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Alvini: «Ho rivisto la mia Reggiana. Questo pareggio deve essere un punto di partenza»

«Male all'inizio, poi ho visto carattere e cuore. Crediamo ancora nel nostro obiettivo. Il fallo su Ardemagni? Rigore netto»

20.03.2021 18:20

«Abbiamo preso un gol su un errore che non dobbiamo commettere. Lì c’è stato uno shock iniziale e abbiamo rischiato di subire anche il secondo gol sull’occasione del doppio palo del Cosenza - ha sottolineato mister Massimiliano Alvini nel post partita al “Città del Tricolore” dopo il pareggio con i silani -  Dopo quest’inizio negativo, la squadra si è ripresa e ha ritrovato ordine».

Mister, nel primo tempo ha effettuato un cambio dopo pochi minuti sostituendo Del Pinto con Lunetta. E’ stata una scelta tecnica o un avvicendamento per problemi fisici del giocatore?
«Lorenzo non stava benissimo durante il riscaldamento e sta ancora avendo qualche problema. Ho preferito optare per un cambio tattico e per un cambiamento generale della squadra».

Il gol di Varone rappresenta quella scintilla che serviva alla Reggiana per riscattarsi?
«E’ un gol importante per la squadra. Potevamo segnarne altri, ma anche subirne. Ad ogni modo questa rete rappresenta un episodio significativo perché la squadra ci ha messo carattere e cuore e ha ottenuto un punto importante che ci dà la voglia di credere nel nostro obiettivo».

Prestazione importante per il “puma”: che tipo di gara gli aveva chiesto?
«Ivan ha fatto una partita importante e oltre al gol, ha avuto anche altre occasioni per segnare. Di solito lui in allenamento non sbaglia quelle palle. Ad ogni modo, ha giocato in maniera intelligente andando a coprire quel buco creatosi alle spalle degli attaccanti. Sono contento per lui come per tutta la squadra».

E' soddisfatto della prova di Kargbo e Ardemagni? 
«Era la prima volta che potevo schierarli insieme. Hanno fatto una prestazione importante, sia nell’allungare la squadra avversaria che nel coprire palla. Hanno anche avuto alcune palle-gol per tirare in porta. Nel complesso sono contento della loro prova».

Secondo lei si poteva fischiare il rigore su Ardemagni?
«Sì, secondo me era rigore netto. Sabato scorso siamo stati massacrati a Cremona dopo 12 minuti per un episodio molto più leggero di questo. Per me quindi quello era rigore con espulsione del loro difensore. Sono questi gli episodi che ti possono cambiare la partita e che determinano il campionato».

Un suo commento sull’episodio con Ajeti e Gliozzi protagonisti…
«E’ un episodio che ci ha messo paura (Gliozzi è stato trasportato al Santa Maria Nuova per una tac di controllo prima di ripartire con la squadra, ndr), però tengo a precisare che da parte di Ajeti non c’era nessuna cattiveria. Probabilmente è stato uno scontro fortuito anche perché Gliozzi cadendo, ha sbattuto la testa. Spero che l’attaccante del Cosenza si possa riprendere quanto prima. E’ vero, sono stati minuti difficili, ma credo si tratti di un episodio fortuito».

Cosa la soddisfa di più della partita con il Cosenza?
«Mi è piaciuta l’intensità che si è vista in alcuni momenti della partita. Ho visto trame di gioco che nelle ultime tre gare avevamo un po’ perso. Ho rivisto la voglia di non mollare e l’attaccamento alla maglia, proprio come ci avevano chiesto i tifosi prima di questa partita. Negli ultimi minuti abbiamo cercato di vincerla, ma non ci siamo nemmeno scomposti nel perderla come successo in altre partite.  Ho visto una grande voglia di mettere le nostre idee in campo».

Invece cosa non le è piaciuto?
«Non sono contento dell’inizio. Abbiamo preso un gol evitabile e ci è andata bene sul possibile raddoppio del Cosenza. Dopo questi primi minuti, la squadra si è ripresa e ha cominciato a giocare».

In fin dei conti questo pareggio va bene alla Reggiana?
«E’ un punto importante perché oggi era una partita difficile. Credo sia un punto di partenza significativo. La squadra è viva e oltre tutto, stanno tornando alcuni giocatori importanti. Questo pareggio è un punto guadagnato che fa morale al gruppo. Ora affrontiamo le ultime otto partite da quintultimi davanti a Cosenza e Ascoli, sempre cercando di dare il massimo possibile e guardando sopra di noi».

Ci può dire cosa ha detto alla squadra a fine partita quando vi siete riuniti in cerchio vicino alla panchina?
«La squadra è sul pezzo ed è consapevole del percorso da fare. Raddrizzare una partita del genere dopo uno shock iniziale è segno di una squadra che crede in quello che fa e vuole raggiungere la salvezza con una propria identità. Oggi ho riconosciuto la mia squadra e a fine partita non potevo non congratularmi con i miei giocatori dopo una partita così difficile».

Rivedremo nelle prossime partite il 3-5-2 con Libutti e Lunetta esterni?
«Vedremo se riusciremo a recuperare tutti i giocatori per avere così più possibilità. Finora certe scelte sono state obbligate. Possiamo giocare in vari modi, ma non è la cosa più importante. Quello che conta davvero è l’interpretazione e l’atteggiamento della squadra».


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