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Diana: «Cesena è alle spalle, ora l'obiettivo è la Carrarese. I tanti complimenti presi devono essere confermati»

«I giallazzurri sono forti, esperti e mentalmente liberi: noi giocheremo per vincere, con grande rispetto ed umiltà. Questo deve essere il diktat fino alla fine. Cesena ed Entella vinceranno ancora tante partite, noi non dovremo essere da meno»

25.02.2023 15:45

Cesena è il passato, il presente si chiama Carrarese. Le emozioni provate lunedì sera sono difficili da dimenticare, ma l'obiettivo è battere la squadra di mister Dal Canto per proseguire il cammino in vetta consapevoli che chi sta dietro farà di tutto per approfittare del minimo errore della capolista: è questo il messaggio che mister Aimo Diana lancia alla vigilia della delicata gara contro i giallazzurri toscani.

Mister, in settimana il capitano Rozzio ha sottolineato che nelle prossime 10 partite la Reggiana dovrà scendere in campo come se di fronte ci fosse sempre il Cesena: è d’accordo?
«Chiaramente è così. Come dice il capitano ogni partita deve essere fondamentale, non si può fare altro. Domani avremo una brutta gatta da pelare, ma ho pochi dubbi sul fatto che la squadra si sia pulita dalle tossine mentali di Cesena. Tutti avranno ancora dei flash di lunedì, ma dobbiamo essere bravi a pensare che di fronte c’è un’altra squadra. Cambia il mondo, ma noi ci siamo preparati bene».

Le sue scelte iniziali lunedì sera hanno dato un segnale molto chiaro…
«Io mai avrei pensato di giocare per difendermi, noi siamo offensivi. Poi nei giocatori ho fatto una valutazione: la gara era da giocare tecnicamente e non solo di fisico e intensità. Con duelli individuali fatti bene sapevo che potevamo essere pericolosi. In quel momento avevo un solo dubbio tra Vallocchia e Kabashi perché ora sono a pari livello per forza e voglia».

Abbiamo visto un mister Diana diverso anche nell’esultanza…
«Sì, ma mi sono rimesso subito nei miei binari. Era una partita molto sentita e tesa, avrebbero esultato anche gli avversari. Sul pullman durante il rientro abbiamo messo dieci minuti di musica poi i ragazzi sono crollati e si sono risvegliati in autogrill».

Ora è palese a tutti che la Reggiana è veramente una squadra forte…
«Io ne sono al corrente da sempre. I risultati danno una consapevolezza ulteriore, ma bisogna proseguire perché non è ancora stato vinto nulla. I nostri avversari, a partire dalla Carrarese e da chi ci è vicino, sono molto forti. Cesena ed Entella da qui alla fine ne vinceranno tante, noi non dovremo essere da meno».

Il gol di Nardi è il più bello di questo campionato?
«Indubbiamente è bellissimo come gesto tecnico. A ritroso ne ricordo tanti belli, mancano dieci partite e mi auguro di vederne ancora parecchi. Il gesto tecnico può cambiare il corso di una partita così come le palle inattive e domani saranno fondamentali, quelle contro e a favore. I dettagli sono importanti».

Avverte la sensazione che la vittoria di Cesena possa avere dato un’ulteriore scossa alla città?
«Si l’ho avvertita, in tanti mi fanno i complimenti quando li incontro. Per una città come Reggio muovere 3-4mila persone è una cosa che lascia il segno, al di là di come va l’evento. A Cesena ci sentivamo in un’arena ma non eravamo soli a lottare: vedere la nostro curva all’ingresso in campo è stato un bel momento e averli fatti esultare ha lasciato ancora più soddisfazione. Ora non dobbiamo deludere nessuno nell’ambiente, tutti i complimenti presi devono essere confermati».

Pensa che il Cesena possa risentire qualcosa a livello psicologico dopo la sconfitta?
«Assolutamente no. La sensazione che ho avuto dal campo è quella di avere affrontato una squadra forte, allenata da un tecnico di grande carisma, che non ne esce ridimensionato e si sente alla nostra altezza. Se fosse successo il contrario, io non avrei mollato per niente. Anzi, credo che saranno ancora più arrabbiati e che vinceranno ancora tante partite perché sono forti e hanno una grande fisicità. Su questo punto però devo dire che nei 90 minuti siamo stati veramente bravi a vincere i duelli individuali, e loro difficilmente ne perdono. Reggiana, Cesena ed Entella sono forti e sullo stesso livello. Penso che bisognerà andare oltre gli 80 punti anche quest’anno».

Affronterete la Carrarese con la stessa filosofia?
«Non si può fare altrimenti: adotteremo la nostra strategia ma sono contento del fatto che la squadra col tempo abbia capito che ci sono varie fasi. Bisogna anche saper soffrire e cogliere il momento giusto».

Oltre a Guglielmotti squalificato, domani mancheranno Montalto, Muroni e Luciani?
«Adriano rientra la settimana prossima, indipendentemente da come starà: lo voglio qui con noi. Luciani domani andrà in panchina, il suo problema si sta risolvendo prima del previsto ma difficilmente sarà utilizzabile. Muroni ha riscontrato un altro problema osseo, avrà tempi di recupero più lunghi».

Cigarini è guarito: ora Rossi rischia di tornare in panchina?
«Sono due ragazzi intelligenti e sanno che il loro è un gioco di incastri: ho i due più forti in assoluto in quel ruolo. Luca si è allenato, era un po’ debilitato a livello fisico mentre Fausto l’ho ritrovato in maniera fantastica: decideremo domani mattina dopo un feedback da parte di Luca. Secondo me in questo momento entrare dopo o giocare dall’inizio cambia poco, bisogna essere a disposizione».

Che formazione ha in mente?
«Questa settimana abbiamo monitorato tanti aspetti perché l’entusiasmo a volte nasconde qualcosa. Pellegrini ieri ha avuto un mezzo affaticamento e le seconde partite per chi è appena rientrato come Rossi e Rozzio sono sempre le più complicate. È difficile poter cambiare tanto, magari un paio di situazioni possono succedere. Guglielmotti è squalificato quindi a destra vedremo qualcosa di nuovo, a centrocampo Rossi o Cigarini, davanti valuteremo le condizioni di Pellegrini. C’è una pianta stabile sulla quale possiamo aggiungere o togliere».

Anche questa settimana vi siete alternati tra il campo sintetico e Cavazzoli?
«Finché non avremo il nostro centro sportivo dovremo fare questo. Nessun alibi, e da altre parti non va molto meglio. In Serie C bisogna fare fronte anche a queste problematiche ma lamentarsi conta veramente poco».

La Carrarese è reduce da quattro vittorie consecutive…
«È una squadra mentalmente libera, forte ed esperta. C’è sempre l’inconsapevole voglia di fare imprese in campi belli contro squadre forti come la nostra. Noi proveremo a fare la partita per vincere, con grande rispetto ed umiltà: questo deve essere il diktat da qua alla fine».

A chi bisognerà prestare particolare attenzione?
«Potrei dire Capello, Giannetti, Della Latta, Schiavi… Loro giocano come noi e non hanno mai cambiato, hanno un allenatore che conosco bene ed è bravo e meticoloso. La gara dell’andata non è stata vinta per un soffio proprio perché loro sono caparbi. Vengono qui con una certa libertà mentale e in passato hanno perso gare che non meritavano, quindi potevano avere qualche punto in più».

Vi attendono 6 partite in casa nelle ultime 10 giornate di campionato…
«Sì, ma quando iniziano a pesare i punti non ci sono vantaggi. Ricordo che il Modena ha fatto fatica l’anno scorso, anche io a Renate e il Como anni prima. Giocare in casa con l’aiuto del pubblico è la cosa migliore, ma entrano in gioco tanti aspetti…».

Il +7 in classifica potrebbe non essere sufficiente?
«È un bottino importante se mettiamo dentro qualche vittoria e manteniamo questo vantaggio nelle prossime gare. Dopo la sconfitta di Ancona ce li siamo ritrovati dietro, quindi bisogna tenere le antenne dritte. Negli avversari la speranza di raggiungerci è forte».

Intanto a Reggio ha già conquistato 150 punti in meno di due anni…
«I punti senza traguardo non portano a nulla. La soddisfazione personale per il mio staff c’è e dà conferme sull’idea, sul progetto, sul programma e la metodologia di lavoro che in categoria portano punti e risultati ma possono essere sempre migliorate».

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