Il punto di vista

Nulla è compromesso, dagli errori si impara e soprattutto si cresce

A Salò i granata hanno giocato un primo tempo da grande squadra, poi sono tornati a galla i vecchi difetti

26.12.2017 12:30

Sono davvero stati sette minuti di ordinaria follia durante i quali si sono susseguiti una serie di errori, soprattutto in occasione dell'ultima rete, che hanno permesso alla FeralpiSalò, che non è certamente una squadra di sprovveduti, di arrivare davanti a Narduzzo e di trafiggerlo senza pietà per la terza volta, guarda caso proprio col killer dei granata, Andrea Ferretti, che quando vede la Reggiana ogni volta si scatena.

GLI ERRORI. Essendo questa un appuntamento tecnico-tattico addentriamoci nei dettagli dei tre goi subiti, soprattutto dell'ultimo. Dopo un primo tempo strepitoso da parte dei granata, legittimato con un sacrosanto 2-0, la Feralpi ha accorciato le distanze con il primo guizzo di Ferretti. In questo caso Guerra, su corner ha fatto un lavoro eccezionale, andando avanti rispetto al primo palo, per poi staccare benissimo e con una magistrale contorsione del corpo, in perfetta coordinazione, ha colpito benissimo la palla di testa che si è stampata sulla traversa, per poi tornare tra i piedi di Ferretti che, tutto solo, ha calciato in porta, accorciando le distanze, malgrado Narduzzo si fosse proiettato sul pallone. In quella circostanza il gesto tecnico di Guerra, che forse i difensori granata aspettavano un po' più  indietro, ha spiazzato un po' tutti e la successiva traversa con palla sui piedi di Ferretti ha tagliato fuori l'intervento dei difensori, Panizzi per ultimo, che per questi motivi erano in leggero ritardo sul pallone.

Sul secondo gol Bovo ha commesso un fallo al limite dal quale è nata una punizione: la barriera non ha saltato, ma il rasoterra di Ferretti è passato di poco a lato beffando Narduzzo sul secondo palo. Colpa del portiere che ha posizionato male gli uomini? Sembra proprio di sì. Il problema vero è stato il terzo gol: forse la Regia era frastornata, forse ognuno degli interpreti di quell'azione, a livello difensivo, non ha calcolato la pericolosità di quel pallone, sta di fatto che a partire da Genevier all'indietro ognuno ha sbagliato qualcosa, regalando a Ferretti la facile palla del terzo gol. Partiamo da Ghiringhelli: se non ricordo male il forte esterno granata, con la battuta da centrocampo, era a destra, pronto magari a ricevere un eventuale lancio di Genevier, o un appoggio in diagonale di Bovo che non è mai arrivato, ma la sua traiettoria forse non era così libera da consentire tale servizio. Genevier, dal canto suo, una volta ricevuto il pallone all'indietro dal centrocampo, vista la corsa in pressing degli attaccanti della Feralpi, invece di appoggiare un pallone a due metri a Bovo, tra l'altro in orizzontale, avrebbe potuto o cercare una punta con un lancio immediato, oppure l'avrebbe potuta proteggere e scaricata su uno dei due centrali, per dare ampiezza difensiva alla manovra di ricostruzione del gioco. Quella palla lì vicina a Bovo sembrava quasi volesse dire "io non ho sbagliato, pensaci tu". Ovviamente il pensiero del capitano non era questo, ma diciamo che quel passaggio, vista la pressione, non è stato un "passaggio da amico". Bovo ha ricevuto palla, non ha avuto la traiettoria giusta per aprire su Ghiringhelli o servire le punte e ha cercato un rilancio in avanti, sbagliandolo, anche perché immediatamente pressato dagli avversari, poi Guerra fa partire il contropiede e... A proposito del contropiede, l'ottimo Guerra, che in quel frangente avrebbe anche potuto tirare in porta, perché Crocchianti non è uscito in modo deciso su di lui, temendo uno scarico dentro per Ferretti, ha subito aperto sulla sinistra per l'accorrente Marchi sul quale, invece, ha temporeggiato troppo distante dal pallone il buon Spanò; temporeggiare in quelle situazioni va benissimo, anche perché andare sotto all'avversario, salvo non si sia in anticipo, significa essere sistematicamente saltati, ma farlo a due metri abbondanti significa lasciare spazio e tempo all'avversario di alzare la testa e di pennellare il pallone dove meglio crede. Detto-fatto: Marchi, col suo mancino, vede l'accorrente Ferretti sul secondo, tutto solo e lo serve per il più facile dei tap-in.

Ma perché Ferretti era tutto solo sul secondo palo? Dov'era Panizzi? Semplice, a chiudere su Guerra, che nel frattempo ha tagliato giustamente sul primo palo, dopo aver dato il filtrante a Marchi. Su quel primo palo, a seguire Guerra, doveva esserci Crocchianti, non Panizzi, che invece avrebbe dovuto coprire Ferretti. La logica, in una fase difensiva con un 3 contro 3, prevede che esca l'uomo più vicino al pallone, com'è accaduto con Spanò su Marchi, anche se il forte centrale granata, come dicevamo, lo ha fatto stando troppo lontano, ma gli altri due devono avere come riferimenti i pali della porta e all'interno degli stessi o subito appena fuori, dipende dalla posizione degli avversari, gli altri due attaccanti del tridente; ebbene l'ottimo Crocchianti era oltre il primo palo, pochi metri dietro a Spanò, dove non stava marcando assolutamente nessuno, del tutto ignaro che Guerra fosse scattato alle sue spalle, tant'è che Panizzi, giustamente, lo è andato a coprire, marcando il bomber. Peccato che così facendo fosse rimasto libero il lato destro, quindi quello a sinistro della difesa granata, dove il buon Ferretti non ha avuto problemi a gonfiare la rete con un morbido piatto. È vero, potevano magari rientrare Carlini, che era troppo lontano o Genevier, che era stato saltato dalla parte opposta, ma l'azione è stata talmente veloce che i due centrocampisti non hanno potuto fare di più. Insomma, una sequenza di errori banali, che con un pizzico di attenzione in più sarebbero stati evitati, ma forse la Reggiana credeva di aver già vinto e quel primo gol di Ferretti ha anestetizzato le menti degli uomini di Eberini che, in sette minuti di ordinaria follia, hanno gettato al vento quello che fino al termine del primo tempo sembrava uno straordinario capolavoro.

Nulla comunque è compromesso, dagli errori si impara e soprattutto si cresce: se questa sconfitta, la prima dallo scorso 29 ottobre (1-0 a Gubbio), avrà degli strascichi lo vedremo già venerdì 29 dicembre contro la Triestina dell'ex Arma, una gara che arriva al momento giusto per cancellare l'assurdo k.o. di Salò e proiettarsi al 2018 con più serenità...


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