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Mister Diana: «Vittoria importante. Avevo chiesto di partire forte, i giocatori sono consapevoli dei loro mezzi»

«Mi interessava l'atteggiamento e si è rischiato poco, ma dispiace per il gol preso: ogni tanto cala la tensione. Il cartellino rosso? Per fortuna era indirizzato a Goretti. A Cesena avremo tanta pressione, ma abbiamo la caratura per giocarcela»

13.02.2023 23:20

Il successo nel posticipo contro il Gubbio fa tornare il sorriso in casa Reggiana dopo il k.o. rimediato ad Ancona la settimana scorsa, mister Aimo Diana analizza il match visibilmente soddisfatto. «In Serie C fino all'ultimo secondo possono cambiare le cose - commenta il tecnico granata a fine gara - Sto dando minutaggio anche a coloro che stanno giocando poco e questo ci permetterà di avere tutti al meglio nei momenti decisivi, già a partire dalla settimana prossima contro il Cesena. Nel secondo tempo ho solo cercato di tenere alta la tensione per non concedere nulla ai nostri avversari».

Mister, quanto è importante questa vittoria?
«Questa vittoria per noi vuole dire tanto anche perché eravamo in grossa emergenza avendo fuori alcuni atleti che sono stati titolari nelle ultime partite. In campo c'erano tanti ragazzi che avevano bisogno di minuti avendo giocato poco fino ad oggi. Era prevedibile che soffrissimo nel secondo tempo anche se devo dire che il gol preso mi ha un po' infastidito. Certo che se avessimo chiuso prima la gara non avremmo sofferto…».

Il gol preso era evitabile?
«Con la pressione che ci mettono addosso abbiamo commesso qualche errore. In questo momento mi interessava comunque l’atteggiamento e abbiamo rischiato poco. Quando certi giocatori sono sotto tono, lo si nota subito. Ogni tanto qualche calo di tensione lo abbiamo e dà un po' fastidio».

Non si può negare che ci sia stata una dimostrazione di forza coi sostituti... 
«Sì, avevo chiesto ai ragazzi di partire molto forti e ci siamo riusciti, avendo segnato subito due reti. Li avevo visti consapevoli dei loro mezzi e di ciò che dovevano fare fin dalle prime battute del riscaldamento. Abbiamo spianato la nostra strada verso l'obiettivo che vogliamo raggiungere a tutti i costi, la promozione per la quale vogliamo battagliare con tutte le altre contendenti che stanno cercando di puntare al nostro stesso obiettivo».

Più che positiva la prova Pellegrini, ma anche Nardi e Vallocchia si sono fatti notare...
«Loro sono stati bravi. Giocare contro le squadre di Braglia non è mai facile visto che sono molto bravi sulle seconde palle e creano sempre gare piuttosto intense. I nuovi hanno sempre han bisogno di tempo nella metodologia di lavoro e più o meno tutti fanno fatica perché hanno bisogno di trovare una buona condizione atletica. Vallocchia in modo particolare ne sta beneficiando perché ha trovato più minuti. Arriverà anche il tempo di Capone e Fiamozzi».

E Guiebre?
«Lui ci mette grandi doti fisiche e tecniche, noi gli concediamo la libertà di interpretare le azioni d'attacco. Mi sembra limitativo costringere un giocatore con le sue caratteristiche alla sola fase difensiva e infatti, in settimana, lavoriamo molto proprio sulla fase offensiva. Io ho in rosa i migliori giocatori della categoria, così come ce li hanno il Cesena e l'Entella, quindi ogni giocatore devo cercare di sfruttarlo al massimo per le potenzialità che ha e Guiebre ne ha davvero tantissime».

Laezza dà garanzie anche da centrale…
«È il suo ruolo e lo ha fatto anche anni fa. Mi dispiace solo non averlo avuto lo scorso anno, ma il giocatore è questo».

Gli ingressi nel secondo tempo di Rosafio e Sciaudone hanno fatto bene alla squadra?
«Rosafio è entrato bene e per me è un giocatore molto importante, peccato non sia riuscito a segnare. Sciaudone quest'anno sta giocando poco, ma per me è importantissimo: ha caratteristiche diverse da Nardi o da Vallocchia, ma è altrettanto prezioso e resta un leader che deve farsi trovare pronto quando ho bisogno di lui».

Come spiega il grande nervosismo nella seconda parte di gara?
«Il Gubbio è una squadra battagliera ma non dovevamo cascare in certe provocazioni. Avevamo Laezza in diffida e sarebbe stato stupido perderlo. Ora la posta in palio è importante e un po’ di nervosismo può starci. Coi cambi ci siamo rialzati e va bene così».

Temeva che nel finale il cartellino rosso fosse indirizzato a lei?
«Decisamente sì, ma fortunatamente non era per me: ero soltanto in linea con l'arbitro e il destinatario del cartellino rosso, il direttore Goretti. In quel momento mi sono scaldato, ma ho fatto di peggio… Mi sarebbe dispiaciuto perdere una partita come quella col Cesena».

Dopo l'infortunio di Cremonesi occorrerà fare nuovamente la conta in vista del derby?
«Cremonesi lo valuteremo in settimana. Dovrebbero rientrare Hristov e Rozzio con più allenamenti nelle gambe. Spero di ritrovare anche Muroni e Guglielmotti, Kabashi farà un accertamento mercoledì, quando riprenderemo ad allenarci, e dovrebbe esserci da giovedì. Sono contento aver dato minuti a Rossi e Rosafio. Oggi Luciani ha stretto i denti per lui e anche per me e ciò mi inorgoglisce. Anche Cremonesi e Rozzio erano a disposizione: questo è il focus importante per qualsiasi scelta di un allenatore».

Cigarini come sta?
«Ha avuto qualche problema ma credo non sia niente di importante e lui stesso me lo ha detto. Se non ci sarà, vorrà dire che giocherà qualcun altro».

Da Cesena sperano che lei sia costretto a fare la conta dei sopravvissuti per la gara della settimana prossima...
«È così, ma certamente, chiunque manderò in campo, schiererò una squadra competitiva dal primo all'ultimo giocatore».

Che settimana sarà quella che porta al derby?
«Una settimana normale. Sappiamo la caratura del nostro stadio e che ci attenderà uno stadio pieno, ma non bisogna dimenticarsi di tutte le gare che verranno dopo. Il campionato non finirà a Cesena lunedì prossimo».

Se la squadra si fosse presentata al “Manuzzi” con un solo punto di vantaggio anziché quattro, per lei sarebbe cambiato qualcosa?
«La partita sarebbe stata comunque di grande tensione e non credo che la pressione sarà solo sul Cesena ma anche su di noi. Ci sarà su di me soprattutto, ma siamo abituati a questo tipo di gara. Abbiamo la caratura per affrontarla».

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