Primo Piano

L'addio di Spanò: «Reggio una delle migliori scelte della mia vita»

Anche Panizzi, Rosso, Lombardo e Rocco salutano i tifosi sui social

17.07.2018 11:00

In quattro stagioni ha collezionato 133 presenze, segnato 10 gol e servito 4 assist. Se parlassimo di un attaccante, questi numeri non sarebbero sicuramente eccelsi ma se si parla di un difensore tutto cambia. Sono i numeri di Alessandro Spanò (per molti ancora capitan Spanò) durante la sua avventura con la maglia della Reggiana: una storia finita nel peggiore dei modi, non per colpa o volontà sua, e chissà se un giorno ricomincerà. Tutti noi ricordiamo ancora bene il celebre "gol di Spanò, gol di Spanò" ripetuto all'infinito da Franco Tosi nell'indimenticabile partita di Ascoli, valida per i playoff della stagione 2014/15, stagione nel quale il giovane centrale fece vedere tutte le sue doti divenendo, forse, la più bella sorpresa di quel campionato. Un ragazzo umile, disponibile e sempre pronto ad assumersi le proprie responsabilità. Non a caso, uno dei giocatori più amati dai tifosi granata negli ultimi anni. E proprio per questo, le sue parole d'addio, fanno ancora più male.

«Ho iniziato un viaggio, poco più che maggiorenne, in una città che prima di allora non conoscevo, con le preoccupazioni e le incertezze di un ragazzo che per la prima volta si allontana da casa e della famiglia - scrive il difensore granata - Oggi ringrazio quel ragazzo per aver fatto una tra le migliori scelte della sua vita, e avermi donato una città che sento casa mia. In questi anni a Reggio sono cresciuto, come giocatore e come uomo. Ho potuto conoscere persone fantastiche, di cui conserverò un bellissimo ricordo, e vivere emozioni incredibili che porterò per sempre con me. Purtroppo, per cause che non meritano neanche uno spazio in queste righe, è arrivato il momento di interrompere quel viaggio. Io vi ringrazio per il sostegno, continuo ed inesauribile. La vostra vicinanza mi ha aiutato a superare i momenti difficili. Il vostro calore mi ha commosso e riempito d'orgoglio. Non lo dimenticherò mai e ve ne sarò per sempre grato. Con l'augurio che questo dolore sia il preludio di una rinascita, vi mando un grande abbraccio e vi sarò sempre vicino».

Anche Erik Panizzi, reggiano doc con oltre 80 presenze (e un gol) in 5 stagioni, ha commentato attraverso i social la fine di un avventura che nell'ultimo campionato lo aveva visto tra i protagonisti principali: «Ho avuto la fortuna di poter crescere e giocare nella squadra della mia città ed è un privilegio che in pochissimi hanno. Oggi il mio percorso deve forzatamente finire per un epilogo da non credere, ingiustificato e inspiegabile. Porterò sempre con me il ricordo delle numerose splendide persone che ho conosciuto e che mi hanno fatto crescere. Porterò per sempre con me il ricordo di compagni straordinari con cui ho lottato, sofferto ed esultato e che mi hanno dato la possibilità di provare emozioni nuove, impensabili e indimenticabili. Ma soprattutto porterò per sempre con me il brivido dell’ingresso in campo in uno stadio e con un pubblico che meritano da sempre palcoscenici diversi. In cuor mio resterà per sempre viva la speranza di poter vestire nuovamente questa maglia, la mia maglia, a casa mia. Con l’augurio che questo momento buio possa tramutarsi al più presto in una rinascita di vittorie e soddisfazioni, sarò per sempre innamorato di questi colori».

Mattia Lombardo è arrivato nel 2016 dalla Pro Vercelli ma soprattutto negli ultimi 12 mesi è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante da terzino e assist-man: «Sono arrivato per la prima volta a Reggio Emilia due anni fa, per indossare la maglia granata. Per un giovane calciatore come me, pensavo, una squadra vale l'altra. La cosa importante è lavorare sempre al massimo indipendentemente dalla maglia che indossi. Dopo due anni con la maglia granata addosso, dopo aver sentito il calore e l'affetto dei tifosi, dopo aver vissuto l'emozione di due playoff, dopo aver sognato insieme ad un'intera città il ritorno in serie B devo riconoscere che mi sbagliavo. Far parte della famiglia reggiana è una grande responsabilità, un privilegio e un grandissimo onore. Oggi purtroppo è successo ciò che 2 anni fa era inimmaginabile: la Reggiana non esiste più... Ma se ci fermiamo un attimo a riflettere, tutti insieme, sappiamo che non è cosi! La Reggiana vive ancora nei nostri cuori e sono convinto che i veri Reggiani sapranno far risorgere dalle ceneri una nuova Reggiana, ancora più forte, ancora più emozionante, ancora più vincente. Una nuova Reggiana della quale, un giorno, mi piacerebbe indossarne la maglia. Con orgoglio».

Daniele Rocco è cresciuto nel Settore Giovanile della Reggiana, calcando per la prima volta i palconscenici del mondo professionistico proprio con la maglia granata: «Avevo solo 15 anni quando decisi di trasferirmi a Reggio Emilia per vestire questa incredibile maglia...e dopo 4 anni di emozioni straordinarie posso dire di aver fatto la scelta più importante della mia vita. Sono cresciuto in questa città, ho conosciuto delle persone fantastiche dentro e fuori dal campo, amici veri e uomini da cui prendere esempio, un tifo esagerato che non ha mai smesso di cantare e supportarci in ogni situazione, ho gioito, ho pianto, ho vissuto delle emozioni uniche che solo questo magico sport e una società Vera avrebbero potuto regalarmi, ma soprattutto sono maturato e diventato una persona migliore. Questo finale ingiusto lascia tutti delusi, amareggiati e incazzati, non merita neanche di essere descritto quello che ci hanno fatto ma sono sicuro che questa Reggiana sarà in grado di rialzarsi, come sempre, e sarà pronta a riprendersi ció che le spetta sognando di nuovo in grande. Ringrazio tutta la squadra, i miei compagni, l’intero staff, i tifosi e la città con la speranza di poter tornare presto a correre sul prato del Giglio, da compagno o avversario. Porterò per sempre questi colori nel cuore, in bocca al lupo».

Una stagione poco fortunata per Simone Rosso, spesso fermato dagli infortuni, ma che ha lasciato un ricordo importante nell'esterno classe '95: «Nessuno si sarebbe mai aspettato una fine del genere! Io posso solo che essere orgoglioso di aver indossato quella maglia! A Reggio Emilia ho conosciuto persone fantastiche che vivono in una città eccezionale! La speranza è di rivederla nel calcio che conta più presto possibile!».

 

 

A post shared by Ale Spanò (@alespano6) on

Commenti

Il sindaco Vecchi: «Ripartiremo dalla categoria più alta possibile»
Romano: «Pronti a partire con un progetto solido, definiremo il budget sin dall'inizio»