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Diana: «Campionato virtualmente chiuso, ma noi puntiamo al massimo possibile. A Fermo voglio i tre punti»

«Abbiamo tanti obiettivi individuali e di squadra da raggiungere, i ragazzi sono carichissimi. Con la Fermana ci saranno diverse assenze, devo decidere quale modulo adottare. Il mio campionato? Sono secondo, non mi ritengo ancora soddisfatto»

08.04.2022 18:00

«Mi sembra che il campionato sia virtualmente chiuso anche perché, purtroppo, quando ci è stato dato ossigeno non siamo stati bravi a prenderlo - ha sottolineato questa mattina mister Aimo Diana in fase di presentazione del match in programma domani contro la Fermana - Ci prendiamo le nostre responsabilità: abbiamo avuto la possibilità di riaprirlo perché anche il Modena ha perso delle partite inaspettate ma è stato più bravo a sfruttare queste occasioni rispetto a noi. Ripeto, il campionato è virtualmente chiuso ma realmente no e quindi c’è una bella differenza. Non affronteremo le ultime tre partite con leggerezza, anzi avremo ancora più voglia e ne sono certo perché lo vedo in allenamento tutti i giorni. Ci sono tanti obiettivi da raggiungere e abbiamo il dovere e la necessità di portarci oltre gli 80 punti. A Fermo vogliamo vincere, che sia chiaro per tutti: i punti domani non varranno di più per loro rispetto a noi. Vogliamo mettere un “8” davanti alla classifica, i nostri attaccanti vogliono vincere la classifica marcatori e la difesa vuole prendere meno gol; insieme vogliamo cancellare il mal di trasferta quindi le motivazioni sono altissime. Io voglio arrivare il più in alto possibile. Se quello che faremo poi non basterà per andare in Serie B, tireremo una linea e andremo a vedere il perché. Non stiamo perdendo il campionato per colpa di un arbitro o altro, ma c’è un avversario molto bravo che se alla fine vincerà lo farà con merito».

Ritrovare la solidità difensiva è un altro obiettivo da raggiungere?
«Non credo ci sia bisogno di ritrovarla, semplicemente quando abbiamo cercato di recuperare dei punti l’atteggiamento della squadra è stato più propositivo e sapevamo che ci saremmo esposti maggiormente. Siamo diventati il migliore attacco perdendo il record della migliore difesa, ma lo avevamo messo in conto».

Ci saranno delle novità in campo domani?
«Mancheranno Arrighini, Rozzio, Cigarini e anche Rosafio potrebbe non esserci quindi avremo la necessità di utilizzare altri giocatori, ma non sono preoccupato».

Con così tanti assenti proverà qualche nuovo esperimento?
«Quando mancano dei giocatori non si fanno esperimenti, ma si mandano in campo degli altri ragazzi che si allenano con noi da un anno. Potrebbero esserci delle novità ma è normale: sono state provate un paio di situazioni diverse ma non ho ancora deciso».

Confermerà il 4-3-3 delle ultime giornate?
«Punto su questo, ma stiamo facendo le nostre valutazioni: ci devono essere le giuste condizioni per poterlo utilizzare. Ancora non ho deciso». 

La Fermana che squadra è?
«È una squadra che si deve salvare e ha cambiato allenatore da due settimane. Contro il Cesena al 90’ stava vincendo quindi i nostri avversari sono vivi proprio come la Viterbese. Ci attende una partita molto atletica e fisica. Voglio sottolineare ancora una volta che andremo a Fermo per vincere. Non abbiamo altri risultati oltre la vittoria e se alla fine otterremo qualcosa di diverso ne daremo merito alla Fermana». 

Proviamo a proiettarci ai playoff: cosa la preoccupa maggiormente di questi spareggi?
«La Reggiana e altre due squadre partiranno con i favori del pronostico: saranno un mini campionato e noi punteremo a giocare sei partite, meno di altri, grazie a quanto ottenuto durante la stagione regolare. Mi preoccupano i 20-25 giorni di stop ma non perché non li sappiamo gestire, ma perché la mia squadra quando spegne il motore per ripartire ci mette un po’. Dovremo fare 20-25 giorni con tante partitelle e qualche amichevole, cosa che l’anno scorso non si poteva fare causa Covid. Non prevedo nessun ritiro, ma abbiamo una bozza di programma fatta mesi fa, come tutte le squadre, poi abbiamo esperienza: il mio staff è al terzo playoff».

Almeno ci sarà l'introduzione del VAR…
«Forse le tante lamentele degli ultimi mesi in terza serie si è pensato che avessero un fondamento. Credo sia un passo importante anche per togliere diseguaglianza tra le tre categorie professionistiche. Forse c’è un po’ di attenzione anche per noi». 

Qual è il suo rammarico più grande di questa stagione?
«Quello di Viterbo è il rammarico più fresco, ma la partita che lascia più rammarico è quella di Lucca. Non possiamo dimenticare il 3-3 casalingo con la Viterbese all’andata e le due gare con il Gubbio. Detto questo, anche il Modena ha lasciato dei punti per strada ma loro sono stati più bravi di noi ad approfittare dei nostri errori».

I quattro punti di differenza con il Modena quindi ci possono stare?
«Sì perché il campionato ha detto questo, al netto di tutti gli errori tecnici o arbitrali. Guardiamo ai dati di fatto. A inizio anno ho chiesto di giudicarmi per i fatti: al momento sono secondo e quindi devo dire che l’obiettivo primario della società non è ancora stato acquisito».

C’è qualche aspetto particolare nella gestione di questo campionato che rivedrebbe?
«Nell’ultima partita non ho utilizzato il quinto cambio quando magari potevo sfruttarlo… Ogni nostro cambiamento tattico ha sempre avuto una logica dietro, poi io di autocritica ne faccio abbastanza. Penso comunque che dietro ogni errore della squadra ci sia sempre anche lo staff. Devo dire che alla fine in questo campionato sono stati i dettagli a fare la differenza e noi qualche dettaglio, sia tecnico che tattico, lo abbiamo sbagliato».

Dando uno sguardo al passato, cosa pensa sia cambiato per lei rispetto alla scorsa stagione al Renate?
«In questa stagione la qualità dei miei giocatori fa la differenza ma penso sia abbastanza evidente. Posso contare su 20 giocatori quasi tutti sullo stesso livello, l’anno scorso no. Quello che conta alla fine sono i risultati e i numeri: nei curriculum rimangono le vittorie, quindi non posso ritenermi soddisfatto. I nostri record sono molto belli ma rimarranno aleatori se non ci sarà un risultato finale. Devo chiedere a me stesso, ai miei giocatori e alla società il massimo. Poi, quando sarà finito tutto, avrò una lucidità diversa per capire determinate cose. Faremo il possibile per arrivare a quello che tutti vogliono».

Quest’anno ha avuto a che fare con alcuni giocatori con un passato importante…
«È stato incredibile, ma devo dire che ho avuto sostegno illimitato da parte della società che mi ha consentito di avere un rapporto libero con i giocatori. Quando alleni 25 atleti secondo me è impensabile averli tutti al tuo fianco sempre, io però ho squadra in cui anche chi gioca meno mi ha dimostrato grande educazione e professionalità. Non posso che essere soddisfatto del mio rapporto con loro. In molti hanno avuto tanti allenatori navigati prima di me e avranno un termine di paragone, quindi non pensate che non abbia chiesto a loro cosa possa fare per diventare un allenatore migliore. Ma i sono anticonvenzionale, lo sanno bene i ragazzi…».

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