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Crnigoj: «La Reggiana è stata la scelta giusta. Restiamo tranquilli e crediamo in noi stessi, il futuro può essere positivo»

«All'inizio ero un po' scettico, le parole di Goretti e Nesta mi hanno convinto. Ho raggiunto l’80% della condizione, lavoro per recuperare quello manca per arrivare al top. Il Venezia è in grande forma, ma ce la possiamo giocare con tutti»

13.10.2023 14:30

Domen Crnigoj è “atterrato” a Reggio a inizio settembre, in prestito dal Venezia, con l’obiettivo di rilanciarsi e allo stesso tempo portare alla Regia esperienza, qualità e anche qualche gol. Reduce da un’esperienza in Serie A alla Salernitana nella seconda parte della passata stagione, il centrocampista sloveno è stato convinto dalle parole di Goretti e Nesta ad accettare la destinazione granata e ora sta cercando di ripartire dopo una fase buia della sua carriera.

«A livello personale e calcistico non stavo attraversando un periodo facile – ha confessato Crnigoj, protagonista dell’intervista settimanale nella sede del club granata – Nei mesi precedenti stavo per essere acquistato dalla Salernitana ma è saltato tutto per via di un brutto infortunio così sono rimasto a Venezia, dove però non rientravo nei piani della società. Così Goretti mi ha chiamato spiegandomi la situazione della Reggiana e il progetto del club: all’inizio ero un po’ scettico e non sapevo cosa fare, avendo anche un altro paio di offerte da valutare, ma dopo avere discusso con lui e con Nesta e compreso il progetto granata, a partire dal nuovo centro sportivo e dalla costruzione di una squadra giovane e ambiziosa, ho capito che venire a Reggio era la scelta giusta. Quando un mister dal passato così importante ti dice che per lui sei un giocatore importante, non ci metti molto ad accettare… In passato avevo già giocato contro la Reggiana e ho continuato a seguirla perché qui giocava il mio amico Cremonesi e c’era anche un portiere sloveno (Turk, ndr), vedendo che ha sempre lottato per tornare in B dopo la retrocessione».

Nella tua carriera hai cambiato pochissime squadre…
«Se io e la mia famiglia ci troviamo bene in un posto, non vedo perché dovrei andare via. A Venezia ho firmato un contratto lungo 6-7 anni e me ne restano ancora un paio. Giocare in Italia mi piace, qui si vive bene e tranquilli, ma nella mia carriera mi piacerebbe visitare anche altre città e nazioni. Per adesso sto bene dove sono».

Lottare per la salvezza in Serie B per te non è un problema?
«Confesso che mi avevano cercato anche squadre che puntano alla promozione, ma non è stato un problema scegliere la Reggiana. Anche col Venezia nei primi sei mesi della passata stagione ho lottato per la salvezza. Ho guardato il progetto che mi hanno offerto e ho capito che c’era feeling fin dall’inizio. Ho capito, come il primo anno a Venezia, che questa sarebbe stata la scelta giusta per me».

Dal punto di vista fisico come procede il tuo recupero?
«Secondo me ho raggiunto l’80% della condizione e con questa sosta devo recuperare quello che mi manca per essere al top. Già in allenamento noto i miglioramenti poi accumulando minuti in campo posso ritrovare la forma. Venivo da 200 giorni senza partite, quasi come farsi un crociato, e per il mio fisico era un problema non da poco…».

Il tuo ruolo di preciso qual è?
«Ho sempre fatto il centrocampista centrale e la mezzala box to box».

Qual è il tuo bilancio di queste prime nove partite?
«Per una neopromossa è sempre dura, a maggior ragione per una squadra con tanti volti nuovi, compreso l’allenatore, come la nostra. In qualche partita avremmo meritato di ottenere dei punti in più, peccato soprattutto per la gara con il Bari e per quella di Terni. Ad ogni modo questi sono percorsi che fanno crescere una squadra, i tifosi e la città. La Serie B non è facile, devi metterci tanto impegno ma alla fine se ti alleni nel modo giusto i risultati prima o poi arrivano. Penso che il futuro per noi possa essere bello».

Cosa vi è mancato per non ottenere i risultati che avreste meritato?
«Sicuramente un po’ di fortuna e poi fare gol. Bisogna creare maggiori occasioni da rete e tirare di più in porta. Dobbiamo migliorare nella realizzazione ma tutto quello che stiamo facendo spero che ci possa portare a segnare da tutte le parti. Dobbiamo comunque restare tranquilli, credere in noi stessi e continuare ad allenarci». 

Che Serie B hai ritrovato?
«Sono alla seconda esperienza in questa categoria e devo dire che il livello si è alzato molto. Ci sono giocatori che scendono dalla Serie A per giocarsela quindi il campionato è diventato bello e duro, forse secondo solamente alla Championship inglese. Vedo che qui ci sono tanti giovani forti, anche italiani».

Tra una settimana ci sarà la partita contro il tuo Venezia…
«È la prima volta che ci gioco contro. Loro sono in grande forma, quella che manca a noi, e anche se giocano male alla fine riescono a pareggiare. Stanno vivendo un momento buono ma noi col nostro gioco in casa possiamo metterli in difficoltà».

Bisognerà avere coraggio o sarebbe opportuno affrontarli con prudenza?
«Ho visto la Reggiana affrontare Palermo e Parma e in entrambe le occasioni ha giocato bene o forse meglio degli avversari, mentre fatichiamo maggiormente contro chi lotta per salvarsi come noi. Abbiamo un’idea di calcio chiara e ce la giochiamo contro tutti, bisogna affrontare l’avversario con serenità perché alla fine non c’è nulla da perdere».

Quali differenze hai notato tra Venezia, Salerno e Reggio?
«Tutte e tre le società mi hanno accolto bene. Sono arrivato in Italia dopo un periodo difficile al Lugano perché ero fuori rosa durante il Covid e il Venezia ha creduto in me nel periodo più difficile della mia carriera. La Salernitana mi ha dato l’occasione di tornare in Serie A dopo la retrocessione e anche là mi sono trovato veramente bene e devo dire che al Sud si vive per il calcio in maniera diversa: è stato bello cambiare ambiente e mentalità essendo abituato al Nord. La Reggiana mi ha accolto in un altro periodo difficile e mi ha voluto fortemente, quindi sono molto grato di avere questa nuova opportunità di farmi valere».

Essere tornato in Serie B potrebbe escluderti dalle convocazioni nella Nazionale slovena?
«Non credo, a Venezia ero stato convocato anche quando giocavo in Serie B. Ma devo dire che nell’ultimo periodo non sono stato preso molto in considerazione e per la Nazionale credo di avere fatto di più di quello che dovevo e non ne ho raccolti i frutti, infortunandomi e mettendo a rischio un contratto in Serie A. Ci sono rimasto male quindi al momento voglio pensare solamente a fare bene alla Reggiana».

Se dovesse arrivare la salvezza sarebbe previsto un riscatto del tuo contratto da parte del club granata?
«Non lo so onestamente. A fine campionato faremo i conti, sperando di essere tutti contenti».

Hai già avuto modo di conoscere la tua nuova città?
«In questi pochi giorni liberi ho visitato il centro e assaggiato i primi piatti della cucina reggiana, ma avrò modo di approfondire la conoscenza nei prossimi mesi».

 

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