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Fausto Rossi: «Difendo tutti i miei compagni e lo staff. Dispiace non aver dato una soddisfazione ai tifosi»

«Questi tre anni sono stati fantastici ma pensare al futuro ora è impossibile. Tutti sanno che a Reggio ho trovato una casa»

07.05.2021 19:45

Anche Fausto Rossi ha preso parola in sala stampa al termine della bruciante sconfitta con la Spal. «Il calcio è così - ammette il centrocampista in lacrime - il 22 luglio si piangeva di gioia e ora si piange perché si è tristi. Credo che la squadra abbia dato tutto, non posso rimproverare nulla ai miei compagni, siamo sempre stati un gruppo unito e abbiamo dato il massimo in tutte le difficoltà che abbiamo avuto, solo noi lo sappiamo. Vanno ringraziati tutti, così come lo staff che ha lavorato 24 ore su 24».

«Dispiace per i tifosi - prosegue Rossi - perché tornati in Serie B dopo 21 anni non sono potuti venire nemmeno una volta allo stadio, ma ci hanno sempre incoraggiati. Non siamo riusciti a dare una soddisfazione alla società dopo tutti gli sforzi che ha fatto, a tutte le persone che lavorano dietro le quinte e nemmeno una soddisfazione a noi stessi».

Cosa è mancato per rimanere in Serie B?
«Per mia scelta non sono mai venuto a parlare in sala stampa, perché sapevo che il percorso era lungo e difficile, ma ora ci metto la faccia perché sono il vicecapitano di questa squadra e mi sento di difendere un gruppo di uomini veri. Qualcosa sicuramente è mancato, abbiamo anche dei limiti, il campo ha detto questo, ma tutti hanno dato il 100%, in allenamento e anche nei giorni liberi».

Con la maglia granata sei tornato ad essere un calciatore...
«Era quello che volevo, per questo ringrazio tutta la società. Questi tre anni per me sono stati speciali».

Il tuo contratto ti lega ancora alla Reggiana, stai già pensando alla prossima stagione?
«E' dura pensarci ora, la delusione è tanta, come la rabbia. Mi faccio un esame di coscienza, cosa avrei potuto fare di più, ora pensare al futuro è impossibile. Non avrò problemi a parlare con la società, da uomini veri come abbiamo sempre fatto. Tutti sanno che io a Reggio ho trovato una casa».

A Pescara tre giorni fa, così come altre partite decisive sono state sbagliate completamente, come mai?
«Un campionato è fatto di 38 partite, focalizzarsi solo sulla gara di Pescara è sbagliato. Siamo consapevoli che l'atteggiamento avuto a Pescara non è stato dei migliori, non riesco a trovarne oggi il motivo. C'è sempre stato senso di appartenenza e voglia di lottare per la maglia, ci sono stati errori fisici e tecnici e probabilmente sotto pressione in certi momenti non si è gestita bene la testa. Sono il primo a dire di non essere stato orgoglioso dopo la partita di Pescara, ma non è facile».

La squadra dal punto di vista tecnico-tattico forse non era adeguata per la Serie B?
«Come calciatore scendo in campo per fare del mio meglio. Abbiamo cambiato modulo sei volte durante la stagione, credo che attaccarsi a certe situazioni non sia giusto, tutti abbiamo lavorato al massimo e ci tengo a difendere i miei compagni e lo staff. Non mi permetto di dire chi ha sbagliato e o chi ha limiti, io sono semplicemente amareggiato per quello che è successo oggi».

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