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Narduzzo: «Il tempo è ancora dalla nostra parte, dobbiamo essere i primi a crederci»

L'estremo difensore classe '94, anche se un po' "ammaccato", non abbandona le speranze e guarda con ottimismo ai prossimi impegni di campionato

08.11.2018 18:00

Il pareggio casalingo contro la Vigor Carpaneto, oltre a inguaiare ulteriormente la classifica della Reggiana, ha lasciato un segno ben visibile sul volto di Davide Narduzzo...

Come ti sei infortunato?
«Ho subito un colpo dal parastinco di Spanò durante un'uscita bassa. Non è nulla di grave ma ho perso un po’ di sangue e gli esami hanno evidenziato una microfrattura. La prognosi è di una settimana: domenica potrò giocare tranquillamente, basta che indossi una mascherina».

Che settimana state vivendo dopo l'ultimo deludente pareggio?
«Stiamo ancora analizzando tutto quello che è accaduto domenica e nelle partite precedenti per cercare di capire quali sono stati gli errori...».

Quale approccio adopererete contro la Calvina?
«Le altre squadre quando ci affrontano danno il massimo e noi dobbiamo fare altrettanto se non di più. Sappiamo che troveremo un campo non bellissimo e dovremo stare attenti alle ripartenze della Calvina, squadra tignosa, ma l’importante è pensare solo a noi stessi».

Vedere giocare la squadra da dietro che sensazioni ti dà?
«Vedo tutte le azioni, però se avessi una soluzione al problema l’avrei già suggerita ai miei compagni: dobbiamo ancora capire il perché di tutte queste difficoltà, ma sono sicuro che il mister saprà risolverle».

Proprio Antonioli nelle ultime settimane è stato messo in discussione dai tifosi...
«Quando si va male il mister è sempre il primo a finire sotto i riflettori, però l’ho visto sereno. Stiamo lavorando duramente per rialzare la testa seguendo le sue indicazioni».

Le parole dette in società tra Romano e Quintavalli vi hanno turbato?
«Le voci all’esterno possono alzare i toni o placarli, noi però dobbiamo comunque giocare a calcio pensando a quello che avviene sul campo, dimostrando negli allenamenti e nelle partite quello che valiamo».

In questa stagione sei già stato sostituito più di una volta a partita in corso: che effetto fa?
«Onestamente mi ci devo ancora abituare, però in Serie D i vincoli riguardanti under e over costringono a queste scelte. So che il mister non ama fare il cambio del portiere però io mi metto a disposizione e sono il primo ad essere contento se poi la sostituzione serve per portare il pane a casa...».

Che rapporto hai con Rossi?
«E’ un ragazzo del 2000 molto giovane, si allena e impegna come tutti gli altri ragazzi che ancora hanno tanto da imparare. Entrare partita in corso sicuramente è diverso, cerco spesso di dare dei consigli a lui e al terzo portiere Stefanini».

L’arrivo di un nuovo portiere ti darebbe fastidio?
«Non ho nessun tipo di problema, devo comunque fare bene e impegnarmi in allenamento e il resto verrà di conseguenza».

Speravi che la fascia di capitano potesse coinvolgere anche te oltre a Spanò e Rozzio?
«Sinceramente no. La società ha fatto una scelta giusta che va rispettata poi quello del capitano è un ruolo adatto maggiormente ad un giocatore di movimento visto che deve parlare continuamente con l’arbitro».

Dentro lo spogliatoio c’è la consapevolezza che anche un eventuale secondo posto sarebbe importante in ottica playoff o ripescaggio?
«Siamo solo a novembre, il distacco dal Modena è importante ma non ci deve preoccupare: il tempo è ancora dalla nostra parte, dobbiamo essere i primi a crederci. Ogni partita va giocata alla morte, solo così potremo restare senza rimpianti. Nella scorsa stagione, per fare un esempio, abbiamo recuperato tanti punti al Padova contro ogni pronostico...».

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