Lambourde: «Felice per il gol e per la mia crescita. Sto prendendo confidenza con la squadra»
Secondo gol da subentrato per il classe 2006 di proprietà del Verona: «Mi sento cresciuto caratterialmente. Portanova è un modello per me perché dà sempre il massimo. In Italia si lavora molto sulla tattica e si corre di più rispetto alla Francia»

Al suo secondo anno in Italia, Mathis Lambourde sta trovando sempre più spazio e fiducia a Reggio. Entrato finora in tutte le partite a gara in corso, il francese classe 2006 ha già lasciato il segno con due gol da attaccante vero, l'ultimo contro il Bari.
Hai una percentuale di minuti giocati e gol fatti importante…
«Sì, ho giocato finora 3-4 partite sempre entrando a gara in corso e ho fatto bene. Quello che mi interessa è dare il 100% per la squadra e sono contento di quello che sto facendo».
Qual è la posizione che prediligi?
«Sono un giocatore a cui piace stare dietro a punte come Gondo o Novakovich».
Essendo un giocatore da ultimi metri, hai mai fatto un gol simile segnando da fuori?
«No, è la prima volta che faccio un gol così. Finora non ho giocato tanto perciò aver segnato mi rende ancora più felice».
Pensi di essere cresciuto sotto la guida di Dionigi da quando sei a Reggio?
«Sì, sono migliorato e mi sento bene. Sono uno che vuole sempre dare il massimo per la squadra. Mi sento migliorato caratterialmente e sto pian piano prendendo sempre più confidenza con il mister e i compagni».
Qual è il compagno da cui prendi più esempio?
«In questa squadra mi piace Portanova perché è uno che dà sempre il massimo e aiuta tutti. Corre dappertutto, mette sempre il 100% in campo e dà tanti consigli ai più giovani. È uno che non si risparmia mai, perciò è veramente un modello che seguo con molta ammirazione».
Fai qualche pensiero alla Nazionale francese Under 21?
«È possibile ma non è il mio primo pensiero. Voglio pensare prima al quotidiano, cioè a fare bene alla Reggiana. Per tutto il resto si vedrà».
Come ti stai trovando a Reggio Emilia?
«È il mio secondo anno in Italia perciò ho bisogno di fare esperienza. L’anno scorso a Verona era il mio primo anno e l’ambientamento all’inizio non è stato facile. C’è una cultura diversa rispetto alla Francia».
Quali sono le differenze che hai trovato tra Italia e Francia?
«Ho notato principalmente due differenze. Innanzitutto in Italia si lavora maggiormente sulla tattica mentre in Francia solo un paio di volte a settimana. Inoltre in Italia si corre molto di più».