Il punto di vista

L'analisi tattica - Squadra incompleta, ma basta poco per puntare in alto

Le prime considerazioni dopo la sconfitta interna con la FeralpiSalò

29.08.2017 20:00

Ho visto di peggio ma di certo non posso pensare che questa squadra, così com'è, possa ambire alla B, indipendentemente dal risultato di domenica sera. Ebbene, se dovessi limitarmi alla squadra del secondo tempo, che non ha combinato nulla, darei ragione ai critici, ma quella del primo tempo mi è piaciuta moltissimo. Rosso è un giovane davvero interessante: uno dei pochi che ha il coraggio (e le caratteristiche tecniche) per puntare l'uomo, cosa che, nel calcio di oggi, a parte i giocatori di grande talento, nessuno fa più; il ragazzino al centro della difesa, Crocchianti, non mi è affatto dispiaciuto, anzi, forse è stato tra i miglior in campo, così come mi ha dato grandi certezze il portiere Facchin.

Ma al di là dei singoli, ho apprezzato la capacità di tenere palla, di dialogare nello stretto nel primo tempo e di cercare la profondità. La metamorfosi della ripresa (ben evidanziata dalla tabella a fianco, in verde i dati della Reggiana) è invece spiegabile in tre modi: alcuni giocatori, tipo Cesarini, Genevier, Rozzio e via dicendo, venivano da problemi fisici; in secondo luogo il caldo asfissiante, che in tribuna ci ha fatto fare la sauna, anche in campo si è certamente sentito, anche per la Feralpi, che però, rispetto alla Reggiana, aveva cambi di ben altro livello; il terzo punto è infatti questo: la Reggiana, per tentare di cambiare le sorti del match, ha inserito Panizzi, Bobb, Rocco e il fantasma Riverola (oltre a Napoli che quantomeno ha cercato il tiro una volta), mentre, con tutto il rispetto, la Feralpi ha inserito Ferretti che ha cambiato le sorti della gara. Sul calo fisico il preparatore atletico granata dovrà lavorarci e potrà trovare la soluzione, ma sulla pochezza tecnica della panchina dovrà lavorarci la società. Menichini, in sala stampa, ha detto: "Io alleno quelli che mi danno e cerco di ottimizzare le loro prestazioni". Certo, vangelo, ma non si fanno le nozze coi fichi secchi, neppure chiamandosi Mourinho.

Se ci guardiamo attorno, però, altre big hanno fallito la gara d'esordio e se facciamo un tuffo nel passato, la Reggiana di Ancelotti, che era comunque ben altra cosa, ha perso le prime gare, per poi risollevare la testa con un timido pareggio, prima di iniziare una dirompente cavalcata verso la B. Che sia la stessa cosa? Tutto è possibile e il bel primo tempo di domenica mi lascia ben sperare anche perché parliamoci chiaro, a mio avviso questo campionato è decisamente inferiore rispetto a quello dell'anno scorso dove Venezia e Parma erano di un altro pianeta, tant'è che credo assisteremo ad un torneo senza padri padroni.

La Reggiana, quindi, a mio avviso, recuperati i difensori infortunati e squalificati, deve inserire un giocatore di qualità a centrocampo, magari una mezzala, per poi avanzare Carlini e concedere a Menichini di cambiare anche modulo a seconda delle circostanze, sempre mantenendo viva però la sua filosofia: palla bassa, possesso, ampiezza e verticalizzazione. Insomma, basta poco per esserci, ma quel poco bisogna farlo.

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