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[VIDEO] Facchin: «Ho scelto la Reggiana perché voglio ancora togliermi delle soddisfazioni»

L'estremo difensore classe '87 è stato presentato oggi a Villa Minozzo

20.07.2017 21:30

Oltre 190cm di altezza e 80 kg di peso a guardia della linea di porta granata: Davide Facchin è il nuovo numero uno della Reggiana e oggi è stato ufficialmente presentato alla stampa prima dell'allenamento pomeridiano al campo di Villa Minozzo.

Davide, perché hai scelto la Reggiana dopo il Venezia?
«In Laguna stavo vivendo una situazione particolare e con la società avevo chiarito sin da subito che mi sarei mosso solo per la Reggiana. Al di là della tradizione e dello stadio, Reggio è una piazza che negli ultimi anni ha guadagnato un fascino particolare e per me questa è soprattutto una bella scommessa da vincere».

Dopo aver conquistato la Serie B sul campo, hai ancora le motivazioni giuste per ripeterti?
«Ho scelto la Reggiana e rifiutato altre piazze proprio perché il mio obiettivo è vincere il maggior numero possibile di partite. I presupposti per fare bene ci sono tutti...».

Conoscevi già qualcuno dei tuoi nuovi compagni?
«Ghiringhelli, Cesarini e Bovo. Questo è stato un motivo in più per scegliere la Reggiana».

Dovrai lottare per una maglia da titolare?
«Sono decisioni che spettano al mister. Io sono qui perché ho l'ambizione di giocare e dare il mio contributo».  

Il preparatore dei portieri Rossi ha detto che difetti solo nelle uscite...
«Se non avessi punti deboli non sarei in Serie C. Tutti i giorni cerco di migliorare e limare i difetti, oppure nasconderli. Rossi è una persona preparata e di grande disponibilità, durante gli allenamenti ci stimola sempre a fare meglio».

Con il Venezia hai disputato una stagione pressocché perfetta: quali sono i segreti per puntare in alto?
«Con mister Inzaghi lavoravamo tantissimo, sicuramente più delle altre squadre, lui era un martello. Durante l'anno poi non c'è mai stata una polemica, giocavamo con grande disponibilià accettando tutte le decisioni che ci venivano imposte».

Pippo Inzaghi che allenatore è?
«Io l'ho vissuto meno a livello tattico rispetto ai miei compagni, però posso dire che il modo in cui gestiva la squadra era esemplare, ha inciso tanto nella promozione del Venezia. Voglia, determinazione e se vogliamo anche pignoleria, caratteristiche in cui si identificava anche da calciatore, lo hanno aiutato a raggiungere risultati importanti».

Fuori dal campo hai degli hobby?
«Sono una persona normalissima senza nessun tipo di hobby particolare. Vivo una vita tranquilla come qualsiasi altro ragazzo della mia età e fra un mese diventerò papà di una bimba che io e mia moglie abbiamo deciso di chiamare Gaia».

Squadra del cuore?
«Non sono un suo grande fan, ma apprezzo la Juventus soprattutto per i grandi risultati ottenuti negli ultimi anni».

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