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Alex Oliva: «Stiamo valutando il bando, presto entreremo in contatto con gli imprenditori reggiani»

Il manager milanese operante in Svizzera conferma l'interesse per la Reggiana ma è preoccupato dai tempi stretti

25.07.2018 12:30

Alex Oliva, imprenditore 41enne milanese ma con interessi in Svizzera e a Miami (già dirigente del Miami United FC, quarta divisione statunitense), conferma le indiscrezioni circolate nelle ultime ore riguardanti il suo interesse a prendere parte alla rinascita economica e sportiva della Reggiana.

Oliva, noto per essere intermediario di trattative internazionali nel mondo del pallone, è proprietario dell'azienda 'Re Outside Service SA' di Lugano (operante nel settore della consulenza finanziaria) mentre la moglie è legata ad un importante gruppo chimico-farmaceutico in sudamerica. Ad affiancare Oliva dovrebbe esserci Paolo Giuliani, ex dg dell'Inter ai tempi di Moratti, ma non solo: nelle prossime ore sono attesi infatti dei contatti con alcuni imprenditori reggiani anche perché il criterio n.3 del bando promosso dal Comune sottolinea l'importanza del "Radicamento col Territorio".

«Ho avuto modo di parlare con il sindaco Vecchi in videoconferenza e in precedenza avevo incontrato la vecchia dirigenza - ci spiega per telefono Oliva - Ora stiamo valutando con attenzione il bando e attenderemo fino a lunedì per presentare o meno la nostra proposta. Tra oggi e domani dovrei entrare in contatto con una cordata di imprenditori reggiani: ho accettato di buon grado il fatto di collaborare assieme a gente del posto e vedremo se riusciremo a trovare un accordo per presentarci uniti e ripartire dalla Serie D. I tempi strettissimi potrebbero essere un problema: qui si parla tanto di costituire una società ma non bisogna dimenticarsi che va costruita anche una squadra perché alla fine è il campo a parlare...».

La trattativa con i Piazza è scemata nel giro di poco tempo: «Appena ho avuto modo di vedere i numeri della vecchia proprietà mi sono tirato indietro immediatamente e ho subito detto che sarei stato interessato solamente ad una nuova associazione. Avevo sottolineato loro che era un'inutile perdita di tempo trattare con i vari personaggi che si avvicinano alle squadre in difficoltà a pochi giorni dal termine delle iscrizioni: il sindaco ha sottolineato di avere apprezzato questa mia scelta, ma l'ho fatto perché era una situazione totalmente insostenibile...».

Il progetto granata ripartirebbe dalle basi: «Io e i miei soci crediamo molto nel Settore Giovanile e ritengo che assieme agli imprenditori reggiani si possa costruire una squadra per tornare al più presto in Serie C ma nel calcio ho imparato che non c'è nulla di scontato. Ci aspettiamo di ottenere successi ma non promettiamo mari e monti anche perché chi di recente l'ha fatto, anche dalle vostre parti, non è stato molto fortunato...».

Il mese scorso il tentativo di acquistare le quote dell'Ascoli non è andato a buon fine: «Avevamo firmato un contratto poi il proprietario (Bellini, ndr) ha cambiato le carte in tavola evidentemente perché la proposta ricevuta da altri lo aveva soddisfatto maggiormente dal punto di vista economico. Il mio gruppo si era impegnato a presentare le giuste garanzie, ma non voleva partecipare ad un'asta perché nessuno vuole fare il passo più lungo della gamba: anche se ho diverse partecipazioni da anni in alcune squadre (Chiasso e Sion in Svizzera come sponsorizzazioni, ndr), il calcio non è il mio lavoro principale...».

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