crescita fisica e mentale. Pellegrini è bravo e ci dà una grande mano, ma c’è bisogno anche degli altri».

Montalto e Lanini sono da pungolare?
«Si pungolano da soli, io decido se farli giocare o no in base a come si comportano dentro e fuori dal campo. Domani potrebbero esserci entrambi o potrebbero entrambi sedersi in panchina. Qui bisogna correre e fare le cose per bene e chi sta nelle regole ha il suo spazio. Io voglio che ci sia educazione e rispetto per il lavoro di tutti e le mie scelte sono fatte in base anche a questi aspetti».

Cosa serve allora?
«Non è questione di pungolare tutti i giorni, lo sanno quando fanno bene. Poi agli attaccanti serve una scintilla come un gol o un tiro in porta, che in questo momento manca. I miei giocatori inoltre devono trovare continuità di allenamento: quando c’è questo aspetto, con pochi infortuni e altri intoppi, i risultati arrivano. È importante anche la cura di se stessi fuori dal campo». 

Quali novità arrivano dall’infermeria?
«A parte i lungodegenti abbiamo qualche malanno di stagione da valutare all’ultimo domani mattina. Sicuramente non ci saranno Hristov, Nicoletti, Varela e Cremonesi perché ha riportato un’elongazione muscolare. D'Angelo, Pellegrini e Montalto sono in forse».

Contro la Vis Pesaro la squadra farà un ulteriore passo avanti?
«Me lo auguro. Questa è la classica partita stravinta per chi guarda da fuori ma non è così. Loro stanno facendo bene e vengono qui a viso aperto per dimostrare che sanno giocare a calcio. Io personalmente ho grande stima del loro allenatore. Sicuramente ci impegneranno ma noi dovremo cercare di essere la Reggiana che fa la sua partita in casa cercando di dominare. Passeremo ancora da alti e bassi, questo non lo posso nascondere».

Le palle inattive restano uno dei problemi da risolvere…
«Stiamo facendo molto male senza ombra di dubbio. Non le battiamo come dovremmo anche se chi lo fa ora prima lo faceva bene, ma continueremo a provare fino a quando non troveremo la sensibilità giusta. Capisco che l’allenatore sia il responsabile di tutto, ma aspetti come questi fatico ad allenarli più di tanto. Prima o poi torneremo a batterle bene perché la qualità c’è».

Per lei è frustrante allenare una Reggiana diversa dalla scorsa stagione?
«No, sono molto più pungolato perché devo fare un lavoro diverso. Sono convinto che arriveremo a capo di questa cosa perché confido nella capacità dello staff di raggiungere i nostri obiettivi, ma rispetto a inizio stagione ho dovuto cambiare metodologia di lavoro perché mi sono adattato ai cambiamenti avvenuti in estate con squadra che mutava di settimana in settimana. Alleno la squadra che mi danno e sono felice di farlo: stiamo provando a dare qualcosa di diverso perché le caratteristiche sono differenti. Secondo me si nota meno all’esterno ma con la Carrarese a tratti si è rivisto qualcosa di quello che mi piace fare, i movimenti giusti e un certo dominio del campo, poi è chiaro che ci sono caratteristiche diverse e giocatori. Ad ogni modo saremo sempre in difetto se si ripensa alla fotografia di squadra dell’anno scorso».

Sta pensando di praticare un calcio offensivo diverso dal solito?
«Sto cercando di uscire dai miei canoni per scavare nelle cose che posso fare. Per me ogni partita è sempre un esame da superare, quindi sto studiano tantissimo e dando il massimo per il bene della Reggiana».

Vedere Gubbio ed Entella al primo posto la sorprende?
«L’Entella assolutamente no, era strano non vederla lì in alto. Il Gubbio nemmeno, dopo averlo visto all’opera. In questo momento stiamo vivendo un campionato livellato e andrà avanti così ancora per diverso tempo. Non ci si deve sorprendere molto, le squadre considerate tra le favorite alla fine sono tutte lì. Poi ci sono squadre che sembrano invincibili come il Cesena, capace di vincere allo scadere più di una volta».

Da affrontare tra le prime dieci restano solamente Entella e Rimini: questo può essere un vantaggio per la Reggiana?
«In questo momento credo di no perché la squadra non ha piena consapevolezza di vincere tutte le partite. Io ho la sensazione che le partite le possiamo vincere ma non stravincere come si poteva pensare in passato. La classifica dice che potremmo essere primi o ottavi domani sera: dobbiamo guardarla e rimanere aggrappati al gruppo di testa, la posizione che ci compete».

Una squadra più forte di quella granata secondo lei c’è?
«Il Fiorenzuola ha dimostrato di esserlo chiaramente, almeno quella domenica, altre gare invece sono state mezze falsate come quelle contro Gubbio e Cesena in cui siamo rimasti con l’uomo in meno e non si è visto il pieno potenziale di entrambe le contendenti. Sarà interessante affrontare avversarie che stanno bene come Rimini o Entella: il campionato è livellato ma come ho già detto, le squadre che contano sono lì sopra. Non c’è nessuna che ha “cannato” completamente la stagione».

Ha dei rimpianti?
«Quelli ci saranno sempre, ma io ci ho messo tutto e crescerò». 

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