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Ghiringhelli: «Non dobbiamo più farci prendere da ansia e preoccupazione. Vicenza? È più forte di quanto dica la classifica»

Il terzino granata torna a parlare a pochi giorni dalla sfida del "Menti"

20.02.2018 17:45

La sua prestazione di sabato è stata premiata dai tifosi, ma il gol segnato da Luca Ghiringhelli è servito soprattutto per conquistare i tre punti che hanno lanciato la Reggiana direttamente al terzo posto in classifica, con due gare in meno rispetto alle principali contendenti per i posti d'onore ai play off.

Sabato sera sei uscito prima del 90': c'è stato qualche problema?
«Avevo avvertito un fastidio al polpaccio. Mi ha dato qualche problema negli ultimi giorni ma ora non sento più dolore, quindi non sono a rischio per la trasferta di Vicenza».

Che sensazioni hai provato tornando ad esultare sotto la curva a 9 mesi dall'ultimo gol segnato alla Juve Stabia?
«Noi difensori non abbiamo bisogno del gol per sbloccarci mentalmente come può invece accadare agli attaccanti, però segnare è sempre una bella soddisfazione che dà carica e voglia in più per andare avanti. Se poi aggiungiamo che è servito per portare a casa i tre punti, ancora meglio...».

Non soddisfatto del primo gol, sei andato vicino al raddoppio...
«Anche in quel caso si trattava di una situazione studiata in allenamento. Genevier e Cattaneo hanno visto che ero carico e hanno riproposto la stessa situazione, purtroppo non è andata bene come la prima volta».

Raccontaci lo schema...
«Lo avevamo già proposto altre volte in casa, ma ero arrivato al tiro o al cross basso senza inquadrare bene la porta. Questo sabato invece è riuscito tutto alla perfezione...».

Nel secondo tempo però cosa è successo alla squadra?
«Rivedendo la partita possiamo dire che alla fine abbiamo sofferto solo gli ultimi 15-20 minuti. Fino al 70' secondo me abbiamo tenuto bene il campo e avuto diverse occasioni per chiudere la partita. Nel finale il doppio palo ha fatto sembrare che il Santarcangelo ci avesse messo alle corde ma non è andata proprio così...».

Una situazione del genere era capitata anche contro il Renate: cosa bisogna sistemare affinché non ricapiti?
«Non si tratta di un problema di tenuta atletica: in generale dovremmo essere più concreti in attacco per stare tranquilli e non dare modo agli avversari di poter riaprire le partite. Dobbiamo migliorare anche la gestione del possesso, rallentando il ritmo senza bloccarci come invece spesso capita. Ho come l'impressione che su qualche episodio negativo pensiamo di essere in difficoltà più di quanto lo siamo realmente: non dobbiamo farci prendere da ansia e preoccupazione».

È cambiato il tuo modo di attaccare e difendere ora che la squadra predilige sempre il gioco palla a terra partendo dal portiere?
«Questo nostro modo di giocare sicuramente ha cambiato un po' i nostri ruoli: dobbiamo sempre essere attivi e nel vivo dell'azione per riuscire a prendere palla il prima possibile e dare una mano ai compagni. A volte però dipende anche dal modulo che adottano gli avversari...».

Statistiche alla mano, risulta evidente la differenza di risultati tra le partite giocate in casa e quelle in trasferta...
«Il terreno di gioco e il pubblco del "Città del Tricolore" danno una grossa mano: qui a Reggio sappiamo che la palla scorre bene in tutte le zone del campo, a San Benedetto per esempio bisognava sempre stare attenti a combe rimbalzava, poi l'aggressività dei rossoblù ci ha messo un po' in difficoltà».

L'ultimo step che vi manca quindi è tornare a vincere lontano da Reggio...
«Qualche punto in più fuori casa farebbe indubbiamente comodo, però non dobbiamo dimenticare che abbiamo ottenuto dei buoni pareggi con la Samb e a Padova dove non era scontato uscire indenni...».

Venerdì sera in casa del Vicenza non sarà semplice...
«Ci aspetta una partita molto difficile. I biancorossi come singoli giocatori sono molto forti, con individualità importanti: hanno vissuto un mese e mezzo difficilissimo, però sono riusciti ad aggregare ancora di più il gruppo e ora sono in grado di mettere i bastoni tra le ruote a tutti. A parità di partite ci separano solo 6 punti in classifica, dovremo stare attenti».

Quali sono i giocatori da temere di più?
«Ferrari e Comi, giusto per fare due nomi. Sono attaccanti la cui carriera parla da sé: il primo viene da un campionato vinto col Venezia, l'altro a Reggio Calabria aveva salvato la squadra praticamente da solo con i suoi gol. Anche De Giorgio, Giacomelli e Romizi sono calciatori dallo spessore importante».

Vista la probabile assenza di Genevier potrebbe scoccare l'ora del tuo nuovo compagno Vignali?
«Luca è un ottimo giocatore, in allenamento corre tanto, ha un grande fisico e una buona tecnica. Finora ha trovato poco spazio perche a centrocampo c'è tanta competizione, ma continuando a lavorare come sta facendo sono sicuro che si ritaglierà i suoi spazi e farà vedere il suo valore. Quando è entrato a partita in corso ha sempre dato il suo contributo importante alla causa».

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