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Carta e penna per Alicia Piazza, lettera aperta ai reggiani

«L'affetto dei tifosi ci ha ispirato a continuare questo viaggio. Ci sono molti modi in cui il Comune può aiutarci...»

08.03.2018 21:00

Con una lunghissima lettera inviata ai media in serata, la cui versione integrale è pubblicata sul sito ufficiale granata, la vicepresidente Alicia Piazza si rivolge direttamente ai tifosi dando una sua versione dei fatti sulle vicende extra calcistiche che hanno visto protagonisti i coniugi Piazza, diversi ex dipendenti, la Mapei e per ultimo il Comune di Reggio Emilia concludendo il suo intervento con un appello alla comunità reggiana.

«Mi prendo questo momento per comunicare la mia posizione pubblicamente, in modo rispettoso e seguendo una certa logica. Negli ultimi giorni la mia frustrazione ha raggiunto il suo apice. E per questo motivo preferisco chiarire il mio stato d’animo con i fatti e meno emozioni - si legge nella lettera scritta e firmata da Alicia - Qualche anno fa la nostra famiglia stava cercando una squadra di calcio di Lega Pro da acquisire in Italia. Dopo molti tentativi e offerte deludenti abbiamo quasi rinunciato alla nostra ricerca. Alla fine abbiamo trovato quello che credevamo fosse un “piccolo diamante”. Una piccola squadra nella città di Reggio Emilia, piena di tifosi con un grande cuore e una folle passione. Il nostro obiettivo era fornire a questa squadra l’opportunità e tutto il supporto necessario per permettere alla squadra di esprimere tutto il suo potenziale e raggiungere importanti traguardi. Veniamo dal mondo dello sport professionistico, pertanto siamo consapevoli degli alti e bassi che ci possono essere nella competizione. Ci aspettavamo infortuni, vittorie, sconfitte e tutte le sfide collegate alla competizione sportiva».

La vicepresidente si addentra poi nei dettagli: «L’accordo originale che abbiamo firmato era destinato a “condividere” la responsabilità finanziaria con alcuni partners locali. La nostra speranza era di diventare un tutt’uno con la città portando “l’attenzione americana” sul calcio italiano e sull’Italia. Invece abbiamo trovato ostacoli in tutte le direzioni... Bisogna cercare di capire che noi abbiamo alcune differenze culturali. Io e Mike ci teniamo molto a rispettare le tradizioni italiane. Ma siamo anche americani. Negli Stati Uniti è illegale falsificare la firma di un altra persona. Non è consentito firmare un contratto e affidare la responsabilità finanziaria a qualcun altro. Questi atti hanno gravi conseguenze. Quindi è scoraggiante dover sopportare questo comportamento non etico. Siamo arrivati ​​a renderci conto che molte persone stavano usando l’azienda per il loro stesso interesse dopo che avevano promesso il loro amore e la loro fedeltà alla Reggiana. Ben presto abbiamo appreso che le leggi sul lavoro italiane originariamente sono state create per proteggere i dipendenti, ma a volte vengono sfruttate e abusate. Purtroppo questo sembra essere il nostro caso. Nonostante questi numerosi attacchi finanziari, Mike e io siamo andati avanti da soli. Insieme a Giuseppe Magalini abbiamo costruito una grande squadra. È sempre stato l’amore dei tifosi che ha ispirato la famiglia Piazza a continuare questo nostro viaggio. Vincere le partite dovrebbe essere il nostro obiettivo principale​​​​».

Per ultimo viene affrontato il delicato argomento riguardante l'affitto dello stadio "Città del Tricolore": «Lo stadio non dovrebbe essere un problema. Perché ci troviamo di fronte a questa ulteriore pressione? Siamo probabilmente i migliori inquilini degli ultimi anni. Eppure veniamo trattati con ostilità e minacce. Voglio menzionare che nella convenzione originale la Reggiana aveva il diritto di utilizzare lo stadio per 100 anni. Non ci sarebbe mai dovuto essere alcun “abuso di potere” in uno stadio costruito dagli stessi reggiani. Mi scuso per le mie reazioni emotive sui social media. Ma dopo che l’ufficio del sindaco ha chiamato il nostro ufficio e ha minacciato “rappresaglie” e “conseguenze” riguardo i miei post: ho subito abbastanza bullismo... Guardo mio marito lavorare sodo ogni giorno per promuovere e finanziare questo club. Offriamo molti posti di lavoro alla comunità. Inoltre, abbiamo trasferito la nostra famiglia in Italia per essere più vicini alla città. Abbiamo capito subito che questa impresa era una grande responsabilità che richiedeva la nostra piena attenzione. Ci chiediamo spesso perché non abbiamo il vento in poppa a sospingere la nostra barca? Dov’è il supporto del Comune? La maggior parte delle altre città aiuta le loro squadre. Abbiamo versato 10 milioni di euro in questa comunità in meno di 2 anni. Chi è stato l’ultimo proprietario a donare 10 milioni di euro alla comunità ? Abbiamo pagato milioni di euro in contributi. Non dovremmo come Reggiana essere apprezzati e rispettati? Le autorità sono diligenti nel controllare e assicurarsi che i nostri fondi siano disponibili e appropriati, ma nulla di tangibile viene offerto in cambio dei nostri sforzi, come potrebbe essere un contributo finanziario o un servizio alla comunità. Ci sono molti altri modi in cui il Comune può aiutarci. Abbiamo bisogno di un centro sportivo. Abbiamo bisogno di terreni per un campo sintetico. Abbiamo bisogno di uno stadio. E la lista potrebbe continuare...».

In conclusione, un appello agli sponsor e alla comunità granata: «La Reggiana si sta avvicinando al suo 100° compleanno. Questo dovrebbe essere un momento di festa. Un periodo in cui la città si riunisce e illumina positivamente la nostra amata Reggiana. Sospingendo la barca nella stessa direzione. Questo è il sogno della famiglia Piazza per la città. Anche se la nostra frustrazione pubblica è spiacevole, è necessaria. Qualcosa deve cambiare. La Reggiana merita di meglio. Ogni sera io e mio marito diciamo una preghiera per la nostra squadra, che ora fa parte della nostra famiglia. Anche se abbiamo frustrazioni e lamentele… Non abbiamo rimpianti. Sappiamo che il nostro contributo è apprezzato dai tanti meravigliosi cittadini di Reggio. Voglio prendermi questo momento per ringraziare la comunità e i nostri sponsor per il loro amore e sostegno. Apprezziamo la vostra fiducia nel nostro “piccolo diamante”. A coloro che non sono venuti di recente a vedere una partita, vi invito cortesemente a venire a vedere le partite della nostra squadra. Sono elettrizzanti. Prometto che sarà una grande serata di divertimento. Ci piacerebbe vedere più famiglie che partecipano alle partite, perché a prescindere da come finirà questo capitolo, la Reggiana è e sarà sempre una famiglia».

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