foto Silvia Casali
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Nesta: «Il Bari è cambiato rispetto all'andata, sarà più dura. Alla Reggiana chiedo di fare un altro step in avanti»

«Nelle ultime partite siamo migliorati, ma possiamo crescere ancora: mi piacerebbe prendere meno gol. Le assenze? Ho le idee chiare sulla formazione. Ci fa piacere il grande seguito di pubblico, speriamo di poter festeggiare assieme ai tifosi»

25.01.2024 17:30

La classica conferenza stampa della vigilia è stata anticipata di 24 ore in casa granata: mister Alessandro Nesta ha preso la parola oggi dalla sala video del centro sportivo di Via Agosti visto che domani, nel primo pomeriggio, è prevista la partenza verso Bari dall'aeroporto di Linate.

Mister, oltre ai tre squalificati e all’infortunato Romagna sono previste altre assenze?
«Gli assenti saranno questi».

Vi siete fatti un’idea sui tempi di recupero di Romagna?
«Ieri (mercoledì, ndr) ha fatto la risonanza e la sta valutando anche lo staff medico del Sassuolo, per questo i tempi si sono un po’ allungati ma a breve dovremmo avere un quadro più chiaro. Spero che possa saltare al massimo tre partite».

Ha già in mente quale formazione schierare a Bari?
«Sì, so già chi mettere».

Sulla sinistra non ha il dubbio tra Pieragnolo e Pajac?
«Dobbiamo alzare il livello, bisogna arrivare al punto di pensare che possa giocare uno o l’altro».

Per la sua Reggiana sono quattro i risultati utili consecutivi: siete sulla strada giusta?
«Sicuramente siamo migliorati ma possiamo crescere ancora molto nella gestione della partita, mentre nei momenti in cui subiamo l’avversario bisogna tenere botta di più».

Da fine dicembre in poi si è vista una squadra più convinta e matura...
«Prima di Natale le tante assenze hanno pesato e quando ci sono stati dei recuperi la differenza si è vista. Ora dobbiamo fare uno step ulteriore: bisogna credere di poter vincere le partite. A Pisa potevamo farlo, per esempio. Quando capita di fare un primo tempo importante, bisogna portare a casa più punti».

In classifica avete quattro punti di vantaggio sui playout e quattro di distanza dai playoff…
«La classifica l'ho guardata solo quando siamo andati nella zona rossa e l’ho fatta vedere anche ai ragazzi. Ora dipende tutto da noi: se facciamo un piccolo step, che può sembra grande, potremo disputare un certo tipo di campionato. Altrimenti ci sarà da lottare fino alla fine».

Questa è la Reggiana che si aspettava da inizio stagione?
«Dal punto di vista del gioco offensivo sì: il primo gol segnato al Como dà un’idea del calcio che proponiamo. Ma da ex difensore mi piacerebbe anche vincere 1-0 e prendere meno gol per dare maggiore sicurezza e fare crescere il reparto arretrato».

È una questione di organizzazione difensiva o conta anche la forza dell’avversario?
«Sicuramente gli avversari hanno dei meriti, ma noi a volte commettiamo errori banali e alcuni giocatori sono più bravi quando siamo alti e non quando ci chiudiamo dietro. In settimana lavoriamo sempre per correggere gli errori».

Dopo avere raggiunto la finale playoff mancando la promozione in Serie A di un soffio, perché secondo lei il Bari sta disputando una stagione sotto le aspettative?
«I biancorossi hanno cambiato molto specialmente davanti, ma dando uno sguardo al mercato fatto devo dire che hanno inserito qualche pezzo da 90. Di fronte ci troveremo una squadra costruita per raggiungere grandi obiettivi».

Sulla panchina avversaria troverà un allenatore esperto come Pasquale Marino…
«Abbiamo giocato contro quando era allo Spezia e ho avuto modo di vederlo all'opera da vicino quando svolgevo il corso per diventare allenatore: devo dire che è un tecnico molto preparato».

Quali sono le armi principali del Bari?
«La mentalità del loro allenatore è sempre quella di attaccare, dietro sono una squadra tosta e anche esperta se recuperano qualcuno. Il 4-3-3 di Marino punta molto sull’uno contro uno sugli esterni e di solito ha degli attaccanti che attaccano bene la linea di profondità».

Rispetto all’andata quanto è cambiato?
«All’andata non abbiamo sfruttato l’occasione di vincere contro un avversario in difficoltà che stava cercando di ripartire. Sabato troveremo un Bari migliore e rinforzato da giocatori funzionali al suo tipo di gioco, quindi sarà più dura rispetto a ottobre ma anche noi siamo cresciuti. Tutte le squadre trovano la quadra con il passare del tempo».

Al “San Nicola” solo tre vittorie su dieci gare per i pugliesi…
«È così, ma non diciamo niente…».

Quanto pesa l'emozione di giocare in uno stadio così importante?
«Dipende sempre da quanto pubblico c'è. Quello di Bari è uno stadio bello in cui ti fa piacere entrare, ma lo stadio è bello solo quando è pieno».

Al vostro fianco, ancora una volta, diverse centinaia di supporter granata…
«Ci fa piacere. Tutte le volte che abbiamo vinto fuori casa è stato bellissimo poter festeggiare assieme a loro, speriamo possa essere così anche a Bari…»

Perché, secondo lei, la Reggiana con le prime della classe riesce ad avere un rendimento migliore?
«Non ho una risposta. Tante gare sono arrivate nei momenti sbagliati: a Terni eravamo scarichi con la testa e le gambe dopo due partite toste contro Spezia e Pisa. Ma in questa stagione abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, bisogna crederci di più ed essere convinti che possiamo vincere anche contro le squadre forti».

Preferisce affrontare una squadra che si chiude o una che gioca a viso aperto?
«Direi chi gioca a visto aperto perché magari concede qualcosa di più, chi gioca di meno invece è più addestrato a difendere bene e per noi diventa tutto più difficile».

Approccerete il match con maggiore leggerezza, consapevoli di poter rischiare qualcosa in più?
«Noi ogni volta valutiamo l’avversario ma scendiamo in campo sempre per vincere. A volte riusciamo ad essere più offensivi sugli esterni, altre volte no, ma l’obiettivo sono sempre i tre punti».

Tanti giocatori granata sono al centro di voci di mercato: qualcuno ha la testa altrove?
«Qualche giocatore ha delle richieste ma non è nulla di nuovo, capita a tutti e nessuno di loro si è distratto. Se uno pensa che stare qui possa aiutare a crescerlo secondo me fa una lettura giusta della situazione. Chiaramente fa piacere che ci sia tanto interesse nei nostri ragazzi ma l’importante è non dare via nessuno».

Manca una settimana alla chiusura delle trattative: si aspetta dei rinforzi?
«Tutti si aspettano qualcosa, pure io. La società e i direttori stanno continuando a cercare: avremo dei vantaggi se prenderemo qualcuno nei posti dove al momento ci sono delle criticità. Ma bisogna trovare i giocatori giusti».

Vido e Vergara rientreranno a breve?
«Vido l'ho sentito ieri e sta bene, poi ha già fatto i primi test. Vergara no ed è un po’ più indietro. Tra non molto torneranno ad allenarsi assieme a noi e capiremo come sta procedendo il loro recupero dal modo in cui reagiranno nelle partitelle». 

Conta di riaverli già a febbraio?
«Non saprei, speriamo di riaverli per febbraio o forse marzo».

 

 

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