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Rozzio: «E' stata dura ma ora ci sono. Da fuori ho capito che siamo una squadra veramente forte»

«Ho pensato alla squalifica ma ho giocato senza fare calcoli. Siamo tutti in fermento per il derby con il Modena: servirà la massima concentrazione fino alla fine»

30.01.2022 20:00

Il 7 novembre 2021 a Pesaro l'ultima apparizione, in mezzo un mese e mezzo per recuperare dall'infortunio, la sospensione del campionato e il Covid che ha tirato un brutto scherzo.. ma ora Paolo Rozzio è tornato e lo ha dimostrato nel match vinto dai granata contro il Siena.

Capitano, non giocavi dal 7 novembre. Sono stati mesi duri?
«Abbastanza. Sono passati quasi tre mesi e non nascondo sia stata molto dura, tuttavia ne ho passate di peggio in questi ultimi anni, tra le varie operazioni che ho dovuto affrontare. Diciamo che i 12 giorni di Covid mi hanno dato una brutta stangata, visto che l’ho preso in maniera importante nonostante le tre dosi. Sono cose che purtroppo capitano a tutti e sapevo sarebbe successo anche a me. Paradossalmente aver rinviato la partita col Modena è stata una fortuna per me e alla fine sono riuscito a negativizzarmi in tempo. Oggi pensavo che avrei accusato un po’ di più i rimasugli del Covid a livello muscolare anche perché mi mancava il ritmo partita, invece mi sentivo bene e ho chiuso la partita in buone condizioni. Ora questi due giorni servono per recuperare, in vista del derby di mercoledì sera».

In campo sentivi un po’ il peso della diffida?
«Sarei un ipocrita se dicessi che non ci ho pensato, ma una volta iniziata la partita ho giocato tranquillo, senza fare troppi calcoli. Mentre quando sei lì a metà strada e non sai se intervenire per paura dell’ammonizione, alla fine il cartellino giallo arriva. L’importante era non pensarci e fortunatamente l’ammonizione non è arrivata».

Da fuori che idea ti sei fatto del campionato dei tuoi compagni fin qui?
«Le valutazioni che ho fuori dal campo sono diverse rispetto a quando gioco. Quando sono in campo sono molto concentrato su quello che devo fare. Da fuori ho avuta una bella impressione della squadra, in particolare dei compagni che hanno giocato al mio posto. Da parte mia c’è sempre stata la consapevolezza che siamo davvero forti. Una squadra che vuole vincere il campionato deve essere comunque completa in tutti i reparti, non solo in difesa. La società ha fatto interventi di mercato giusti e mirati e ha optato per giocatori che dal punto di vista umano e tecnico possono darci una grossa mano. In particolare, l’aspetto umano risulta molto importante perché gli spogliatoi a gennaio hanno già certi equilibri. Arrighini lo conoscevo già perché è stato mio compagno a Pisa, ma anche D’Angelo mi sembra un ragazzo in gamba. Sono quindi molto contento di questi due acquisti che ha fatto la società per integrare la rosa».

Che giudizio dai alla vittoria contro il Siena?
«Innanzitutto sapevamo di affrontare una squadra importante, seppur non stia attraversando un buon periodo a livello di risultati. La loro classifica non rispecchia il valore della rosa attuale. Ad ogni modo quando sei in vantaggio per 1-0, fino alla fine sai che qualsiasi tiro o pallone vagante può entrare dentro e puoi rischiare di perdere due punti. Era successa la stessa situazione anche con la Pistoiese che sulla carta è più debole del Siena: eppure eravamo sul 2-1 e anche lì dovevamo essere più bravi a chiudere la partita. Tutto sommato, oggi mi è sembrata una partita abbastanza equilibrata ma allo stesso tempo sono gare in cui c’è sempre il rischio di perdere qualche punto e questo alla fine è un peccato, soprattutto se le altre tue dirette avversarie continuano a vincere».

Quando Zamparo è andato sul dischetto gli hai detto qualcosa?
«Prima del rigore non gli ho detto nulla, ma gliel’ho detto dopo ricordandogli quanto fosse forte soprattutto mentalmente, alla luce dei precedenti errori dal dischetto. Oggi Luca ha dato una dimostrazione concreta, non a parole ma con i fatti. Era una partita delicata alla vigilia di un derby importante e non era facile, invece Luca ha dimostrato di essere un giocatore forte». 

Come ci si prepara al derby col Modena?
«E’ una partita che si carica già da sola. E’ normale che sia la squadra che la città siano in fermento: c’è gente che pagherebbe per giocare anche solo un minuto di questa partita. Noi dobbiamo rimanere concentrati e consapevoli che affronteremo una squadra importante e soprattutto forte negli ultimi minuti: hanno vinto parecchie partite allo scadere. Questo non è un caso, ma è una qualità che loro hanno. Vincere una o due partite all’ultimo minuto può essere una casualità, ma se ne vinci 7-8 significa che sei forte. Quindi dobbiamo restare concentrati  dall’inizio fino al triplice fischio dell’arbitro. Abbiamo lunedì e martedì per preparare questa partita, ben consapevoli dei nostri mezzi».


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