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Vallocchia si presenta: «Essere qui è molto stimolante. Come la Reggiana anche io ho un obiettivo chiaro in testa»

«Sono un centrocampista generoso, mi piace giocare al servizio della squadra. La Serie B? È un traguardo importante che cercheremo di raggiungere a tutti i costi, ma non è l'unico motivo che mi ha portato qui»

05.01.2023 14:30

Dopo i primi allenamenti in granata questa mattina è stata la volta anche della presentazione ufficiale per Andrea Vallocchia, nuovo centrocampista granata arrivato a titolo definitivo dal Cosenza.

«Ho sentito parlare della Reggiana per la prima volta dopo la gara di Cagliari a fine dicembre – precisa il centrocampista mancino classe '97 – Ho dato subito luce verde all’operazione perché c’era la volontà mia e del club granata di raggiungere un accordo».

Tornare in Serie C per te non è stato un problema?
«No, anzi è molto stimolante essere qui. Ho la fortuna di trovarmi in gruppo sanissimo che mi ha accolto benissimo e ha un chiaro obiettivo in testa da raggiungere, lo stesso che ho avevo io quando ho scelto la Reggiana. Mister e direttore sportivo mi hanno spiegato bene il progetto, quindi è stato semplice scegliere».

Goretti ti ha voluto nuovamente con sé: conoscerlo ha facilitato il tuo arrivo a Reggio?
«Fondamentalmente no perché anche mister Diana ha detto che mi seguiva già da prima. È stato un incastro di più fattori che ha portato a questa scelta».

Ti sei confrontato con altri giocatori granata prima di firmare?
«Conoscevo Hristov e Muroni ma non ho chiesto loro nulla perché il direttore e la società mi hanno chiarito subito tutto quello che dovevo sapere. Sono amico di Christian Silenzi e conosco anche il padre Andrea, loro mi hanno parlato bene della Reggiana».

Hai un contratto abbastanza lungo in scadenza nel 2024 o 2025 se sarà Serie B: sei qui per rilanciarti?
«Ho affidato alla Reggiana la possibilità di sposare un progetto importante perché trovare una società sana e solida non è facile, in più ha un’ambizione ben precisa. La Serie B fa gola a tutti però c’è una serie di fattori che mi ha portato qui, non solo l’obiettivo promozione». 

Come procede l'inserimento nel nuovo gruppo di compagni?
«Conoscevo già Luciani che è un mio compaesano (entrambi sono reatini, ndr): mi aiuta molto, ma devo dire che tutti i ragazzi con me sono spettacolari. Allo stesso modo io mi trovo bene con loro, mercoledì sera per esempio siamo andati tutti a cena assieme».

Quali sono le tue caratteristiche principali?
«Sono un centrocampista che dà tutto per la squadra. Calcisticamente preferisco inserirmi senza palla nello spazio e cercare la profondità».

Cerchi anche il tiro in porta?
«Non ho segnato molto in carriera ma tutti i miei gol sono arrivati con il tiro da fuori. Quando ho spazio lo cerco perché è una risorsa importante per la squadra. Se serve uso anche il piede destro che non è quello forte».

La tua condizione atletica qual è?
«Sono già pronto perché a Cosenza ho fatto tutto, dalla preparazione estiva fino all’ultima gara di dicembre».

Trovare una maglia da titolare non sarà semplice…
«Per me è stato decisamente stimolante decidere di venirmi a giocare il posto assieme a giocatori del calibro di Cigarini, Rossi, Kabashi o Nardi. Noi calciatori viviamo per questo».

Hai già dato uno sguardo alla classifica e alle rose delle dirette concorrenti per la promozione?
«Sì, ho visto anche qualche partita. Il campionato di Serie C è difficilissimo, soprattutto il nostro girone dove ci sono avversarie come Entella e Cesena che hanno speso tantissimo e sono bene attrezzate. Noi daremo filo da torcere a tutte perchè è quello che vogliamo e ci siamo prefissati. Faremo di tutto per raggiungere il nostro obiettivo».

Giocare in uno stadio importante come il “Città del Tricolore” che effetto ti farà?
«Sarà uno stimolo in più. Fin da piccoli tutti quanti sognano di giocare in uno stadio del genere davanti a migliaia di spettatori».

C’è un campione a cui ti sei sempre ispirato?
«Sinceramente no anche perché da piccolo facevo l’esterno e ho cambiato posizione qualche anno dopo. Cerco di guardare il calcio a 360 gradi per capire come migliorare e guardo ai più forti nel mio ruolo che in questo momento sono Barella e Tonali, gente che non molla mai».

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