Il punto di vista

L'analisi tattica - Menichini, col 4-4-2 questa volta hai sbagliato

Contro il Forlì il trainer granata avrebbe dovuto propendere per un più naturale 4-3-1-2

03.05.2017 19:45

Come ho scritto sul quotidiano "La Voce di Reggio" subito dopo la partita, sono sempre stato un sostenitore di Leonardo Menichini e lo sono ancora, ma questa volta, a mio avviso, gran parte della sconfitta della Reggiana contro il Forlì nasce anche dalle sue scelte. Il tecnico granata ha notato, giustamente, che in caso di difficoltà l'utilizzo del 4-4-2 è stato spesso un "modulo rifugio".

Peccato che contro il Forlì Menichini non avesse gli uomini per farlo: se si mette in campo il 4-4-2 con Contessa o Carlini a sinistra e Ghiringhelli a destra, con Bovo e Genevier in mezzo la forza sugli esterni è discreta, così come lo è la capacità di recupero in mezzo e la creatività, ma se lo si fa con Bovo a destra, che è un'ottima mezzala, a non certamente uno che punti l'uomo e lo salti i rapidità e con Sbaffo a sinistra, che non è proprio l'emulo di flash il discorso diventa diverso. Inoltre, con il solo Riverola, l'oggetto del mistero, che comunque ha buone doti tecniche, affiancato a Genevier in mezzo al campo, si perde moltissimo in termini di interdizione, anche perché l'intenditore principe della Reggiana, ossia Bovo, è decentrato a destra. L'altro grave errore, che a mio avviso mister Menichini ha commesso nelle ultime due gare, è quello di aver preferito Contessa, che in questo periodo è assolutamente sotto il livello che abbiamo apprezzato poco dopo i suo arrivo, a Erik Panizzi, che stava giocando a livelli che non aveva mai raggiunto e quindi, a mio avviso, avrebbe meritato la conferma da titolare nelle ultime due gare. Ieri, come la settimana scorsa, Contessa a mio avviso ha deluso e forse Panizzi, con due panchine di seguito, ha perso quello smalto e quella fiducia in se stesso che aveva guadagnato in precedenza. D'altro canto avrebbe anche ragione: cosa c'è da fare di più oltre al giocare ottime gare per essere confermati titolari? A mio avviso nulla, a quanto pare Menichini, nelle ultime due settimane, l'ha pensata diversamente da me.

Se facciamo un passo indietro e torniamo al 4-4-2 e al concetto di adattare il modulo agli uomini a disposizione, come tra l'altro Menichini ha sempre fatto fino, domenica esclusa, la rosa a disposizione del tecnico contro il Forlì era adatta ad un 4-3-1-2, un sistema di gioco che poi l'allenatore ha riproposto nel secondo tempo, quando ormai la frittata era già fatta e la Reggiana, col morale sotto i tacchi, avrebbe potuto giocare anche con tutti in attacco che sarebbe cambiato poco. E' vero che non c'era Ghiringhelli dietro a destra, ma Spanò, così come nel 4-4-2 avrebbe potuto ugualmente fare il terzino, con maggiori compiti di spinta; Bovo avrebbe fatto la mezzala, con Genevier davanti e Riverola o Calvano sul centro sinistra; Sbaffo dietro alle punte, con Guidone e Cesarini davanti, ma con Panizzi e non contessa sull'esterno sinistro. Non abbiamo la controprova, come spesso accade nel calcio, ma di certo i giocatori avrebbero avuto la possibilità, fin da subito, di esprimersi meglio rispetto alle costrizioni di un 4-4-2.

Ora, col Parma, è vietato sbagliare, non tanto per la classifica ma per quelle migliaia di reggiani che, indipendentemente da come vada il campionato, vivono le due sfide coi crociati come un campionato a sé stante e la prima di queste due gare, purtroppo, l'abbiamo persa.


Lorenzo Chierici
(giornalista professionista, allenatore di Base UEFA B e istruttore di giovani calciatori)


(Nella foto: Leonardo Menichini © ac reggiana 1919)

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