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Diana: «Abbiamo reso l'Entella una squadra abbordabile centrando l'obiettivo. Ora andiamo a Teramo per vincere»

«Volevo che la squadra concludesse bene l'ultima gara davanti al nostro pubblico, che ringrazio ancora una volta per la grande spinta. Questo non è il tempo delle chiacchiere: diamo battaglia ancora per una partita e vediamo che succede...»

15.04.2022 00:30

Obiettivo raggiunto: la Reggiana ha superato la Virtus Entella chiudendo a testa altissima il campionato davanti al suo pubblico, ma la stagione non è ancora finita: restano 90 minuti in cui il Modena resta favorito, ma mister Aimo Diana sa che può succedere davvero di tutto…

«La squadra ha giocato molto bene e in fase tattica siamo stati forti e aggressivi - ha dichiarato il tecnico granata a fine gara - Siamo stati bravi a rendere l’Entella una squadra abbordabile e questo è un nostro merito. Al di là del risultato del Modena, ci tenevo che la squadra concludesse bene l’ultima di campionato davanti al nostro pubblico che ci ha dato una grande spinta soprattutto al rientro dopo l'intervallo. Si è visto un bel calcio con tante occasioni e pochi rischi da parte nostra. I nostri obiettivi sono stati raggiunti e ci teniamo a dedicare questa vittoria al socio granata Mauro Carretti alle prese con un problema personale e anche al direttore Doriano Tosi che oggi ha compiuto gli anni».

L'applicazione offensiva della squadra, soprattutto da parte di quei giocatori solitamente abituati a difendere, ha colto un po' tutti di sorpresa…
«Abbiamo provato a chiudere l'Entella immediatamente sugli esterni perché non volevamo farli palleggiare nella nostra metà campo. Anche in uscita abbiamo provato a cambiare le posizioni. Siamo una squadra molto forte con un'identità precisa, sappiamo giocare in tutte le maniere e tanti giocatori importanti accettano di restare in panchina».

L’Entella ha praticamente tirato una sola volta in porta…
«È una squadra molto forte, ma noi siamo riusciti a renderla una squadra piccola. Tutto questo è frutto di un duro lavoro da parte dei giocatori. Alla squadra ho comunque detto di entrare in campo per divertirsi e divertire il pubblico, anche se potevamo essere un po’ condizionati  dal risultato di Gubbio. Credo che se anche il Modena avesse perso, era uguale. Dobbiamo pensare entrambe a vincere. Noi stiamo facendo il massimo e continueremo a farlo. Avremo due giorni liberi, poi a Pasquetta torneremo al lavoro per preparare bene la trasferta di Teramo».

Quando il Gubbio ha fatto gol, lo avete subito detto ai giocatori?
«Io sinceramente l’ho saputo quando ero ancora nel tunnel. Non ho detto nulla, ma è chiaro che le voci sono saltate fuori. Ho detto comunque ai ragazzi che la nostra partita era ancora tutta da giocare e di non cercare subito il gol, ma piuttosto stare tranquilli. Ho chiesto ai giocatori in campo di dare il massimo perché stavamo facendo bene, ma era anche importante mantenere la partita in equilibrio e non perderla. Poi coi cambi avrei cercato di vincerla e così è stato ed è andata bene».

Come sta Paolo Rozzio?
«Purtroppo ha qualche problema e credo che già domani andrà a fare una risonanza magnetica. Credo che lo perderemo per un po’, ma penso si tratti di uno stiramento e speriamo sia solo questo. Devo dire che nella sua ultima azione prima dell’infortunio, è stato bravo a toccare la palla a Venturi e a fare l’ultimo sforzo prima di uscire».

Guglielmotti è rimasto in panchina nelle ultime tre gare: si tratta solamente di una scelta tecnica?
«Assolutamente. Libutti onestamente sta facendo molto bene e tra di loro c'è stata una bella alternanza quest'anno. Guglielmotti lo conoscono e so quali sono le sue qualità, però in questo modulo Libutti si sta meritando il suo posto poi dovreste vedere come si abbracciano e si considerano tra di loro. Questo è lo spirito che si respira nella nostra squadra. Lo stesso Rossi in questo momento è in grande condizione, quindi fare la formazione è sempre complicato. Probabilmente avrebbero meritato la riconferma gli undici di Fermo ma avendo recuperato pedine importanti ho messo dentro giocatori di personalità come Rozzio e Cigarini. Anche i ragazzi sanno che questo non è il tempo delle chiacchiere ma bisogna solamente portare a casa un risultato. I conti li faremo poi alla fine».

Luciani, Rosafio e Camigliano sono in diffida: è un fattore che può incidere sulla prossima formazione?
«In questo momento non si possono fare calcoli, anche perché si è già visto che se mancherà qualcuno, se andremo ai playoff giocherà qualcun altro».

Arrighini potrà tornare a Teramo?
«Credo sarà a disposizione ma deve valutare l'adattamento in allenamento con la mascherina nei prossimi dieci giorni».

Secondo lei perché il Pontedera dovrebbe andare a giocarsela a Modena?
«Si può dire la stessa cosa del Teramo con noi. Lo stesso valeva per il Gubbio. I giocatori quando entrano in questi stadi hanno voglia di mettersi in mostra e le partite se le vogliono giocare. Oltretutto, credo che il Pontedera abbia ancora una speranza di arrivare ai playoff. Ho troppo rispetto e stima di Tesser per pensare che dia per scontata la vittoria, come sa perfettamente che noi andremo a Teramo con la testa per vincere. Ad ogni modo, credo che ormai abbiamo parlato sempre troppo del Modena facendoci giustamente anche prendere un po’ in giro. In questo momento dobbiamo pensare solo a noi e a fare i nostri punti».

Purtroppo la Reggiana sabato prossimo non sarà padrona del suo destino…
«Questo è vero, ma c’è da dire che anche il Modena nell’ultimo periodo ha fatto qualche risultato altalenante: la differenza la sta facendo un gol del loro portiere. A Gubbio noi abbiamo perso e loro hanno pareggiato, loro hanno perso a Pistoia ma noi abbiamo perso a Lucca… I risultati sono pressoché identici e ci differenziano solo due punti. Se loro vinceranno la loro partita io farò i complimenti alla loro squadra: meriteremmo entrambe di essere promosse ma solamente una squadra alla fine vincerà il campionato e chi lo farà, lo vincerà con merito».

La differenza la sta facendo proprio quel gol del portiere…
«Per fortuna il campionato non è ancora finito. Diamo battaglia ancora per una partita e vediamo che succede. Se sarà finita, bene. Se non sarà finita vorrà dire che andremo a prenderci un brodino caldo mentre gli altri mangeranno i tortellini».


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