Le pagelle di Reggiana-Padova. Reinhart questa volta non basta, Papetti e Quaranta distratti
Motta impreciso, Magnani chiude tutti i varchi. Bozzolan ispirato, Marras in ritardo su Capelli. Bertagnoli tanta applicazione ma poca efficacia, Portanova ancora fuori giri. Tavsan a intermittenza, Gondo non vede la porta. Lambourde evanescente.
La sconfitta con il Padova brucia: arriva contro una diretta concorrente per la salvezza, almeno in questa fase della stagione. Grande mole di gioco e impegno, ancora una volta vanificati come già accaduto con il Frosinone. Tanti 5,5 che non sono bocciature pesanti, ma fotografano una squadra smarrita nel momento cruciale del match. A brillare soltanto l’ennesimo gioiello di Reinhart e la verve del ritrovato Bozzolan. Più di un dubbio sulla gestione della gara da parte del mister.
Edoardo Motta 5,5 - Poco può sul primo gol, anche se il traversone teso di Capelli attraversa la sua area. Sul raddoppio di Seghetti respinge il tiro di Harder proprio sui piedi del neoentrato. Rischia grosso con un rinvio sbagliato: una sbavatura non nuova che per poco non gli costa cara.
Andrea Papetti 5 - Prova complessivamente ordinata in fase difensiva almeno fino al 76’, quando si fa sorprendere da Seghetti che gli spunta alle spalle. Nel recupero è ancora in ritardo sul match winner biancoscudato, che va vicino alla doppietta personale. Una tirata d’orecchi anche per il cartellino giallo rimediato in maniera gratuita, che gli farà saltare la trasferta di Pescara.
Giangiacomo Magnani 6 - Giganteggia nel duello con Bortolussi e Papu Gomez, che faticano a trovare spazio nelle sue zolle di competenza. Come il resto della difesa si fa sorprendere in occasione del primo gol patavino, con un movimento in arretramento che lascia qualche dubbio e tanto spazio a Sgarbi. Nella ripresa una sortita offensiva in area avversaria poteva essere gestita meglio.
Danilo Quaranta 5 - Sgarbi spunta tra lui e Magnani: non è chiaro di chi fosse la marcatura, ma l’azione coglie colpevolmente di sorpresa l’intera retroguardia. Da rivedere anche il posizionamento in occasione del raddoppio ospite, con Harder libero di calciare dalla sua zona di competenza. Quando viene puntato fatica ad arginare l’avversario e in fase offensiva incide pochissimo: un solo cross, peraltro impreciso, nella metà campo biancoscudata.
Manuel Marras 5 - Confermato largo a destra dopo la buona prestazione di Mantova, parte bene con qualche affondo dei suoi ma ben presto inizia ad arretrare e si fa prendere dal nervosismo - non aiutato dal metro arbitrale - che lo porta a un giallo evitabile. Nella stessa azione perde i tempi della marcatura e lascia libero di crossare Capelli per il colpo di testa vincente di Sgarbi. Con la quinta ammonizione salterà Pescara: arrivederci a Genova (dal 29'st Matteo Rover 5,5: una ventina di minuti per provare a incidere, ma tocca si e no un paio di palloni).
Tobias Reinhart 7 - A Mantova aveva solo preso le misure: il gol più bello della settimana lo firma al “Città del Tricolore”, più o meno dalla stessa distanza, con stop di petto e destro al volo che si infila nell’angolino con una parabola a scendere. In mezzo tanta energia e giocate pulite, peccato non bastino per portare a casa almeno un punto.
Massimo Bertagnoli 6 - Chiamato a sostituire il “totem” Charlys, risponde con una prova di grande sostanza e sacrificio. È il primo a pressare e l’ultimo a rincorrere l’avversario, ma gli manca un pizzico di lucidità nei momenti chiave, come quando manda a lato col destro a giro il bel cioccolatino servito da Tavsan poco prima dell’intervallo (dal 40'st Leonardo Mendicino sv).
Andrea Bozzolan 6,5 - Dopo un paio di uscite sottotono ritrova verve e mette in mostra il bel sinistro di cui è dotato. Al 13’ serve un preciso cross per il colpo di testa di Gondo, al 45’ calcia a botta sicura dopo la respinta di Sorrentino, trovando però l’opposizione di Sgarbi quasi sulla linea di porta. Buona partenza anche nella ripresa, poi cala alla distanza come tutta la Reggiana.
Elayis Tavsan 5,5 - Chiamato a sostituire Girma sulla trequarti, si impegna ma non riesce a incidere. Quando ha la palla tra i piedi attira sempre un paio di uomini a sé, ma tende a trattenerla troppo. Alcune giocate intelligenti per i compagni, come il bel pallone servito a Bertagnoli, ma altre potevano essere gestite meglio. Due tiri nello specchio che non impensieriscono Sorrentino (dal 25'st Mathis Lambourde 5: si vedano le poche parole già spese per Rover, con l’aggravante di essere entrato come terminale offensivo in appoggio a Gondo, ma senza mai lasciare traccia. Il monito di Dionigi, secondo cui “chi entra deve sempre dare il massimo”, probabilmente lo vede tra i principali “bersagli”).
Manolo Portanova 5,5 - Il capitano della Regia continua a navigare nel limbo del “vorrei ma non posso”. Le occasioni per fare male non mancano, ma fortuna e guizzo giusto latitano: su tutte, il pallone salvato quasi sulla linea da Sgarbi sul tiro di Bozzolan e la girata al volo a inizio ripresa, bella ma inefficace. Nulla da eccepire invece sull’abnegazione difensiva.
Cedric Gondo 5,5 - Un colpo di testa a lato sul traversone di Bozzolan, un tiro da centrocampo terminato sul fondo nel tentativo di “uccellare” Sorrentino fuori dai pali e diversi applausi strappati al pubblico di fede granata per il suo grande lavoro in fase di recupero del pallone: questi tre flash sintetizzano la sua partita. Il gol, però, continua a mancare. Non si risparmia, esce stremato (dal 40'st Damiano Basili sv: subito azzoppato da un colpo alla schiena, non riesce a dare il suo contributo come punta d'emergenza).
Mister Davide Dionigi 5,5 - Privo di due elementi chiave come Charlys e Girma, perde prima del calcio d’inizio anche Novakovich, fermato da un attacco influenzale. Va sul sicuro e conferma l’undici visto a Mantova, con l’ingresso obbligato (e scontato) di Bertagnoli e Tavsan. La partenza è buona, ma alla prima disattenzione la Regia paga dazio, per di più su uno schema che i granata conoscevano bene. L’intensità è quella giusta e l’appuntamento con il gol è solo rimandato a inizio ripresa. Dopo il pareggio l’inerzia è tutta dalla parte dei padroni di casa, ma cosa succede? Cala il ritmo, si perdono alcune sicurezze e alla fine il Padova mette la freccia approfittando di un’altra sbavatura dietro. Le opzioni offensive rimangono ridotte al lumicino e forse Dionigi attende troppo prima di provare a cambiare le carte in tavola. E chi entra non dà la scossa, anzi… Una sconfitta che fa più male rispetto a quella col Frosinone e che mette un po' di pressione in vista delle prossime due trasferte da non sbagliare. Ora si vedrà di che pasta è veramente fatta questa Reggiana…


