Mister Nesta assieme al suo vice Rubinacci
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Nesta: «Stupito dall'entusiasmo dei tifosi granata. Il mercato? Non pretendo nulla, Goretti è molto competente»

Ospite presso la sede dello sponsor Autostile, il tecnico della Reggiana ha parlato anche dei nuovi campi di allenamento: «In Serie B non è da tutti avere una struttura del genere. Speriamo di salvarci, proveremo a divertirci per la gente»

02.08.2023 19:00

Presso la sede di Autostile in via Disraeli in città, oggi ha preso la parola Alessandro Nesta affiancato dal centrocampista granata Natan Girma. A fare gli onori di casa è stato Simone Casolari, responsabile vendite della concessionaria che per il sesto anno consecutivo apparirà sulla parte posteriore delle divise da gioco del club.

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«Per noi è un orgoglio far parte della squadra, quest'anno con una ragione in più visto che siamo in Serie B - ha sottolineato Simone Casolari di Autostile - Al di là di essere tifoso, vesto anche i panni dell'imprenditore e sono contento di questa partnership perché la Reggiana porta ottimi risultati di vendita. Autostile è un gruppo di 4 concessionarie in provincia, brand Stellantis, con 50 operatori e un fatturato di 80 milioni di euro con 4-5mila auto vendute all'anno tra nuove e usate. Le mie sensazioni sulla squadra? Sabato ho visto l'amichevole a Cavola, la squadra è da completare ma sono convinto che i ragazzi faranno bene. Il caso Portanova visto come sponsor? Io vendo auto, non ho la competenza per dire nulla a riguardo del caso giudiziario. Ci sono organi preposti per parlare di questa cosa, non è mio interesse entrare nel merito».

«Sono rimasto colpito dal grande attaccamento che c'è verso la squadra - ha proseguito mister Nesta - C'è ancora l'entusiasmo per la promozione ma vedo un attaccamento importante anche degli sponsor che contribuiscono a rendere il club sano e a mantenerlo a un certo livello. Si vede che la società piano piano cresce per cercare di diventare una realtà importante in Serie B. Il primo obiettivo è consolidare la categoria poi crescere ancora di più e gli sponsor aiutano a mantenere un certo livello».

Il debutto nel nuovo centro sportivo che impressione le ha fatto?
«È bellissimo. Due campi così da quando faccio l'allenatore non li ho mai avuti: credo che sia un punto in più a favore del club, il centro sportivo va bene cosi anche se non è ancora finito. Abbiamo a disposizione tutto quello che ci serve e siamo contenti. Non è da tutti in Serie B avere due campi come i nostri…».

Dopo tre settimane di ritiro, come procede il lavoro per dare un'identità alla squadra?
«Abbiamo fatto grandi passi in avanti da quando siamo partiti. C'è ancora tanto lavoro da fare e bisogna completare la squadra: vedremo chi arriva e in che stato è…».

Intanto sono arrivati i giocatori che voleva?
«Io sono venuto a Reggio perché c'è Goretti: ho lavorato con lui a Perugia e gli riconosco delle qualità. Ha coraggio e sa riconoscere i talenti. Lui fa il mercato, io non pretendo nulla. Costruiremo una squadra funzionale, poi se l'allenatore sarà bravo la spingerà in una certa direzione…».

State curando maggiormente l'aspetto atletico o la fase di gioco?
«Il prof. Bartali cura la parte atletica e ci dà indicazioni per raggiungere certi valori, io mi occupo della parte tecnico-tattica che a me piace di più. Non so a che percentuale siamo, ma stiamo cercando di portare la squadra verso una costruzione dal basso e un tipo di calcio ragionato che riconosce lo spazio e i tempi di gioco».

L'obiettivo è la salvezza, ma la sua Reggiana come la raggiungerà?
«Noi speriamo di salvarci, poi proveremo a giocare a calcio e divertirci per la gente. A Perugia raggiungemmo così la salvezza, a Frosinone la squadra era reduce da anni in cui giocava in modo diverso ma facendo un passo indietro riuscimmo a trovare la quadra».

Avere Nesta come allenatore è un vantaggio a livello difensivo?
«Io penso alla fase offensiva, la difesa la lascio al mio secondo (Rubinacci, ndr)…».

Sta faticando a far capire il suo tuo gioco ai giocatori reduci da due anni di gestione Diana?
«Io ho fatto i complimenti ad Aimo perché ha fatto un grande lavoro a Reggio ma loro giocavano in una categoria differente, il nostro calcio è diverso ma non vuol dire migliore. Ci vuole più tempo per avere dei risultati».

 

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