Paolo Rozzio racconta dieci anni di Reggiana nel libro "Granata nelle vene"
Il capitano granata celebra la sua storia con il club e con Reggio Emilia in un volume edito da Corsiero Editore che unisce calcio, identità e valori. Due appuntamenti in città prima di Natale, l’intero ricavato sarà devoluto a G.A.S.T. Onlus.


Dieci anni con la maglia della Reggiana, un legame con la città che va oltre il calcio giocato: Paolo Rozzio, capitano granata, racconta la sua storia nel libro Granata nelle vene, in uscita per Corsiero Editore al prezzo di 18 euro. Un volume che intreccia ricordi di campo e di spogliatoio con la quotidianità di Reggio Emilia, la città che lo ha accolto diventando la sua seconda casa. Il libro, corredato dalle fotografie di Silvia Casali e Alex Travaglioli, sarà presentato a Reggio Emilia in due appuntamenti aperti al pubblico: domenica 21 dicembre al Caffè Fontanesi (Piazza Fontanesi, ore 16:00-18:00) e lunedì 22 dicembre al Circolo Tennis Reggio Emilia (ore 18:30), con dialogo con l’autore, firmacopie e aperitivo con brindisi. Per la serata del 22 dicembre i posti sono limitati, pertanto è richiesta la prenotazione via e-mail: occorre inviare nome e numero dei partecipanti a [email protected].

«Con colori diversi dal granata non riesco più a vedermi», racconta Rozzio, torinese di nascita ma reggiano d’adozione. Nel libro, scritto insieme a Damiano Reverberi e Andrea Panciroli, il capitano ripercorre la sua carriera, il rapporto con la squadra e con i tifosi, e il ruolo di guida nello spogliatoio e in campo. Un racconto che è anche un messaggio di continuità e identità: «Se sono diventato un uomo con solidi valori e principi, lo devo alla Reggiana», confessa Rozzio, spiegando come il peso della fascia da capitano significhi responsabilità ma anche privilegio. Un gesto di solidarietà accompagna il progetto: l’intero ricavato dei diritti d’autore sarà devoluto a G.A.S.T. – Giochiamo Anche Se Triboliamo, Onlus reggiana che utilizza lo sport per favorire inclusione e autonomia di bambini, adolescenti e adulti con disabilità fisica e/o intellettiva relazionale.
QUI il comunicato stampa integrale


