Giangiacomo Magnani: «Vincere il derby con la maglia della mia città è una sensazione speciale»
«Essere qui è una sensazione meravigliosa. Questa Reggiana ha grande cuore e voglia di arrivare ai risultati, ma dobbiamo restare con i piedi per terra: ad Avellino servirà la stessa mentalità. Bonetti? Deve continuare a giocare con positività»

Titolare per la prima volta in questa stagione proprio nella notte del derby, Giangiacomo Magnani ha offerto una prestazione di grande solidità e carattere. Il centrale reggiano, cresciuto nel settore giovanile granata e tornato a casa a fine estate, ha commentato la vittoria contro il Modena sottolineando il valore del gruppo, il legame con la città e la necessità di mantenere la stessa mentalità anche nelle prossime sfide.
«Ogni tifoso aspettava una vittoria come quella di stasera, era la cosa più importante - ha sottolineato il centrale classe '95 in sala stampa - Che poi sia arrivata con me in campo dal primo minuto è una sensazione bellissima. Vincere il primo derby con la maglia della Reggiana rende felice me e tutta la gente di Reggio».
A fine gara sei andato ad abbracciare Papetti e Libutti. Per loro è stato un gesto importante…
«È qualcosa che faccio spesso, perché il calcio è uno sport di squadra. Senza compagni come Libutti, Papetti e tutti gli altri io non sarei nulla. Cerco sempre di trasmettere unione: siamo come una famiglia in campo e questo ci aiuta a raggiungere risultati importanti».
Con te in campo la Reggiana non ha ancora subito gol…
«È un caso, perché i gol possono arrivare per sfortuna o per disattenzione. È comunque un bel dato, ma la cosa che conta davvero è la vittoria».
Sei tornato dove sei cresciuto calcisticamente e hai vinto un derby: che sensazione è?
«È qualcosa di speciale, al di là dei motivi che mi hanno portato qui. Io penso che il calcio sia della gente: senza tifosi non esisteremmo. Essere a casa ti dà qualcosa in più, perché rappresenti la città in cui sei nato e vivi. Ti senti più responsabile e devi essere un esempio, soprattutto per i bambini. È una sensazione meravigliosa».
Quali sono i margini di miglioramento di questa squadra?
«Questa Reggiana ha grande cuore e voglia di arrivare ai risultati. Ci sono tanti ragazzi con ampi margini di crescita, ma dobbiamo restare con i piedi per terra. Le motivazioni nel derby sono particolari, ma la partita di Avellino vale gli stessi tre punti: bisognerà avere la stessa mentalità».
È cambiato qualcosa a livello difensivo nella vostra organizzazione?
«C’è tanto lavoro quotidiano da parte dell’allenatore e dello staff. Dopo ogni gara si cerca di correggere ciò che sbagliamo e pian piano i risultati si vedono. Stiamo diventando più compatti e precisi, e questo fa bene a tutta la squadra».
A che punto è la tua condizione?
«Sta crescendo. Ho giocato 90 minuti: fino all’ora di gioco stavo bene, poi mi sono un po’ arrangiato… (sorride, ndr). Però per tornare in forma bisogna passare anche da queste partite intere. Mi sta aiutando ad avvicinarmi alla condizione ottimale».
Ogni tuo intervento è stato applaudito dal pubblico…
«Vestire la maglia della mia città è una responsabilità in più e questo mi rende orgoglioso. Ma questa fiducia va riconquistata partita dopo partita. Sta a me far sì che le persone continuino a volermi bene».
Che consigli stai dando a un giovane come Bonetti?
«Gli dico di continuare così: ha qualità fisiche importanti, è umile e silenzioso. È entrato nella ripresa dopo tante partite da titolare, ma questo non deve abbatterlo: fa parte del percorso. Anche non giocare una, due o cinque partite può far bene se lo vivi con positività. Se la prendi male, come ho fatto io in passato, arrivano solo cose negative. Deve mantenere quell’atteggiamento che ha mostrato finora».


