foto Silvia Casali
foto Silvia Casali

Il grande artefice della vittoria di Mantova è sicuramente Davide Dionigi, ma il tecnico granata, come sempre, preferisce sottolineare i meriti dei suoi ragazzi e riconoscere anche la forza di un avversario molto tosto. Qualche critica ma nessuna polemica nei confronti del VAR, mentre c'è un po' più di preoccupazione per le condizioni di alcuni giocatori usciti acciaccati.


«Abbiamo giocato una partita pressoché perfetta, preparata bene tatticamente, e ci siamo ripresi i punti che avevamo lasciato per strada nelle scorse partite – ha sottolineato l'allenatore della Regia al termine del derby – È stata una vittoria meritata contro una squadra che aveva un buon palleggio ma che su azione non ci ha creato grandi pericoli. Alla fine ci siamo un po' abbassati ma potevamo anche fare due o tre gol. Questo è il quinto regalo che facciamo ai nostri tifosi dopo la doppia vittoria con il Modena, a Cesena e con lo Spezia nella passata stagione: devono essere fieri di questi ragazzi, non c'è partita dove ci tiriamo indietro o dove non lottiamo su ogni pallone. Ma voglio fare anche i complimenti a Possanzini perché sta facendo un grande lavoro e ha una squadra che riesce a mettere sotto tutti».

Partiamo dal VAR: come si può migliorare questa tecnologia per ridurre le polemiche?
«La tecnologia è di grande aiuto per migliorare il calcio, ma serve il giusto mix per aiutare sia noi che l'arbitro. Non è il mio compito pensare a cosa si debba fare, però bisogna lavorare tutti quanti assieme».

Come mai hai scelto Quaranta dal primo minuto?
«Avevo bisogno di un po' più di esperienza in campo. Bonetti sta crescendo ma mi serviva un giocatore più pronto per questo tipo di partite: i giovani vanno fatti maturare. Le note positive però sono arrivate da tutti i giocatori».

Cos'ha pensato al gol sbagliato da Portanova davanti al portiere a inizio ripresa?
«Manolo è un ragazzo che si sta sacrificando molto. Ha avuto le sue palle gol e la rete prima o poi arriverà. Deve restare sereno e seguire le indicazioni e i consigli che gli dà tutto il team».

E invece sull'episodio finale che ha portato all'espulsione di Charlys?
«Avevo paura che l'arbitro assegnasse il calcio di rigore e sarebbe stato il secondo episodio contro di noi. Nulla contro Massimi, che secondo me è stato perfetto, ma lì le responsabilità sono del VAR e probabilmente sarei entrato in campo se fosse stato assegnato il rigore. Il primo gol di Gondo non era da annullare, ma mi fermo qua».

Dove può arrivare la sua Reggiana?
«Siamo in crescita di identità nelle due fasi: quando non abbiamo la palla sappiamo difendere basso e anche aggredire l'avversario, nella manovra invece riusciamo a creare tante palle gol. Conosco bene la Serie B e sarà dura con tutti, quindi rimaniamo umili».

L'organizzazione difensiva continua a crescere a vista d'occhio, ma manca ancora un po' di concretezza davanti…
«Tra Carrara, Frosinone e Mantova abbiamo segnato solo una rete. Quando crei tanto e non riesci a concretizzare, qualcosa va sistemato. I ragazzi devono restare sereni e continuare a produrre occasioni e gioco perché anche questo fa parte del nostro percorso di crescita».

Girma, Marras e Reinhart come stanno?
«Girma ha accusato un risentimento alla coscia, Marras lo stiamo gestendo e oggi ha stretto i denti con qualche acciacco che si porta dietro: per lui e Reinhart si dovrebbe trattare solamente di un leggero affaticamento. Quello che mi preoccupa di più è Girma».

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