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Venturi: «Dopo cinque mesi intensi, ora sono pronto. Vedo una Reggiana determinata che non si accontenta»

Il portiere romagnolo si prepara a debuttare dal primo minuto contro gli ex compagni del Ravenna

09.01.2020 18:30

Dal 23 luglio scorso di acqua ne è passata sotto i ponti: quel tragico martedì per Giacomo Venturi fortunatamente è soltanto un brutto ricordo che tra poco meno di tre giorni sarà cancellato dalla "prima" con la maglia della Regia.

«Sono molto contento di avere pienamente recuperato - commenta il portiere granata a margine dell'allenamento odierno - Ora ho voglia di giocare e di ripagare la fiducia che mi è stata dimostrata in questi mesi».

Come hai vissuto questo periodo difficile?
«Una volta capita la gravità dell'infortunio, mi sono fissato subito degli obiettivi: prima ristabilire la mia salute poi prepararmi al meglio per il ritorno in campo. Mi sono sottoposto a diversi esami strumentali, ho avuto colloqui con i medici, in seguito la fase riabilitativa in campo con il preparatore dei portieri e il fisioterapista del CTR. Sono stati cinque mesi intensi».

Che tipo di infortunio è stato?
«Ho avuto due microfratture al cranio: si erano formati due ematomi ma non si poteva intervenire chirurgicamente per non rischiare danni al cervello, anche la paralisi. Con l'attesa il callo osseo si è formato bene in una parte, meno bene nell'altra, ma il neurochirurgo mi ha dato l'ok e mi ha detto espressamente che non ho dei rischi in più rispetto a tutti gli altri».

Le persone care ti hanno sempre sostenuto...
«La mia compagna è prudente, giustamente si è molto preoccupata, però mi appoggia in tutto e per tutto e penso che si tranquillizzerà quando mi vedrà in campo».

Pensi di riprenderti il ruolo di portiere titolare, come doveva essere ad inizio stagione?
«Dopo il trasferimento a Reggio Emilia in estate ero molto motivato di venire in una piazza così affascinanate, ero stato cercato fortemente dalla società e ho accettato la proposta della Reggiana nonostante avessi altri due anni di contratto con il Ravenna. Ora sono ancora più carico, sto lavorando per farmi trovare pronto».

Ti vedremo in campo con il casco protettivo?
«Sì, per precauzione soprattutto mentale».

Che emozioni hai provato dopo la prima convocazione lo scorso 16 dicembre con il Padova?
«Mi sono emozionato tanto, quando il mister prima della gara ha radunato la squadra in cerchio ho trattenuto a stento le lacrime».

Domenica arriva il Ravenna: che squadra è?
«È una squadra che sta pagando le difficoltà di questo campionato. Sta facendo più fatica in questa stagione ed ha la peggiore difesa del girone, però questo non deve farci pensare che sarà una partita semplice. C'è un gruppo solido che fa del contenimento e delle ripartenze i propri punti di forza».

Ti stupisce vedere la Reggiana così in alto in classifica?
«No, perché in questi mesi fuori dal campo ho potuto osservare la grande crescita della squadra, specialmente sul piano mentale. Il lavoro intenso durante la settimana si rivedeva in partita, la squadra è determinata, con le idee chiare che cerca di imprimere il ritmo del gioco dall'inizio. Non è un caso avere ora questo ruolino di marcia che nel girone di ritorno cercheremo di migliorare. Non vogliamo assolutamente accontentarci».

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