Il punto di vista

Quel rigore poteva cambiare il corso del campionato, ora occorre pensare al secondo posto...

Inutile stare a recriminare, il campionato va avanti e domenica c'è già l'insidiosa trasferta di Pordenone

23.03.2018 12:00

Tutto resta invariato e la Reggiana getta al vento due punti fondamentali per poter rosicchiare qualcosa al Padova e sperare ancora nel primo posto. Che i granata siano dentro ai play off è ormai certo, ma sarebbero stati fondamentali i tre punti contro l’ultima della classe, il Fano, una formazione che ha però un organico di tutto rispetto con Danza, Germinale e tanti altri atleti di categoria.

Di certo l’occasione sprecata clamorosamente da Vignali nei primi minuti di gioco avrebbe cambiato le sorti della gara, ma così non è andata e pergiunta il povero numero 2 granata è uscito dopo essersi beccato un calcione in faccia. Tra l’altro Vignali, per analizzare la situazione sotto il profilo tecnico, ha voluto girare il piatto destro per indirizzare la palla sotto la traversa sul secondo palo, mentre avrebbe potuto calciare, come si suol dire in dialetto reggiano “dritt per dritt”, con un bel piatto destro sul palo incrociato dove non c’era neppure l’ombra né del portiere avversario né di altri atleti del Fano. Peccato però che quello dello spezzino sia stato l'unico tiro pericoloso nei primi 45': davvero troppo poco per una squadra come la Reggiana, abituata a fare della fase offensiva la sua arma migliore, da una decina di partite a questa parte. A mio avviso, tra l’altro, errore di Vignali a parte, avendo rivisto le immagini c’erano addirittura quattro rigori per la Reggiana, uno su Crocchianti, uno su Bastrini che si vede tolto il pallone da un fallo di mano, uno su Cianci nella ripresa, spinto da dietro, un’azione che l’arbitro ha completamente ignorato pur essendo a pochi passi e un altro, quello clamoroso, nel finale, al 3’di recupero, quando Carlini è entrato in area e il giocatore di rientro, non il diretto marcatore verso la porta, ne tocca il piede destro impedendone la corsa. Il rigore è assolutamente ineccepibile: ci voleva certamente coraggio nel dare quel rigore al 3’ di recupero, ma quel rigore c’era, era sacrosanto e andava dato! Quel tiro dagli 11 metri non avrebbe soltanto cambiato una partita, ma avrebbe cambiato il campionato: se la Reggiana avesse portato a casa due punti in più, visto il pareggio del Padova, avrebbe davvero potuto cambiare le carte in tavola e pur avendo ancora molte partite da disputare, i veneti avrebbero subito un contraccolpo psicologico non indifferente e la Reggiana si sarebbe iniettata talmente tanta adrenalina da poter trasformarsi in una quadra letteralmente imbattibile, almeno sotto il profilo psicologico.

Così non è stato, quindi occorre soltanto guardare avanti e cercare di pensare ai play off, magari arrivandoci conquistando il secondo posto, una posizione che la Reggiana merita e che le eviterebbe non poche scocciature. Per quanto riguarda la formazione, Eberini e soci hanno applicato un turnover sacrosanto anche perché Panizzi era ammonito e quindi è stato giusto toglierlo a partita in corso, Genevier non era al top e avrebbe meritato un po’ di riposo anche Carlini, ma così non è stato visto l’infortunio di Vignali. Giusto anche tenere fuori Spanò che non era al meglio, anche perché Bastrini e Crocchianti sono andati più che bene, avendo fatto a sportellate con Germinale. Lì davanti ha deluso un po’ Cattaneo, così com’è risultato un tantino evanescente Rosso, dal quale, almeno personalmente, mi aspettavo qualche spunto in più. Cianci ha lottato come un leone, sia in mezzo che a destra e anche Altinier non ha combinato molto. Insomma, direttore di gara a parte, questa era una partita da vincere e la Reggiana non l’ha vinta. Peccato, ora bisogna subito rimboccarsi le maniche e pensare al Pordenone... 

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