Alla vigilia del derby contro il Modena, mister Davide Dionigi ha parlato delle sensazioni in casa granata dopo la sconfitta di Monza, dello stato dell’infermeria e del valore della sfida che attende la sua squadra al “Città del Tricolore”. Di fronte ci sarà la capolista, ma la Reggiana dovrà puntare sul proprio orgoglio e sul fattore campo, giocando con la testa libera da pressioni.


Mister, la sconfitta di Monza ha lasciato qualcosa nella testa dei giocatori?
«No, c’è solo il dispiacere di non aver portato via un punto dopo l’1-1, considerando la grande emergenza in cui eravamo. Potevamo fare meglio, ma anche diverse cose buone. È stata una sconfitta facile da leggere e già digerita: non ne abbiamo parlato più di tanto perché ci siamo subito rituffati nel lavoro per domani, con serietà, tranquillità e la massima cattiveria calcistica».

Nove partite, tre vinte, tre pareggiate e tre perse: perché dopo ogni sconfitta si sente tanta critica attorno alla Reggiana?
«Fa parte dell’attaccamento e delle aspettative dei tifosi. Tutti vorrebbero sempre di più, ma bisogna contestualizzare: abbiamo affrontato squadre come Palermo e Monza con tante assenze. Se a queste formazioni togli cinque o sei titolari, anche loro andrebbero in difficoltà. Noi, anche a Palermo, abbiamo fatto una grande gara. A Monza abbiamo reagito dopo un gol preso in modo fortuito, e certe cose di tattico c’entrano poco. Le aspettative sono alte perché la squadra ha fatto belle partite, ma va considerato che molti dei nostri undici base sono mancati e chi li sostituisce spesso è giovane. È giusto ricordarlo».

Quali novità arrivano dall’infermeria?
«Gondo è recuperato e ha già avuto minutaggio, Magnani pure. Purtroppo non ce la fanno ancora Quaranta, Reinhart, Rozzio e Girma, che ha preso una brutta botta».

È arrivato il momento di vedere Magnani dal primo minuto?
«Lo stiamo valutando: in una delle prossime due partite giocherà di sicuro, vedremo se domani o ad Avellino. Giangiacomo era fermo da diversi mesi e aveva bisogno di adattamento, come successo ad altri nuovi arrivati. Metterli in campo quando non stanno bene significa rischiare di bruciarli: preferisco tutelare giocatore, società e gruppo».

Che valore ha questo derby per la Reggiana?
«È una partita speciale, soprattutto per i nostri tifosi. Vogliamo riprenderci dopo il passo falso di Monza e dare continuità di risultati: in Serie B serve mettere fieno in cascina. Dopo la sosta, recuperando tutti, vedremo finalmente la Reggiana al completo. Avrei preferito giocare il derby al completo, ma faremo di necessità virtù».

Firmerebbe per uno 0-0 contro la capolista?
«Non lo abbiamo mai fatto. Noi vogliamo sempre giocare a viso aperto, ma in certi momenti le assenze e la condizione ci hanno costretto ad adattarci. Domani vogliamo tornare ad essere la solita Reggiana che produce gioco, aiutata dal nostro pubblico. Siamo il secondo attacco del campionato: dobbiamo solo migliorare nei gol subiti, ma con i rientri di Magnani, Rozzio, Quaranta e altri potremo sistemarci nei ruoli naturali».

Guardando il calendario, dopo un inizio durissimo il vero campionato della Reggiana sembra quasi iniziare adesso. Che spirito serve per affrontare i canarini?
«Questi ragazzi meritano solo complimenti. Non siamo mai stati al completo dalla prima di Coppa Italia, ma hanno sempre dato tutto. Affronteremo il Modena con la testa libera, consapevoli di aver già superato un calendario difficilissimo. Il Modena è costruito per stare in alto, ma noi dobbiamo continuare su quest’onda di entusiasmo».

Che tipo di squadra è il Modena?
«Una squadra solida, esperta, con organizzazione e qualità in tutti i reparti. Ha avuto tanti rigori a favore, sei o sette, ma ciò conferma quanto riesca a stare sempre nella metà campo avversaria. È al completo e ben allenata da un tecnico esperto. Sarà una gara difficile, ma noi siamo abituati a confrontarci con squadre forti e cercheremo di fare la nostra partita gagliarda e battagliera con la migliore formazione possibile».

A Monza siete usciti tra gli applausi dei tifosi. Che rapporto c’è oggi tra la squadra e il pubblico?
«C’è grande sintonia. I tifosi hanno capito il momento, hanno visto che la squadra ha dato tutto e ci hanno ringraziato. Ci hanno chiesto di affrontare il derby con coraggio e voglia: sanno che partiamo sfavoriti come nella scorsa stagione, ma è pur sempre un derby in casa nostra. I giocatori sono consapevoli di avere dato il massimo a Monza e ora sono pronti per questa partita».

La Reggiana ha dimostrato di saper uscire alla distanza…
«Si affrontano due squadre che corrono e stanno bene fisicamente. Anche loro come noi escono alla distanza. Sarà una partita che andrà oltre i 90 minuti come intensità. Dal punto di vista atletico sarà un derby molto combattuto».

Tutti gli attaccanti della Reggiana sono andati in gol. È un segnale importante?
«Assolutamente. Significa che la squadra produce molto e che i gol arrivano da azioni manovrate, come proviamo in settimana. Dobbiamo solo diminuire quelli subiti, ma l’indice di pericolosità è alto».

Un pensiero su Rover, dopo l’episodio sfortunatissimo del primo gol del Monza: non bisogna dimenticarsi che ha ricamato l'assist per Novakovich…
«È un giocatore che nasce con qualità offensive, va aspettato: il gruppo gli è vicino e noi gli daremo ancora fiducia. Qui nessuno viene messo in croce, sbagliare fa parte del percorso di crescita».

Il “Città del Tricolore” è imbattuto da tempo. Quanto conta questa solidità casalinga?
«Dallo scorso anno siamo sempre solidi in casa. Dobbiamo aggrapparci alle nostre certezze e continuare questa tradizione. Sarà una partita intensa, sono sicuro che il pubblico reggiano ci darà una mano».

Si attende una cornice di oltre 13mila spettatori. C’è anche un significato personale per lei in questa sfida?
«È normale che ci sia un pizzico di emozione, ma quando si entra in campo si pensa solo a prevalere. Dopo i 90 minuti ci si abbraccia, ma durante la partita conta solo vincere».

Edoardo Motta migliore granata in campo di Monza-Reggiana
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