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Kargbo: «Segnare alla fine è stata una grande emozione. Il gol è merito di tutto il gruppo»

«Il mister mi ha chiesto di giocare largo e io l'ho fatto. A Reggio mi trovo benissimo, ho tutto quello che mi serve per crescere ancora»

17.11.2019 21:05

Il terzo gol stagionale di Augustus Kargbo porta in dote tre punti pesantissimi, al termine di un match sofferto ma alla fine meritato per quanto prodotto nel secondo tempo. L'ingresso in campo dell'attaccante classe '99 ha fatto la differenze sull'esterno, anche se la rete decisivo a tempo scaduto è arrivata da un colpo di testa da centro area.

Che sensazioni regala segnare allo scadere?
«È sicuramente una bella sensazione, ma ci tengo a sottolineare che il gol è merito del gruppo. Io sono stato semplicemente fortunato a farmi trovare lì e a colpire di testa, ma bisogna elogiare tutta la squadra che anche oggi ha dimostrato di non mollare mai».

Chi è il primo compagno che hai abbracciato dopo il tuo gol?
«Non ricordo bene. Ce n'erano tanti che sono saltati su di me. È stata un'esultanza di gruppo. Oggi all'inizio ho fatto fatica a entrare in partita, ma i miei compagni mi hanno dato una grossa mano».

A chi lo dedichi?
«Alla mia famiglia in Sierra Leone, alla mia famiglia qui in Italia e al mio procuratore».

Questo è davvero un gran gruppo?
«È il mister che punta molto su quest'aspetto. In questa squadra non ci sono solo qualità tecniche ma anche valori umani. Nel calcio questo è molto importante»

Come ti sei trovato oggi a giocare da esterno?
«Non era la prima volta, lo avevo fatto anche in Serie B a Crotone. Il mister ha optato per farmi giocare lì per cercare di attaccare di più da quella parte. Sono sue scelte e io gioco dove mi dice lui».

Come procede l'ambientamento a Reggio?
«
La città è calorosa e la società ha obiettivi seri, non mi manca nulla. Inoltre, sto giocando in una squadra fatta di giocatori esperti che ti aiutano anche nei momenti difficili».

Hai un sogno calcistico? Magari indossare un giorno la maglia della Nazionale della Sierra Leone...
«
Sinceramente ora mi voglio concentrare solo sulla Reggiana. Devo crescere ancora molto, alla Nazionale non ci penso».

Che idea ti sei fatto degli episodi razzisti che ancora colpiscono il mondo del calcio? Li hai anche vissuti in prima persona?
«Sono cose non belle da vedere. Purtroppo mi è capitato di sentire qualcosa nella partita contro la Triestina, ma sinceramente non mi faccio problemi. Io penso solo a giocare che è la cosa più importante».


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