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Alvini: «Provo tanta amarezza e disagio. La responsabilità è anche mia»

«Abbiamo commesso degli errori ma ci abbiamo creduto fino alla fine. I tifosi possono essere fiduciosi per il futuro della Reggiana»

07.05.2021 19:00

Trattiene a stento le lacrime mister Massimiliano Alvini nel post partita di Reggiana-Spal, gara che ha sancito il ritorno in Lega Pro dei granata a meno di dieci mesi da quella fantastica promozione maturata sulle stesse zolle d'erba.

«C'è profonda amarezza e disagio nella sconfitta e nella retrocessione - esordisce il tecnico di Fucecchio davanti ai microfoni - Da parte mia che sono l'allenatore non avere portato la squadra a raggiungere i playout mi lascia tanta amarezza e quindi da questo punto di vista sono molto dispiaciuto. Quando si retrocede ci sono responsabilità di tutti, quindi anche mia e me la assumo. Potevamo fare meglio in alcune situazioni e lottare per quell'obiettivo». 

«Mi sento di dire che sono ferito. Ci abbiamo sempre creduto, io per primo specialmente dopo Pordenone. Il k.o. di Pescara è stato inatteso ed abbiamo delle responsabilità. L'impegno oggi c'è stato ma la retrocessione viene da più lontano. E' giusto che io abbia le mie colpe come tutti, Io sono questo, nel bene e nel male - prosegue un commosso Alvini - Questi sono i miei pensieri e le mie emozioni che porto avanti da 20 anni. Oggi festeggio 250 panchine e la società mi premia (nella foto a fianco il mister riceve la Panchina d'Oro della FIGC dal presidente Salerno, ndr) ma retrocediamo: a volte il destino ti segna però dalle grandi delusioni e dai fallimenti, e questo non lo è, nasceranno cose migliori».

Mister, forse è stata allestita una squadra non all'altezza sul mercato? 
«Non parlo di mercato e non voglio cercare nessun alibi e mai lo farò perché ora non servono. Prendiamo coscienza di quello che è successo: io mi assumo le mie responsabilità per quanto riguarda l'area tecnica e chiedo scusa a tutti. So che questa società è forte e seria. Ho preso la Reggiana in Serie D e oggi torniamo in C ma ci sono basi solide per riprogrammare. Lo dico perché lo so. Volevamo continuare il percorso e programmare ma non ci siamo riusciti».

Quindi cosa è mancato?
«In questo momento faccio fatica a dirlo. Da parte mia prendo solo atto di quello che è successo. Non trovo alibi e giustificazioni». 

Se la sentirebbe di tornare ad allenare in Serie C?
«Ripeto, in questo momento c'è disagio. Accettate questa risposta».

Nelle ultime giornate ha deciso di affidarsi allo zoccolo duro della promozione…
«Con due partite in tre giorni ho dovuto fare certe scelte ma dal punto di vista dell'impegno non devo rimproverare nulla a nessuno dei miei calciatori. Bisogna considerare tante situazioni e infortuni che non hanno permesso di rendere al meglio, ma tutti si sono sempre impegnati. Ci abbiamo creduto tanto ma non ci siamo riusciti». 

A Pescara è arrivato il passo falso decisivo…
«La squadra ha dato tutto sempre. Abbiamo sbagliato alcune partite ma poche volte ci siamo confrontati nello spogliatoio. Noi ci siamo sempre impegnati al massimo».

Quali scelte non rifarebbe se potesse tornare indietro?
«Non l'ho mai detto prima ma il periodo post Covid non è stato gestito bene dal punto di vista del lavoro ed è una mia colpa. Aver vinto col Venezia dopo un solo allenamento ci ha tolto degli obiettivi che avevamo in testa e nei 15 giorni prima di Lecce il lavoro non è stato fatto bene».

Lei comunque resta nella storia di questa società…
«La Reggiana retrocede ma è una società seria fatta di uomini. A Reggio Emilia si può ripartire e programmare qualcosa di importante con questa proprietà e con questa gente. Ho avuto la fortuna di stare due anni con una società che ha fatto il massimo. Il tifoso nell'amarezza può rivedere la luce per un futuro migliore».

Cosa ha detto alla squadra dopo il triplice fischio?
«Ho ringraziato i giocatori uno ad uno per l'impegno che hanno messo in campo. Ho sempre avuto a disposizione una squadra di uomini quindi quando ci siamo detti delle cose lo abbiamo fatto in maniera leale».

Ai tifosi quale messaggio vuole lasciare?
«Dico loro di continuare a volere bene alla Regia. Io volevo portarli a Parma ma non ci sono riuscito però ci andranno in futuro perché hanno una società forte. I tifosi di Reggio Emilia possono essere fiduciosi e io posso solo ringraziare la città di Reggio Emilia e i suoi tifosi».

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