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Mister Eberini mette in guardia i granata: «A Fano non sarà semplice, dobbiamo cambiare mentalità quando si difende...»

«Facchin? Non va caricato di troppe responsabilità»

20.03.2018 12:40

A meno di 48 ore dalla sofferta vittoria contro il Gubbio, la Reggiana ha già preparato le valigie per la delicata trasferta di Fano, la prima della settimana visto che domenica i granata saranno impegnati nuovamente fuori regione a Pordenone.

«Preparare una partita in due giorni non è facile - ha ammesso mister Sergio Eberini in conferenza stampa questa mattina - Dobbiamo valutare bene come stanno i ragazzi che hanno giocato domenica, ci sono diverse situazioni fisiche da approfondire».

Contate di recuperare qualcuno dall'infermeria?
«Altinier è tornato ad allenarsi a pieno ritmo, così come Rozzio, quindi saranno entrambi disponibili per domani. Cesarini e Napoli invece sono ancora fuori».

In campo vedremo un turnover?
«Qualcosa la cambieremo sicuramente, senza stravolgere tutto perché non siamo nella condizioni di sperimentare ma dobbiamo cercare di ottenere sempre il massimo risultato sul campo».

Cosa temete di più del Fano?
«La loro fisicità e la qualità di tre o quattro giocatori presi a dicembre, investendo molto sul mercato. Domenica hanno pareggiato contro la Sambenedettese perché sono una buona squadra, un gruppo unito che ci crede e hanno trovato un allenatore che gli ha dato un'ottima organizzazione. Davanti ci sono due corazzieri come Germinale e Fioretti molto bravi nel gioco aereo e sulle seconde palle, poi non dobbiamo dimenticarci di Lazzari che se libero di giocare può fare davvero male...».

La vittoria contro il Gubbio vi ha restituito la serenità venuta a mancare dopo la delusione di Fermo?
«Sì, anche se qualche spavento lo dobbiamo sempre prendere. Abbiamo dimostrato che siamo una squadra al top in grado di fare cose eccezionali. Siamo sereni ma andiamo su un campo che non è il nostro, pertanto troveremo ulteriori difficoltà: dovremo essere bravi ad adattarci alla situazione...».

Affrontare due trasferte consecutive non è mai facile...
«Saremo in viaggio tutta la settimana. Tornati da Fano ci preparareremo subito per andare a Pordenone. Anche oggi ci siamo adattati programmando l'allenamento alle 12.30 e dopo la partita di domani partiremo verso Reggio in nottata. Ci aspetta un bel tour de force...».

Queste due partite lontano da casa saranno un'ulteriore prova di maturità per la squadra?
«Da quando abbiamo rialzato la testa a novembre abbiamo sempre affrontato un esame a settimana. Questo è il destino che ci siamo creati con i risultati: l'obbligo è di provarci sempre. Come dice il nostro presidente, "le grandi squadre devono vincere sempre"».

A Fano il campo è molto stretto...
«Saperci adattare a situazioni ambientali diverse dal "Giglio" è il prossimo step che dobbiamo superare. Fuori casa purtroppo è diverso anche il modo in cui ci affrontano gli avversari, però fino ad ora siamo sempre riuscire a fare la partita e conquistare dei punti nonostante diversi svarioni». 

Due trasferte ravvicinate possono aiutare Facchin a ritrovare la tranquillità che sembra mancargli?
«Quando giocavo, avevo la fortuna di commettere degli errori in casa e la partita dopo ero più sereno a giocare lontano dal Mirabello. Credo che Davide abbia l'esperienza per ritrovarsi, chiaramente resta dentro qualcosa però alla prima grande parata ritroverà se stesso. Ad ogni modo non va caricato di troppe responsabilità...».

Quattro gol subìti in due partite sono un campanello d'allarme per tutta la difesa?
«Noi cerchiamo sempre di giocare alla stessa maniera per tutti i 90 minuti: adesso dobbiamo diventare più difensivi come mentalità quando siamo in vantaggio. Questa sera faremo vedere alla squadra una clip molto importante sulle situazioni in cui abbiamo subìto gol nelle ultime partite: si tratta di episodi a cui va attribuito il giusto peso ma che non sono figli del dominio avversario».

Qualche palla in più buttata in tribuna insomma...
«Esattamente. Se dovessimo continuare su questa strada mi auguro sempre che i ragazzi segnino almeno uno o due gol in più dell'avversario, ma stiamo lavorando per cercare di abbassare il numero di errori commessi».

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