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Diana: «Siamo stati bravi, ma la gara andava chiusa nella prima mezzora. Ora chiedo equilibrio all'ambiente»

«Quando arriveranno momenti difficili e non tutto girerà per il verso giusto mi aspetto equilibrio da parte della piazza. Perché Capone? Avevo bisogno di vederlo dall'inizio. Laezza non mi sorprende e si merita il momento che sta vivendo»

28.01.2023 18:00

A Montevarchi, questa volta contro il San Donato Tavarnelle, la Regia ha conquistato con merito altri tre punti e ha fatto un ulteriore passo verso la Serie B. Il tecnico granata Aimo Diana a fine gara è molto soddisfatto della prova dei suoi, malgrado ciò invita tutto l'ambiente a non abbassare la guardia in vista dei prossimi probanti impegni che prevede il calendario.

Mister, la squadra ha avuto un atteggiamento positivo per tutta la gara e questo vi ha certamente portato alla vittoria e caricato dopo…
«L’atteggiamento positivo serve sia alla mente che al fisico. Quello che ora cerco è l’equilibrio: a livello di squadra credo lo si sia ormai trovato, ma vorrei che tutto l’ambiente fosse in armonia e in equilibrio, anche quando, più avanti, ci saranno momenti difficili in cui non ci girerà tutto bene come ci sta girando in questo momento. Con tutti mi riferisco davvero a tutto l’ambiente: Reggio Emilia è una piazza che sa fare questo e quindi mi aspetto grande equilibrio anche quando saremo meno sereni».

Che effetto le ha fatto giocare senza tifosi?
«Ci è dispiaciuto giocare senza di loro, sembrava quasi fosse una partita ai tempi del Covid o quand’ero a Renate (e ride, ndr). In campo siamo andati bene anche se avremmo dovuto chiudere la gara nella prima mezzora; poi abbiamo staccato la spina per dieci minuti, mentre nella ripresa siamo scesi in campo di nuovo aggressivi, forti anche dell’uomo in più, e abbiamo giocato una bella partita, portando a casa un risultato rotondo. Io voglio sempre massima attenzione e concentrazione, contro il San Donato magari non succede ma contro altre squadre potremmo compromettere la partita».

Hanno sorpreso alcune sue scelte. Capone dall'inizio, ad esempio…
«Abbiamo inserito giocatori che avevano bisogno di minutaggio e ognuno di essi ha risposto positivamente, così come sono contento del fatto che non siano scattate ammonizioni. Capone si sta allenando con noi ormai da diverso tempo: l’avevo visto in campo per una ventina di minuti, ma avevo bisogno di vederlo per una partita intera e oggi l’ho visto e mi è piaciuto. D’altro canto abbiamo tanti attaccanti, tutti bravi, e non possiamo permetterci comportamenti diversi da quelli che abbiamo, quindi ognuno deve farsi trovare pronto e disponibile quando viene chiamato in causa».

Bello lo schema sul gol provocato da Kabashi...
«Lo abbiamo provato ieri: ci siamo detti “facciamolo subito, se li trovassimo impreparati sarebbe efficace” e così è stato: abbiamo calciatori che possono davvero farci divertire e anche questo gol ne è la prova».

Perché nella ripresa ha tolto Kabashi?
«Ha sbagliato tre palloni di seguito e non possiamo permetterci di perdere tre palloni così; ho tolto anche Luca per lo stesso motivo perché stava iniziando a sbagliare qualche palla di troppo. Mi dà ancora fastidio il gol che abbiamo subito con il Montevarchi, quando si è riaperta una partita che doveva essere chiusa. Subire gol del genere è pericoloso e quindi ho cercato di evitare che accadesse di nuovo».

Laezza ha segnato un altro gol strepitoso dopo quello di domenica scorsa: se lo aspettava?
«È nelle sue corde. Non dimentichiamo che Laezza l’ho voluto fortissimamente io l’anno scorso: l’ho avuto a Melfi quando l’ho promosso capitano da giovanissimo, pur avendo in squadra alcuni 35enni. Lui è un giocatore di spessore, che purtroppo ha vissuto tanti infortuni che ne hanno condizionato il percorso, una storia incredibile, ma è un calciatore di grande qualità e personalità ed è un ragazzo stupendo che merita tutto ciò che sta vivendo in questo momento».

Cosa dirà ai suoi ragazzi in vista della gara di martedì con il Fiorenzuola?
«Preparerò la partita come sempre. Chiaramente quel risultato è rimasto impresso nella memoria della gente, ma io non voglio pensare all'andata. Abbiamo ampiamente dimostrato che non siamo quella squadra».


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