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Diana: «Contro l'Entella vorrei vedere una partita divertente e ricca di gol. Noi ci crediamo ancora»

«Gli episodi ultimamente non hanno girato per il verso giusto, ma possiamo dire che siamo stati bravi in questo campionato. Per definire ottima la nostra stagione invece bisogna portare a casa un risultato...»

13.04.2022 18:30

La stagione è agli sgoccioli e mister Aimo Diana, oggi eccezionalmente accompagnato in sala stampa dal vice Alessio Baresi, ne è a conoscenza. L’obiettivo primario, la promozione, è appeso a un filo e all’orizzonte sta per aprirsi la porta dei playoff, ma la Reggiana può ancora sperare di farsi un bel regalo il prossimo 23 aprile. Prima, però, deve necessariamente battere la Virtus Entella nel big match in programma domani sera al “Città del Tricolore”.

Mister, recuperare due punti in quattro partite è possibile secondo lei?
«Non abbiamo tante alternative. Noi cercheremo di vincere la nostra partita: in questo momento tutte le squadre hanno obiettivi da raggiungere, mi aspetto quindi un’Entella con grande voglia perché deve recuperare un obiettivo importante ma anche il nostro lo è. Domani vorrei vedere una bellissima gara con tanti gol, questo è quello che ho detto ai ragazzi. Quando dico che vogliamo divertirci e fare gol e perché so che può fare piacere alla mia squadra: in casa le abbiamo vinte quasi tutte e vogliamo continuare a farlo. Per non pensare ad altre cose dobbiamo concentrarci sulla gara di domani e provare a vincerla. Siamo in grado di fare un gioco importante, le nostre statistiche lo dimostrano e dimostrano anche che è stato fatto un buon lavoro. Questo lavoro può diventare ottimo solo se alla fine si porta a casa un risultato».

Pensa ancora che il campionato sia chiuso solo virtualmente?
«Sì, posso tornare a ribadire questo concetto perché le distanze sono rimaste identiche però abbiamo una partita in meno. Nella realtà qualche “bonus” è già stato giocato, però credo nella serietà di tutte le squadre e fino all’ultimo tutti giocano per i loro obiettivi. L’unico girone concluso è il C ma i campionati si riaprono come dimostrano Padova e Sudtirol e ha rischiato di riaprirsi anche il nostro. Al di là di tutto, se poi non vinciamo ci tagliamo le gambe da soli…».

La squadra ha riattaccato la spina dopo la beffa di sabato?
«Alla fine è successa una cosa così clamorosa (il gol del portiere Gagno direttamente da rinvio dal fondo, ndr) che ci abbiamo riso sopra. Quello che è successo è imponderabile, dobbiamo comunque ribadire che il Modena si è guadagnato la sua posizione con merito ma noi cercheremo di fargliela sudare fino alla fine. Ci crediamo ancora perché il calcio ha dimostrato che le partite devono essere affrontate con grande serietà da parte di tutti. Gli episodi non ci sono stati molto favorevoli finora, ma abbiamo dimostrato che se facciamo ancora punti oltre quota 80 forse “bravi”, a bassa voce, ce lo possiamo dire…».

Contro l’Entella riuscirà a recuperare qualche assente?
«Mancherà sicuramente Arrighini, poi ho un dubbio in difesa ma recupero Rosafio e penso che anche Del Pinto possa essere tra i convocati. Siamo in un buonissimo momento fisico, facciamo allenamenti di altissima intensità e c’è grande voglia di ottenere ancora risultati. Siamo riusciti a instillare dentro la squadra la voglia di lottare e fare bene fino alla fine».

Arrighini quando potrà tornare?
«Tra oggi e domani dovrebbe provare una mascherina a iniziare ad allenarsi con quella. La condizione la sta comunque mantenendo perché sta svolgendo degli esercizi a parte con il prof (Anitua, ndr)». 

La difesa a tre o a quattro viene scelta in base agli uomini a disposizione o alle caratteristiche dell’avversario? 
«Entrambi i motivi sono validi. A Fermo ho subito pensato alla difesa a tre perché contro il loro modulo poteva essere molto utile, a volte invece si fanno certe scelte per necessità. Ho i miei concetti, sbagliati o no che siano, e sulla difesa a tre o quattro per me contano le caratteristiche dei giocatori e non la quantità dei difensori. Per me la fase difensiva è poco allenabile e con la rosa che ho a disposizione tengo sempre aperta la possibilità di poter decidere all’ultimo se utilizzare l’una o l’altra».

In queste ultime due giornate darà spazio anche a chi si è visto poco?
«No, perché non avrei rispetto verso il giocatore a cui darei il contentino finale. Siamo alla penultima giornata: di proposte alternative non ne esistono, non faccio roba nuova, le gerarchie sono ben definite e io non vado a inventarmi niente all’ultimo secondo. Senza sperimentare nulla abbiamo fatto 80 punti, la mia squadra quindi non ha bisogno di contentini e sa benissimo che ci sono delle gerarchie e si entra e si esce come hanno fatto tutti».

Domani sera si aspetta di trovare un pubblico superiore rispetto alle ultime giornate?
«Non so, credo comunque che lo zoccolo duro del nostro pubblico ci sarà. Sarò contento se alla fine ci applaudiranno, però non stiamo dando loro ancora quello che vogliono e dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per darglielo. Siamo contenti del percorso intrapreso fin qui ma non è ancora abbastanza, abbiamo voglia di portare a casa un risultato. Ci attacchiamo a qualsiasi tipo di motivazione che possiamo avere come superare quota 80 punti o 70 gol stagionali, sull’orgoglio personale. A me piacerebbe finire l’anno con una partita in grado di diverti il pubblico con grandi giocate. Dobbiamo necessariamente trovare un aspetto positivo della situazione che stiamo vivendo, quindi almeno cerchiamo di divertire il nostro pubblico. Ci attende una partita di altissimo livello e so che i nostri avversari vorranno vincere a tutti i costi».

Guardando al percorso della sua Reggiana, può dire di essere contento di quanto ha fatto in questa stagione?
«Sì, penso che sia stato fatto un buon lavoro. Ottimo no perché ci deve essere una finalità importante da raggiungere. Finora abbiamo imparato tante cose anche sulla gestione dei giocatori e dell’ambiente. Siamo cresciuti tanto come allenatori e come staff, questo è quello che ci portiamo di più dietro».

Si aspettava un’esperienza di questo genere a Reggio Emilia?
«Io non me la aspettavo così, il mio staff sì. Forse erano più lungimiranti, io onestamente pensavo di fare qualche punto in meno. Cammin facendo invece mi sono reso conto della forza della squadra e a volte sono stato portato anche io ad essere più positivo rispetto all’inizio, forse perché l’avvio di stagione non è stato facilissimo. So che la Serie C ha tante insidie, ma noi abbiamo avuto una continuità importante. Non avevo dubbi sull’aspetto fisico, sapevo che la mia squadra aveva la capacità di tenere un ritmo costante con picchi al basso rari e brevi».

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