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Nesta: «Il Pisa è un ostacolo importante, dobbiamo partire forte e trasformare l'entusiasmo in energia positiva»

«Bisogna tenere botta e sfruttare le occasioni che i nerazzurri ci concederanno. Spero che il 2024 sia un anno importante, le prime 6-8 gare potranno decidere il nostro percorso. Le voci di mercato devono essere uno stimolo per i nostri giovani»

12.01.2024 17:30

Dopo avere chiuso il 2023 nel migliore dei modi, la Reggiana è pronta a ripartire a testa alta e con lei anche il suo tecnico Alessandro Nesta, curioso di rivedere all'opera una squadra trasformata nello spirito dopo le ultime convincenti prestazioni e alla ricerca di punti preziosi contro un Pisa invischiato nella lotta per non retrocedere ma dal potenziale enorme. 

Mister, le sue vacanze sono andate bene?
«Sì, mi sono rilassato e non ho visto partite a parte quella con il Catanzaro il giorno dopo. Ho passato qualche giorno a Reggio e ne ho approfittato per presentare la città alla famiglia, poi siamo andati a sciare».

Come ha ritrovato la squadra dopo la sosta?
«Gli allenamenti sono andati bene, ho ritrovato una squadra entusiasta ma questo entusiasmo deve essere trasformato in energia positiva in campo».

Cosa si aspetta dal 2024?
«Spero che la squadra parta forte perché le prime 6-8 gare decideranno la strada da prendere. Spero sia un anno importante per noi, per i tifosi, la società e tutto lo staff. Siamo tutti sulla stessa barca, va direzionata per il verso giusto».

Possiamo finalmente parlare di infermeria vuota?
«Sembra di sì. Le cose stanno migliorando, già dalla fine dell’anno scorso. Adesso stiamo dando un po’ di continuità, è un buon segnale».

Domani sceglierà unicamente lei la formazione…
«Sì, per fortuna. Sono contento per questo».

Come giudica i primi due mesi di lavoro con i nuovi preparatori?
«Sicuramente qualcosa non funzionava all’inizio ma non voglio dare la colpa a chi ora non c’è più, io sono il primo responsabile. Ognuno fa il suo lavoro e quando le cose non vanno per il verso giusto bisogna cercare di cambiare come abbiamo fatto».

La psicosi da infortunio è passata?
«Pure io ce l’avevo, speravo sempre di finire l’allenamento senza problemi… Oggi le cose vanno meglio ma non diciamo nulla, vediamo se con un mese fatto in un certo modo la situazione cambia».

Senza Pieragnolo squalificato, a sinistra farà debuttare Pajac dal primo minuto?
«Pajac è a disposizione, non so se dall’inizio perché non ha tanti minuti nelle gambe».

Reinhart e Angori saranno a disposizione?
«Sono buoni giocatori, ma si devono ancora ambientare specialmente. Reinhart è qui da un po', Angori ha fatto solamente due mezzi allenamenti e non credo sarà della partita».

La prima uscita dopo la sosta la preoccupa?
«No, abbiamo tutti voglia di ricominciare e siamo curiosi di vederci all’opera. Chi arriva pronto mentalmente è a posto e può riuscire a mettere la partita nella propria direzione: ci attendono tre partite difficili, bisogna ripartire forte cavalcando il finale dello scorso anno. La squadra deve capire che la strada da percorrere è questa».

Il calciomercato vi sta distraendo?
«Non credo, le decisioni sono state prese e abbiamo avvisato chi deve andare: l’importante è essere chiari e non avere dubbi».

Girma è finito più volte sotto i riflettori: riuscirà a mantenere i piedi per terra?
«Sì, lavora sempre bene. Tutte le voci che girano intorno ai nostri giovani, come quelle su Marcandalli in precedenza, devono essere uno stimolo a migliorare e non una distrazione. Sono ragazzi intelligenti, credo che tutta questa attenzione non sposti nulla».

È in attesa dell'arrivo Pafundi?
«Tutti sanno che l’abbiamo cercato: lo reputiamo un giocatore funzionale al nostro calcio, è molto giovane essendo del 2006 quindi dovrà crescere ma innanzitutto deve venire da noi…».

Vido e Vergara li considera come due rinforzi?
«Stanno proseguendo bene con il proprio percorso di riabilitazione, ma su Vergara dovremo fare una valutazione anche con il Napoli. Io li voglio recuperare entrambi con calma».

Il Pisa insegue la Reggiana in classifica, ma gli obiettivi a inizio stagione erano diversi...
«Nel calcio i risultati non sono mai scontati. Credo che i nerazzurri ora faranno un mercato importante perché hanno grandi disponibilità e cercheranno di mettersi a posto visto che hanno una classifica che non li riguarda, intanto hanno preso Bonfanti che ha un bel potenziale. Contro di loro è sempre difficile giocare».

Cosa teme dei nerazzurri?
«Hanno una rosa importante e dei cambi di valore, lo avevamo avvertito anche all’andata. Sarà una partita molto dura, per di più giochiamo in trasferta, ma restiamo fiduciosi».

Come si possono battere?
«Loro tengono molto la palla con un possesso basso e prolungato, hanno due mediani forti in mezzo e sull’esterno giocatori bravi. La squadra è costruita per andare su: si vede e si sente quando la affronti. Dovremo riuscire a tenere botta nei momenti di pressione ed essere bravi a sfruttare ciò che ci concederanno nella fase difensiva».

Dal punto di vista tattico pensa di mantenere al difesa a tre o tornare al passato?
«A inizio stagione siamo quasi sempre partiti a quattro dietro, nell’ultimo periodo no: ora dobbiamo fare nostre le indicazioni che arrivano dal campo e anche dal mercato, poi si può sempre cambiare a gara in corso».

Al vostro fianco sono attesi circa mille tifosi: a Bolzano avevano fatto la differenza…
«È stato piacevole festeggiare con loro a fine partita: il gusto che si assapora dopo una vittoria è importante quindi speriamo di farlo ancora».

A fine 2023 la sua squadra in poche ore è passata dalla zona playout al sogno playoff: qual è la vera Reggiana?
«La vera Reggiana è quella che al completo battaglia e dà fastidio a tutti e lo abbiamo già dimostrato, poi una giornata storta come a Terni può capitare. Se abbiamo calciatori che corrono forte, possiamo vincere più partite».

Lo spirito della squadra ora è cambiato: cosa è successo?
«Lo spirito si crea e viene alimentato quando ci si sente forti, invece quando si perde tanto la squadra smarrisce le proprie sicurezze e chiaramente lo spirito cala. Recuperando giocatori e andando più forte, lo spirito cresce».

Si dice spesso che nel girone di ritorno cominci un altro campionato…
«La Serie B la conosciamo bene, è strana. Nell’anno del Covid a Frosinone eravamo secondi all’ultima partita prima della sosta, dopo la pausa abbiamo rischiato di non arrivare ai playoff. Tra mercato di riparazione e giocatori che fermano in un attimo può cambiare tutto. Bisogna mantenere la lucidità e tenere la squadra più in alto possibile».

Il recupero dei senatori darà una mano importante ai giovani?
«Dobbiamo trovare continuità, le gerarchie sono definite. Chi ha più esperienza sa qual è il suo ruolo ma devono mettersi tutti a disposizione».

Un ex giocatore del suo livello quanto riesce ad aiutare la squadra e i suoi giocatori a crescere?
«Nella gestione dei giovani è possibile vedere solo una percentuale di quello che si fa: io cerco di aiutarli dentro e fuori dal campo. Ogni giovane ha il suo percorso, ogni tanto qualcuno ha bisogno di fermarsi, altri si sono presi più responsabilità di quanto possano reggere, altri giovani possono giocare 30 partite di fila perché sono più pronti, altri ancora devono essere aiutati dall’allenatore e dai compagni».

 

 

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