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Diana: «Abbiamo grande rispetto del Cesena, ma non andremo in guerra da soli. L'aspetto emotivo farà la differenza»

«Non firmo per il pareggio, mi voglio divertire. Quando certi valori si equivalgono, i duelli diventano decisivi. Senza Cigarini potremmo vedere un centrocampo dinamico e cercare la profondità, ma ce la possiamo giocare anche nello stretto»

19.02.2023 15:30

Cesena-Reggiana è una gara che non può ancora decidere una stagione, ma può certamente indirizzare da una parte l'esito finale o, al contrario, riaprire definitivamente i giochi a due mesi dalla conclusione del campionato. La Reggiana di mister Aimo Diana arriva a questo importante appuntamento contro il Cesena di Toscano con qualche cerotto di troppo, ma ciò non toglie il sorriso dal volto del tecnico granata pronto ancora una volta a indossare l'elmetto e andare in guerra, questa volta aiutato da quasi 3000 “soldati” granata al suo fianco.

Mister, la nota dolente arriva ancora una volta dall’infermeria e riguarda Cigarini…
«Sì, purtroppo è influenzato e ha la febbre, non credo che sarà della partita. Rivaluteremo nelle prossime ore le sue condizioni, ma ieri sera era piuttosto debilitato. I malanni stagionali possono capitare è lui non è stato il primo ad averli, ma altri hanno recuperato».

A parte Montalto e Muroni, tutti gli altri sono recuperati?
«Rozzio ha una settimana di allenamenti alle spalle fatti bene, potevo già inserirlo col Gubbio ma non si è presentata l’occasione giusta. Anche Guglielmotti è recuperato dato che si è allenato tutta la settimana. Rossi ha messo dentro alcuni minuti nell’ultima partita, lui ha un’intelligenza tattica rara e credo sarà della partita. Recupero, infine, Hristov e Cremonesi per la panchina, mancherà però Luciani».

Il rientro di Montalto quando è previsto?
«Da martedì ritorna in gruppo e questa è una buona notizia».

In settimana avete respirato un’atmosfera diversa dal solito?
«A dire il vero no. Lavoriamo sempre tranquillamente col solito gruppo di tifosi che ci segue. Più si avvicina la partita e più questa si sente: sappiamo che è una gara molto importante, ma sappiamo anche che dopo ci saranno ancora altre dieci sfide, quindi non bisogna dimenticarsi di pensare alla lunga distanza. Per queste occasioni vorremo sempre avere la formazione al top… Avrò comunque i migliori che ci sono in questo momento».

La situazione d’emergenza potrà influenzare il modo di giocare della squadra?
«Non credo, è da tempo che ci conviviamo, senza dimenticare i diffidati. A me non cambia nulla perché so cosa possono dare ragazzi. Ognuno metterà dentro quello che ha a livello emotivo, più che tecnico-tattico. Da questo punto di vista sono tranquillo, le pressioni ci sono sempre. Abbiamo grande rispetto del Cesena dato che sta vivendo un momento positivo, abbiamo grande rispetto del loro stadio e del pubblico che troveremo ma noi non andiamo in guerra da soli…».

Senza Cigarini pensa di schierare un centrocampo maggiormente dinamico?
«Ci stiamo pensando, anche perché Kabashi non è al top. Contro il Gubbio il centrocampo dinamico e intenso mi ha dato belle sensazioni, scioglieremo comunque gli ultimi dubbi domani mattina. Tengo anche a sottolineare che abbiamo ritrovato Sciaudone e alla lunga ci servirà anche lui. Tutti sono dentro e si sentono bene, qualcuno però sa che deve ancora darci tanto».

In avanti andrete alla ricerca degli spazi?
«Questa è sempre stata la mia idea, ma dipende da quanto concede l’avversario. Noi abbiamo anche la possibilità di giocarcela nello stretto, a livello tecnico. Valuteremo domani se mettere dentro un giocatore più tecnico o aggressivo, ma posso cambiare a gara in corso. Ci sono ragazzi come Rosafio e Capone che sul piano tecnico hanno capacità importanti, Varela invece attacca bene profondità. Ho le frecce giuste nel mio arco».

Sarà lei a dire alla squadra come approcciare la gara?
«No, questa è una decisione che prenderanno i giocatori in campo. Noi comunque ci siamo preparati per ogni evenienza. Se aspettare o prendere subito alto l’avversario a volte lo si decide anche in base allo stato di salute o al momento emotivo. Col Gubbio a un certo punto ci siamo anche rintanati nella nostra metà campo. Comunque, se fosse per me, io andrei a prenderli alti direttamente dentro lo spogliatoio, ma di fronte avremo un avversario forte quindi gli porteremo rispetto. Mi aspetto grande entusiasmo da parte dei nostri avversari ma anche noi coi nostri tifosi alle spalle ne avremo. Sarà una partita che spero possa regalare emozioni in un clima da Serie A. Si affrontano due squadre che hanno grande esperienza, i giocatori sono abituati a questo clima».

Ha un punto debole questo Cesena?
«Qualcosa abbiamo cercato di vedere: le squadre perfette non esistono, nemmeno il Napoli lo è dato che qualcosa lo concede. Loro sono molto consapevoli così come lo siamo noi. Ci assomigliamo come atteggiamento avendo entrambe una squadra corta e aggressiva. Per fare bene bisogna vincere i duelli».

È quindi nei duelli che si può vincere il derby?
«Sì, è così. Devo dire che loro hanno cambiato atteggiamento rispetto al girone andata: giocano meno uomo contro uomo, anzi capita che aspettino l’avversario con umiltà. Questa è la dimostrazione della forza del loro allenatore, ha capito che a volte bisogna aspettare e colpire in ripartenza. In questo tipo di gara si parificano gli aspetti tecnici e fisici, per questo dico che i duelli personali saranno decisivi». 

Come mai è così sereno?
«Tante volte ci siamo trovati in queste situazioni difficili, chiaramente non contro il Cesena, ma abbiamo una rosa profonda e i migliori giocatori per ogni ruolo. Chi gioca al posto del titolare è il secondo migliore in quella posizione. Mi dispiace solamente che manchi continuità negli allenamenti e non vorrei che influisse alla lunga nella coda del campionato: lì dovremo stare molto bene fisicamente per affrontare squadre sulla carta facili ma che creano problemi».

Stasera o domani farà un discorso alla squadra?
«La società ha voluto organizzare una cena tra di noi e io sono contendo di farla. Mangeremo insieme poi ognuno tornerà a casa e ci rivedremo domani mattina per l’ultimo allenamento. Di solito non programmo discorsi, con il Gubbio ho detto qualcosa la domenica mattina ma a volte va bene anche stare in silenzio».

Firmerebbe per il pareggio?
«Assolutamente no, la partita va giocata. Io mi voglio divertire e spero che si divertano i nostri tifosi. Mi aspetto una gara di livello come l’anno scorso».

Pensa che sia stato designato un arbitro all’altezza?
«In queste partite ci fidiamo di chi mandano. Domani verrà un arbitro che dirigerà una gara di altissimo livello davanti a 15mila e più tifosi senza poter contare sull’ausilio del VAR, quindi l’errore può capitare. Per me è un peccato che gare come questa, che possono determinare i campionati, si giochino senza il supporto della tecnologia…».

Domani ci saranno le votazioni per la Panchina d’oro: si aspetta di essere premiato?
«No, anche perché solitamente, e giustamente, viene premiato chi ha vinto il campionato o i playoff».

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