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Libutti: «Finalmente il derby! I tifosi ci hanno dato la carica, i compagni che non ci sono più giocano ancora con noi»

«Non pensavo di giocarne due di fila dopo il lungo infortunio e di essere schierato a sinistra: devo ancora migliorare sotto tanti aspetti. Il gol sbagliato? Confesso che non ho capito nulla in quell'azione... La concorrenza può solo farmi bene»

03.09.2023 10:00


«In questi anni a Reggio ho sempre sentito parlare del derby con il Parma ma non era ancora arrivata l'occasione visto che giocavamo in categorie diverse - ha sottolineato Lorenzo Libutti ieri sera nella sala stampa del “Tardini” dopo lo 0-0 della Regia strappato in casa dei crociati - In questi giorni si parlava solo di questa partita e alla vigilia abbiamo chiacchierato con i tifosi che ci hanno trasmesso ancora più carica. Ci siamo quindi preparati nei minimi particolari per cercare di limitare il Parma che credo sia una delle squadre più forti del campionato. Tuttavia in queste partite a volte il cuore può fare quel qualcosa in più, perciò abbiamo lottato tutti insieme e abbiamo sentito il cuore dei nostri tifosi, sia di chi c'era oggi e sia di chi purtroppo non è potuto venire: alla fine direi che è andata bene».

Come ti sei trovato a giocare a sinistra?
«Non mi aspettavo di essere schierato in quella posizione ma direi che in generale devo ancora migliorare sotto tanti aspetti e spero di farmi sempre trovare pronto. Per questo motivo devo ringraziare i compagni che mi danno sempre tanti consigli. Per esempio prima del fischio d'inizio il capitano Paolo Rozzio mi ha guardato e mi ha rassicurato, ricordandomi che in campo era lì vicino a me, pronto ad aiutarmi».

Hai anche rischiato di segnare sulla prima palla in area per la Reggiana...
«Sì, ma in realtà su quella palla non ho capito nulla. Non sapevo se crossare o tirare ed è uscito fuori un mezzo cross e alla fine non è stata proprio la scelta più giusta».

Due partite consecutive al rientro dal lungo infortunio: che Serie B hai ritrovato dopo tre anni?
«Il livello si è alzato di più. Non pensavo che avrei giocato queste due ultime partite di fila, tenendo conto che vengo da un infortunio difficile e non giocavo da metà gennaio. Se sono qui, il merito è soprattutto del Prof. Spaggiari che mi ha seguito in tutti questi mesi di lavoro. La gamba non è ancora al 100% ma spero pian piano di recuperare. È stato un periodo difficile ma l'aiuto della mia famiglia, della mia ragazza e di tante altre persone è stato molto importante. Infine ringrazio tutti i miei compagni, anche quelli dell'anno scorso: prima della partita ho sentito gente come Rossi, Luciani, Guglielmotti, Laezza... È stata dura salutarli, ma anche se siamo distanti è come se giocassero ancora con noi».  

Il peso specifico di questo pubblico vale più di un punto?
«Sicuramente. Ci tenevamo a fare una bella prestazione prima della sosta, per cercare di ottenere più punti possibili. Ora ci sarà modo di conoscere di più i nuovi compagni, stare un po' insieme e diventare una famiglia».

In questa squadra ci sono terzini che conoscono la categoria meglio di te perché hanno più esperienza. Come valuti quest'aspetto?
«La concorrenza c'è ma la ritengo una fortuna perché puoi solo imparare da ognuno di loro, soprattutto negli allenamenti. Loro mi danno tanti consigli e io cerco di rubargli sempre qualcosa».

Che differenza hai notato tra i tre allenatori granata che finora hai avuto: Alvini, Diana e Nesta.
«Sono tutte personalità diverse ma posso ritenermi fortunato di avere avuto tre grandi allenatori. Da ognuno si impara qualcosa di diverso: ora con mister Nesta stiamo provando cose nuove. Pian piano miglioreremo e sono convinto che i risultati arriveranno».


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