Il punto di vista

Reggiana, cinquemila abbonati e una passione che trascende le categorie

Il club granata vanta numeri da Serie B nonostante le recenti delusioni. Perché? Proviamo a dare una risposta...

08.10.2019 17:00

5.017 sono tanti o pochi? La risposta è facile. Guardando ad altre realtà con un bacino e una storia simile alla nostra, considerando che veniamo da oltre 20 anni di terza e quarta serie e che a Reggio ci sono alternative alla Regia (e soprattutto il caso unico del Sassuolo), direi che sono tanti, tantissimi.

Vediamo meglio perché. Se è vero che in Serie C ci sono 7 realtà che hanno fatto numeri maggiori in questa stagione (Vicenza, Cesena e Modena nel nostro girone, Bari, Ternana, Reggina e Catania nel C, nessuna nel girone A), è impressionante notare che in Serie B solo quattro club hanno superato i 5.000 abbonamenti e cioè Frosinone, Benevento, Perugia e Pisa. Ovviamente, di un altro pianeta la Serie A. Sotto, segnaliamo gli oltre 10.000 abbonati al Palermo in Serie D, ma parliamo della quinta città d’Italia per abitanti. Se poi consideriamo che la Ternana ha fatto prezzi stracciati e che tutte queste società hanno calcato i campi di Serie A e Serie B numerose volte negli ultimi 20 anni, il giudizio sulla campagna abbonamenti granata è presto fatto.  

La domanda la farei quindi all’inverso. Come mai la Regia ha più abbonati di oltre l’80% delle società di C ma soprattutto di B? Certo, siamo una piazza importante (la nostra provincia conta più di 500.000 anime ed è la terza della regione dopo BO e MO) con cent’anni di storia quasi tutti tra i professionisti e molta Serie B (oltre agli anni della A, peraltro in un momento d’oro del nostro campionato). Ma ci sono altre piazze simili, con anche più partecipazioni al massimo campionato, che non fanno i nostri numeri (Venezia e Livorno, giusto per citarne un paio attualmente in Serie B), inoltre a Reggio le alternative sportive non mancano, tra Sassuolo (per alcuni…), basket, rugby ma anche volley, pallanuoto, football etc.. tutte partecipanti a tornei nazionali importanti. Poche città grandi come Reggio possono vantare tante realtà ad un buon livello, e ho citato solo gli sport di squadra. Se è vero che il bacino d’utenza è limitato ed è inevitabile un po’ di concorrenza, forse tutto ciò ha paradossalmente anche contribuito ad appassionare gli sportivi reggiani ad alcune nostre realtà. Numeri alla mano, infatti, nelle ultime 4-5 stagioni la Regia ha fatto registrare i migliori dati degli ultimi 20 anni, per lo meno come abbonati, a dimostrazione del fatto che lo zoccolo duro di tifosi si è ancora più radicato. L’arrivo dei coniugi Piazza ha sì fatto danni incalcolabili, ma ha anche portato un po’ di attenzione (e all’inizio anche di entusiasmo) attorno alla squadra, basti pensare agli oltre 5.000 abbonati del 2016/17, che è stato il dato più alto addirittura dagli anni della A, anche se con prezzi relativamente bassi. La Reggio Audace nelle ultime due stagioni non è stata da meno ed è ripartita proprio da quell'entusiasmo, ha gestito bene la Campagna Abbonamenti e infine con il ripescaggio ha fatto il definitivo salto di qualità. Inoltre tanti tifosi nelle ultime stagioni hanno aiutato parecchio la società attraverso i social, coinvolgendo molti appassionati attraverso pagine seguite e cercando di favorire sempre un’unità d’intenti per il bene della Reggiana. Questa visibilità positiva ha sicuramente contribuito. Potremmo trovare tante altre cause, ma un fattore importante credo sia da attribuirsi anche allo stadio: Il "Città del Tricolore" è un impianto moderno ed accogliente che abbiamo a disposizione da quasi 25 anni. Poche altre società possono vantare impianti simili, e una bella esperienza stadio nel suo complesso aiuta ad appassionare i tifosi. Certo, per la Serie C è un impianto sovradimensionato, ma nonostante questo conosciamo tutti la “bolgia” che possono creare anche solo 5-6.000 persone ben coinvolte ed interessate a un match e soprattutto che tante volte si esce dallo stadio tutt’altro che annoiati (soprattutto quando si vince)! 

Aldilà di queste analisi, rimane il fatto che nonostante due decenni ricchi di delusioni la tifoseria granata è viva, sia come numeri che come iniziative, c’è entusiasmo e affezione attorno alla società e speriamo che sia sempre più contagioso, per continuare a migliorare i record di abbonamenti ed aiutare il club a crescere, in un momento storico del calcio italiano in cui in molte piazze di provincia si fanno numeri distanti da quelli degli anni ’90, a parità di categoria. Ovviamente, a parte i tifosi più fedeli, dipenderà anche dallo spettacolo e dai risultati della squadra.


Andrea Donegà

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