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Pesenti, ultras granata per una domenica: «Regia, l'Alessandria è più forte ma puoi batterla»

L'ex attaccante granata era in Curva Sud contro il Livorno e mercoledì farà il tifo per Spanò e compagni

08.06.2017 18:00

Massimiliano Pesenti nei pochi mesi trascorsi in maglia granata nella scorsa stagione non è riuscito a lasciare il segno ed ha abbandonato Reggio durante il mercato di gennaio sistemandosi all'AlbinoLeffe dove la fortuna non l'ha assistito, invece nell'ultimo campionato disputato con il Pro Piacenza è andato in doppia cifra sfiorando la qualificazione ai playoff.

Domenica scorsa la sua presenza in Curva Sud per Reggiana-Livorno non è passata inosservata e noi lo abbiamo intervistato cercando di raccogliere qualche informazione in più sull'Alessandria, prossima avversaria dei granata che lui conosce molto bene avendola già affrontata due volte.

«Ero a Reggio per seguire la partita ed ho accettato l'invito di alcuni amici ad andare in Curva Sud - ci ha spiegato Pesenti - Era la prima volta che tornavo per vedere la Regia ed ho sofferto come un matto dal primo all'ultimo minuto. Ora so cosa provano i tifosi...».

Che impressione ti ha fatto la Reggiana?
«È una squadra tosta e quadrata che non molla mai, poi si vede la mano di mister Menichini nell'impronta data al gioco. Spanò è un grande difensore, poi ci sono due campioni come Cesarini e Carlini che possono fare la differenza in qualunque momento. Il "Mago" nel primo tempo si è visto poco, ma nella ripresa ha fatto un gran lavoro e Carlini sull'azione del secondo gol ha servito Guidone in area con un passaggio eccezionale».

L'Alessandria resta la favorita nel match di mercoledì prossimo?
«La formazione dei grigi è una vera e propria corazzata, una squadra molto quadrata con tanti giocatori di categoria superiore. Era partita molto forte per vincere il campionato, infatti a gennaio tutte le avversarie e anche loro pensavano di essere già in Serie B, ma nel girone di ritorno qualcosa si è rotto e si sono fatti superare dalla Cremonese in un modo incredibile».

Quali sono i punti di forza dei grigi?
«La difesa è sicuramente difficile da penetrare; Piccolo, Gozzi e Sosa sono dei centrali scomodi da superare. Sull'attacco non si può dire niente: il loro gioco passa appunto dai piedi di Gonazlez e Marras che ultimamente è stato utilizzato con profitto anche da trequartista; sono loro due l'ago della bilancia. L'Alessandria forse non è bella da vedere ma ti punisce al primo errore, con due passaggi arriva in porta. Quando col Pro Piacenza fummo sconfitti per 3-1 loro tirarono solo tre volte in porta...».

Come si possono battere?
«Secondo me sulle fasce possono avere il loro punto debole. I due terzini forse non sono all'altezza del resto dei compagni: Celjak per esemprio spinge molto ma fa fatica a tornare in difesa. Se la Reggiana dovesse attaccare molto alta potrebbe mettere in difficoltà la squadra di Pillon, però dovrà concedere poche ripartenze in contropiede».

A due sole gare dalla fine secondo te c'è una favorita per la promozione?
«Queste partite secche non hanno una vera e propria favorita, oramai il livello è alto e anche la Reggiana ha dimostrato di poter meritare la Serie B. Il Parma dall'altro lato del tabellone nelle ultime gare si è ritrovato e mi sembra favorito soprattutto se il Pordenone non dovesse recuperare Arma. Io, da ex granata, spero che sia la Reggiana a trionfare ma l'Alessandria è un avversaria decisamente ostica da battere».

Sei ancora molto legato a Reggio e alla Reggiana?
«A livello calcistico ho dei brutti ricordi perché non ho potuto dimostrare il mio vero valore per colpa degli infortuni e perché qualcuno come l'ex dg Ferrara ha voluto mettere il becco nelle scelte di mister Colombo con il quale avevo un bel rapporto. Però mi ero trovato bene con i compagni e la piazza, durante l'ultimo anno mi sono sentito spesso via messaggio con Spanò. Domenica scorsa molti tifosi in Curva Sud mi hanno riconosciuto e si sono complimentati, questo mi ha fatto molto piacere».

Con la maglia rossonera del Pro Piacenza 14 gol in 31 presenze... ora cosa c'è nel futuro di Max Pesenti?
«A Piacenza ho dimostrato che se sto bene fisicamente posso fare la differenza e sono felice di aver fatto cambiare idea a chi mi considerava un bollito. Ora mi aspettano le vacanze poi si vedrà; a Reggio tornerei di corsa ma non c'è stato alcun contatto, in futuro chissà...».


(foto © Ac Reggiana 1919)

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