Il punto di vista

La parola al tifoso-sponsor: «Chi paga il biglietto della Reggiana merita più rispetto»

Il punto di vista di un nostro lettore sulle recenti vicende societarie

21.07.2017 19:30

Luciano Manicone è un grande tifoso della Reggiana sin dai tempi del Mirabello e da diverse stagioni è anche entrato nel novero del Pool Granata come sponsor con la sua attività TH Parrucchieri Team Lucio, grazie alla quale è diventato il parrucchiere di fiducia dei caciatori granata e dello staff tecnico presso il centro commerciale Quinzio.

«Ho da poco rinnovato il contratto di sponsorizzazione anche per la prossima stagione - spiega soddisfatto Manicone - Non lo faccio per un ritorno economico ma perché mi rende orgoglioso fare parte del progetto granata. Mi è stato consegnato un pass per la tribuna autorità ma spesso l'ho ceduto ad amici e clienti poiché preferisco seguire la partita nei Distinti assieme agli eccezionali ragazzi Gruppo Vandelli con i quali prendo parte anche alle trasferte».

Spiegaci perché su Facebook hai cercato di attirare l'attenzione della stampa reggiana...
«L'ho fatto perché volevo esprimere e diffondere il mio parere su tutto ciò che è accaduto e di cui si è letto negli ultimi tempi. La situazione che stiamo vivendo è per certi versi drammatica: con Mike Piazza a Reggio abbiamo l'opportunità pazzesca di valorizzare la squadra e il territorio ma in molti non riescono a guardare oltre il portone di casa propria. Se è da 20 anni che siamo in Serie C un motivo ci sarà...».

Ti riferisci agli articoli dei quotidiani e ai commenti rilasciati da alcuni esponenti del mondo istituzionale?
«Sì. Non mi piace che certi personaggi etichettino noi tifosi come dei creduloni, forse qualcuno parla per gelosia o per altri motivi che non mi riesco a spiegare. Io dico che ci vuole tanto rispetto per chi segue la Reggiana da 20 anni sui campi della terza serie, chiedendo soldi in prestito o litigando con i datori di lavoro per andare in trasferta come accaduto durante gli ultimi playoff. I giornali e i giornalisti dovrebbero supportare di più la società scrivendo anche quello che c'è di buono e coinvolgere di più noi tifosi».

I repentini cambiamenti all'interno della società non ti hanno preoccupato?
«Alcuni degli impiegati che sono stati licenziati li conoscevo, sono brave persone ma chi si trova al di fuori della Reggiana non può esprimere la sua opinione pretendendo di avere ragione. Se la società ha deciso di cambiare e fare qualcosa di diverso non possiamo biasimarla...». 

E sulla vicenda che riguarda il vicepresidente Compagni?
«Mi ha infastidito il commento di Alicia, si è lasciata scappare un pensiero di troppo. Di problemi all'interno della società ce ne saranno tanti, ma non spetta a noi tifosi o sponsor commentarli e giudicarli. Io porto tantissimo rispetto per chi ha fatto il bene della Reggiana come Stefano Compagni, però non poteva continuare da solo: è una persona intelligente e sono convinto che se deciderà di farsi da parte, lo farà per il bene suo e della Reggiana. Compagni negli ultimi anni si è esposto tantissimo e ha portato a compimento una cessione incredibile, di sicuro non ha assecondato degli interessi personali...». 

Quali sono le tue sensazioni per la prossima stagione?
«Ho parlato spesso con i giocatori e con i membri dello staff: sono loro i primi a credere nel progetto granata, infatti sono rimasti quasi tutti. Le mie sensazioni sono positive...».

Come convinceresti un potenziale sponsor ad entrare nel Pool Granata?
«Serve poco per far parte di un progetto così importante dove conta di più il senso di appartenenza rispetto al ritorno economico. Dico che sono i piccoli fiumi a fare i grandi laghi...».

Invece cosa diresti ad un tifoso indeciso se abbonarsi o meno?
«Se qualcuno ha dei dubbi perché convinto dal clima negativo che si è creato attorna alla Reggiana allora può anche non abbonarsi, non c'è bisogno di tifosi occasionali. Invito tutti gli altri indecisi a cercare su YouTube i video delle partite in casa della Reggiana di quattro o cinque anni fa quando la Curva Sud e i Distinti erano praticamente deserti: se la Regia ce l'ha fatta con pochi tifosi andrà avanti ancora, ma non si può sprecare l'opportunità di far parte di questa grande famiglia...».


(Nella foto Luciano Manicone assieme al presidente Piazza)

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