La Reggiana si prende il derby al “Martelli” contro il Mantova con una prova di carattere e sofferenza. Motta blinda la porta, la difesa regge l’urto con un Magnani dominante e il rientro solidissimo di Quaranta. Marras illumina la gara prima di alzare bandiera bianca, Reinhart la decide con un “boiler” pesantissimo, mentre Charlys alterna sostanza a un rosso evitabile. Davanti Girma crea e Gondo segna un gol annullato in modo discutibile, ma Portanova spreca una chance troppo ghiotta. Nel finale la panchina mette ordine e Dionigi porta a casa un successo che vale oro in chiave salvezza.


Edoardo Motta 7 - Si trasforma in Superman nel primo tempo, sulla botta dalla distanza di Galuppini. Nel secondo tempo è provvidenziale il suo apporto sulle palle alte messe in area dal Mantova, sul quale si fa sempre trovare pronto alla respinta, anche se alcuni rinvii sono da rivedere. Un solo passaggio a vuoto, ininfluente, nella prima frazione. Nel finale compie un paio di parate che valgono i tre punti.

Andrea Papetti 6,5 - Superlativo in alcune chiusure in anticipo sugli avanti avversari, come quella nel finale su Mensah. Il Mantova praticamente non tira mai in porta, anche grazie all’attenzione e alla “garra” che l’ex difensore del Brescia mette in campo su ogni pallone. Davanti spinge con cautela.

Giangiacomo Magnani 7 - Bonfanti era una specie di bestia nera per la Reggiana, ma con il centrale di Fabbrico in campo, lo “squalo” si è ben presto trasformato in un pesciolino rosso innocuo per la difesa granata. Praticamente sempre presente su ogni pallone aereo messo nei nostri 16 metri dai virgiliani. Si rende pericoloso anche nell'area avversaria prima dell'intervallo, ma il suo colpo di testa non trova la porta. Sontuoso.

Danilo Quaranta 6,5 - Non giocava da tre mesi, ritrova il campo da titolare e sfodera una prestazione solida contro avversari pericolosi in velocità. Spettacolare anche nel finale, quando allontana un pallone dall’area granata con una semirovesciata. L'innesto giusto al momento giusto.

Manuel Marras 7 - Un’ora di grande intensità, fatta di tanto lavoro in difesa su giocatori rapidi e pericolosi, tanto che Ruocco gli gira sempre al largo. Esce per il riacutizzarsi di un dolore osseo all’altezza del ginocchio, ma prima fornisce l’assist vincente per la sassata di Reinhart che vale i tre punti (dal 16’st Lorenzo Libutti 6,5: gettato nella mischia per arginare l’enorme pressione che esercita il Mantova nell’ultima mezz’ora di gioco. Salva quasi sulla linea un destro di Trimboli. Sempre attento quando puntato nell’uno contro uno).

Tobias Reinhart 7,5 - Qualche tifoso scontento della sua prestazione, tra i commenti social letti nell’intervallo, lo mandava a produrre qualche caldaia nella sede di Immergas. Detto, fatto: dopo 8 minuti, il regista argentino scaglia un boiler grosso così alle spalle di Festa. Non la sua migliore partita, ma un “golazo” che vale tre punti pesantissimi. Il secondo centro stagionale, il terzo in maglia granata, già a segno contro il Mantova l’anno scorso alla prima di campionato. Da segnalare la solita applicazione difensiva, evitabile invece l'ammonizione per poteste. Esce acciaccato, si spera in nulla di grave anche perché con “Tobi” nel motore è un'altra Reggiana e si vede (dal 37’st Massimo Bertagnoli 6: quel pallone lì è troppo bianco, ci pensa l’ex Brescia a “sporcarlo” più volte che può mettendosi in mezzo alle linee di passaggio biancorosse).

Matheus Charlys 5 - Con le sue lunghe leve, arriva dappertutto. A differenza delle ultime uscite, la sua partita è fatta di sostanza, palloni rubati e gioco senza palla intelligente a interrompere il fraseggio dei padroni di casa.  Nel finale il VAR lo castiga per una manata a gioco fermo che gli costa il cartellino rosso. Ingenuità punita severamente, ma ai tempi della moviola in campo non si scappa: in arrivo almeno due giornate di stop…

Andrea Bozzolan 6 - Nel primo tempo, Galuppini è il più pericoloso dei suoi, partendo proprio dalle parti del terzino scuola Milan. Un paio di sgroppate offensive, ma non riesce a fare la giocata o il traversone che metta in difficoltà il Mantova (dal 37’st Simone Bonetti 6: il rinnovo di contratto, i complimenti del dt Scognamiglio, poi la panchina a Mantova. Quando entra, nel momento di massima pressione biancorossa, non perde la testa, fa il suo e porta un grande contributo difensivo come quinto di sinistra).

Natan Girma 6,5 - Una prima metà di gara a dir poco ispirata: fa girare la testa a Maggioni che non riesce mai a fermarlo. Serve l’assist al bacio per il gol di Gondo annullato ingiustamente dal VAR. Il ginocchio regge, purtroppo però deve alzare bandiera bianca per un fastidio muscolare che mette in dubbio la sua presenza col Padova (dal 1’st Elayis Tavsan 6: ha tutto il secondo tempo per far valere le sue caratteristiche, ma la squadra si abbassa troppo e lui fatica ad imporsi. Un tiro in porta e lo splendido assist che Portanova cestina davanti a Festa).

Manolo Portanova 5,5 - In campo è il solito leone. Con la fascia da capitano al braccio lotta, si sacrifica largo a sinistra nel 5-4-1 in fase di non possesso e non molla veramente mai. L’occasione per entrare nella storia del derby arriva dopo 4 minuti della ripresa, ma davanti a un Festa già pronto a raccogliere il pallone nel sacco, manca clamorosamente lo specchio. Errore decisamente grave. Lo sappiamo, non ci dormirà la notte, però serve come l’aria un Manolo più incisivo in zona gol.

Cedric Gondo 6,5 - Dopo 10 minuti, un gol lo segna. Regolarissimo. Nessuno, nemmeno i giocatori del Mantova, si accorgono che quella pellicina lì sull’indice della mano sinistra, che domenica sera si è dimenticato di tagliare, sposta il pallone in maniera determinante per fare gol. Un’ingiustizia madornale. Certo, sotto porta deve essere più cattivo, “sbatterla” dentro con più violenza per non avere dubbi. Nel resto del match è il Gondo che conosciamo: generoso, che insegue tutti, prezioso. Esce stremato (dal 30’st Andrija Novakovich 6: si vede soprattutto quando nell’area granata aiuta a spazzare sui cross dei padroni di casa. Ha l'occasione per raddoppiare, che si costruisce da solo sulla linea di fondo, ma non ha la forza per assestare il colpo del ko).

Mister Davide Dionigi 7 - Il DNA della Reggiana riemerge soprattutto nelle difficoltà: una squadra che sa soffrire, crea diverse palle gol (concretizzando meno di quello che produce) e lotta fino alla fine, coltello tra i denti per portare a casa un successo fondamentale in chiave salvezza. Terzo derby vinto dopo quelli contro Modena e Cesena (cinque se pensiamo alle sfide coi canarini e al big match con lo Spezia dell’anno scorso), la dedica ai tifosi che non ci sono sugli spalti del “Martelli” e le giuste lamentele, moderate – lasciando il compito di affondare al presidente Salerno – per l’operato del VAR. Formazione giusta, ripesca Quaranta per una partita in cui serviva maggiore esperienza e fisicità in difesa e opera le sostituzioni con i tempi giusti, purtroppo quasi tutte dettate da problemi fisici. Avanti così, la zona playout è lontana 6 punti.


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