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Zamparo: «Cinque punti da recuperare sono tanti, ma nessuno pensa che sia già finita»

«A Cesena pensavo di vincere, quindi alla fine c'era molta delusione. Il tridente può essere una soluzione, al mister piace. I playoff? Se dovremo disputarli ci faremo trovare pronti. Il mio futuro? Presto per parlarne, ma io a Reggio sto bene»

24.03.2022 19:45

Luca Zamparo è ancora lontano dal suo record di reti in maglia granata (24 in Serie D nel campionato 2018/19), ma con 14 gol all’attivo insegue Lanini (15) nella classifica dei bomber e ha un obiettivo, che preferisce non svelare, ancora da raggiungere.

Luca, quali sensazioni avete provato a fine partita lunedì a Cesena?
«C’era parecchio nervosismo perché è stata una partita particolare con episodi non a nostro favore, ma bisogna comunque sottolineare che c’è stata una grande reazione nel secondo tempo. Io personalmente pensavo di vincere, vedevo un’inerzia positiva e la squadra che spingeva. Anche per questo motivo al triplice fischio c’era molta delusione e rammarico».

Vi sentite danneggiati dalla direzione arbitrale?
«Degli errori come quelli capitati contro di noi pesano. Chiaramente come sbagliamo i calciatori, sbagliano anche gli arbitri. Se non ci fosse stato il rigore contro all’inizio magari avremmo visto un’altra partita. Se siamo stati danneggiati non lo so, sicuramente quello era un episodio chiave della nostra stagione…». 

All’intervallo cos’è successo?
«Sì è calmata la situazione, poi siamo riusciti a tirare fuori le nostre qualità. Il calcio è fatto di tanti momenti: il Cesena ha preso coraggio dopo il rigore e anche l’inerzia della partita tenendo ritmi altissimi, noi avremmo dovuto essere più bravi a non prendere il secondo gol. Poi nel secondo tempo i ruoli si sono invertiti».

Raccontaci il tuo gol…
«Libutti ha messo in mezzo una gran palla con un passaggio molto forte e all’indietro, io stavo attaccando la porta ed era difficile calciare di prima ma sono riuscito a stopparla, il difensore ha fatto un movimento contrario quindi fortunatamente ho avuto il tempo di calciare».

Ora sei salito a quota 14 reti in campionato: qualche rimpianto però c’è?
«Potevo farne qualcuno in più: ho colpito un paio di pali, sbagliato due rigori sbagliati e c’è stata qualche occasione in cui potevo fare meglio, però questi sono errori da mettere in conto. Sto segnando e sono contendo di questo, inoltre ho fatto diversi gol decisivi e ciò mi gratifica».

L’assetto tattico che si è visto nel secondo tempo con il tridente in campo può essere il vostro futuro?
«Penso che il mister porterà avanti questa strada. Già qualche altra volta si era visto in campionato, è un modulo che gli piace e abbiamo tanti giocatori che possono giocare nel tridente come esterni. Mi piace perché c’è più peso offensivo, ma sono le idee e non i moduli a fare la differenza. Sicuramente a Cesena il passaggio al tridente ha un po’ destabilizzato i nostri avversari, mentre a noi ha dato qualche certezza in più».

Arrighini può essere l’arma in più di questa Reggiana?
«Sicuramente è un giocatore importante, ci sta dando una mano e ci sarà bisogno di tutti da qua alla fine. Arrivare a gennaio non è sempre semplice, a volte ci vuole un po’ di tempo per adattarsi ma lui adesso è entrato nei nostri meccanismi».

L’abbondanza in attacco può essere un problema?
«Le 5 sostituzioni aiutano, danno modo a tutti di avere abbastanza spazio. La competizione toglie minuti o partite ma tiene alto il livello della squadra. A noi la competizione di problemi non ne ha creati, anzi…». 

Con 5 punti da recuperare in 5 partite, pensate che il campionato sia finito?
«No perché la matematica non ci condanna. Chiaramente è tutto più complicato, ma in cinque partite possiamo ancora fare 15 punti».

Nelle ultime 6 trasferte la Reggiana ha portato a casa solamente 6 punti: come ve lo spiegate?
«Le trasferte nel girone di ritorno sono sempre più complicate e fare punti sui campi dove le avversarie si devono salvare non aiuta. A gennaio tutti si rinforzano, poi gli avversari iniziano a conoscerci meglio e tutto si complica. Qualche punto in più magari di rabbia lo potevamo strappare, penso a Gubbio o Lucca. In casa ci trasformiamo, non se è merito dell’ambiente o del campo. Ad ogni modo di questa stagione a livello di squadra ho pochi rimpianti: avere 73 punti a cinque giornate dalla fine lascia poco spazio ad altri commenti. È anche difficile fare qualcosa di meglio, ma qualcuno ci sta riuscendo».

E la Reggiana dovrà andare su campi di squadre che si devono salvare…
«Trasferte come quella di Viterbo o Teramo non saranno affatto semplici. Sarà dura, ma noi ci crediamo ancora. Cinque partite non sono poche, i 5 punti di distacco iniziano a essere tanti però possiamo ancora fare qualcosa». 

Le ultime quattro giornate si giocheranno in contemporanea: è giusto così o lo si poteva fare anche prima?
«Giocare prima o dopo ha lati positivi e negativi, giocare in contemporanea invece è la cosa migliore e forse più corretta anche se non so quanto possa incidere davvero alla fine».

Ai playoff ci pensate?
«Sono da mettere in conto. Vincerli è sempre un terno al lotto, poi passa tanto tempo dalla fine del campionato all’inizio dei playoff e non sempre vince la più forte anche per via del format. Se saranno playoff ci prepareremo al meglio per disputarli al massimo».

Il tuo futuro sarà ancora a Reggio?
«Ho ancora un anno di contratto e da parte mia c’è disponibilità a rimanere, ma arriverà il tempo debito per parlare di queste cose. A Reggio sto bene, vedremo cosa accadrà in estate: parleremo sicuramente, ma ora non so quali siano le intenzioni del club anche perché i matrimoni si fanno in due. Lo ripeto, da parte mia c’è la massima apertura ma ora è prematuro parlarne».

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