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La Rosa e Tedeschi allontanano le critiche: «Serve maggiore equilibrio nei giudizi. Pordenone squadra temibile ma siamo pronti»

«Ci vuole calma, il 6 maggio tireremo le somme. Eberini? È la nostra coscienza critica quotidiana»

24.03.2018 14:30

Alla vigilia della trasferta di Pordenone, campo dove i granata non hanno mai vinto, davanti ai microfoni della sala conferenze di via Mogadiscio si sono presentati l'allenatore in seconda Massimiliano La Rosa e il collaboratore tecnico Andrea Tedeschi, assi portanti della panchina granata assieme a mister Eberini

Come sta la Reggiana a poche ora dalla seconda trasferta consecutiva?
La Rosa: «Bene, abbiamo recuperato le energie rivedendo anche la partita di Fano e ora siamo pronti per affrontare il Pordenone. Siamo convinti di poter andare al "Bottecchia" per fare la nostra partita come si deve».

Perché, Tedeschi, è stato allontanato dal campo a Fano?
Tedeschi: «Mi ero alzato in piedi dopo una rimessa assegnata per sbaglio agli avversari, l'arbitro mi ha detto che non potevo farlo e mi ha mandato fuori. Sono cose che fanno parte del gioco...».

A Fano dicevano che l'arbitraggio era a favore della Reggiana...
Tedeschi: «Siamo concentrati solo sul Pordenone, la squadra ha fiducia in quello che sta facendo e tutto ciò che è già capitato non ci riguarda più. I punti di svantaggio sul Padova sono tanti, ma non ci dobbiamo pensare così come non dobbiamo polemizzare per gli errori arbitrali di Fano perché non gioverebbe a nessuno...».

Ci sono rimpianti invece sulla formazione iniziale schierata a Fano?
La Rosa: «No, perché i giocatori che erano in campo hanno fatto le cose che avevamo chiesto loro. Non dobbiamo dimenticarci che Genevier e Cesarini erano indisponibili, Altinier non era in condizione di partire dal primo minuto, Cianci aveva fatto benissimo con il Gubbio e a centrocampo c'era Riverola e quel Vignali che in molti speravano da tempo di vedere dall'inizio. Vorrei fare un ulteriore considerazione...».

Prego...
La Rosa: «Se tornassimo indietro di qualche mese e ripensassimo alla sconfitta di Mestre, con il senno di poi capiremmo che non era stata un caso visto il grande campionato disputato dagli arancioneri. Bisognerebbe avere un briciolo di equilibrio in più su certi giudizi. Certamente il nostro blasone implica risultati diversi a volte, ma tutto lo staff e la squadra hanno fatto sin qui un percorso importante che è davanti agli occhi di tutti...».

Quello che chiedete è più tranquillità nelle valutazioni?
La Rosa: «Noi allenatori prendiamo in esame un match alla volta e non vogliamo farci trainare dal risultato finale, quindi mi piacerebbe che ci fosse più equilibrio nei giudizi che vengono dati all'esterno ma non a tutela nostra o della squadra, bensì di tutto quello che si sta facendo. Capisco che il pareggio di Fermo abbia lasciato tanta amarezza, ma si è trattato di una situazione completamente diversa rispetto a Salò dove invece c'era stato un blackout vero e proprio. L'importante è non pensare che se non si raggiungesse il Padova avremmo fallito il campionato: prendiamo atto della classifica ma ci sono ancora 8 partite da giocare. Noi lavoriamo per vincerle tutte, però all'intero di una stagione i passi falsi ci possono sempre essere...».

Ci sono dubbi di formazione ora che l'infermeria è quasi del tutto svuotata?
Tedeschi: «Sì e questa ampia scelta ci dà maggiori responsabilità. Cesarini vuole giocare, Spanò si è ripreso da un leggero acciacco, ora aspettiamo anche Napoli poi ci siamo davvero tutti».

Cesarini esattamente come sta?
La Rosa: «Di fatto è rimasto fermo solo una decina di giorni quindi la condizione atletica di per sé non è scaduta, però sarebbe una forzatura inserirlo dal primo minuto. In tutta onestà abbiamo davanti 8 partite più gli eventuali play off, quindi dobbiamo ragionare sul fatto che un'eventuale ricaduta potrebe privarci definitivamente del nostro numero 10, anche in virtù del fatto che ci sono altri giocatori meritevoli di trovare spazio in campo».

Uno di questi potrebbe essere Rocco, decisamente positivo a Fano...
La Rosa: «Lo vediamo tutti i giorni, anche a Fermo era stato bravo così come Rosso quando era entrato».
Tedeschi: «Rocco in effetti ci ha messo dubbi...».

Rivedremo presto anche Rozzio?
Tedeschi: «Lavora in gruppo da una decina di giorni in maniera importante, non ha la condizione per giocare dall'inizio ma è recuperato».
La Rosa: «Può entrare in qualsiasi momento, anzi se fossimo passati in vantaggio a Fano penso che lo avremmo messo dentro...».

Domani si torna a giocare a calcio finalmente?
Tedeschi: «Credo proprio di sì. Incontreremo una formazione di qualità costruita per vincere il campionato senza tanto nascondersi. Vedere la nostra squadra che si allena ai 2000 all'ora ci fa stare sereni e penso sia anche un messaggio importante per la piazza».

Il Pordenone di Rossitto in cosa è cambiato rispetto a quello di Colucci?
La Rosa: «I neroverdi ora hanno diverse chance di formazione, passano dal 4-4-2 al 4-3-3 di continuo ma credo che la differenza domani la debba fare l'autostima della Reggiana nel proporre le proprie idee e concetti rimanendo fedeli e coerenti col percorso fin qui svolto».

Tra le fila dei neroverdi, chi c'è in modo particolare da tenere d'occhio?
La Rosa: «Almeno un paio di giocatori per reparto. Stefani, Burrai, Misuraca, Nocciolini che è sceso dalla B oppure anche Berrettoni, Gerardi e Ciurria. Come vedete sono tantissimi nomi perché il Pordenone ha una squadra importante, ma siamo ben consapevoli di chi andremo ad affrontare».

Sarete vicini con il cuore ai tifosi nella manifestazione di oggi pomeriggio?
La Rosa: «Senza dubbio, spero anzi che abbia effetti positivi per sbloccare la situazione che si è venuta a creare».

Da veri reggiani forse voi la sentite ancora di più?
Tedeschi: «È vero che siamo reggiani, ma vi posso assicurare che anche i giocatori sentono la vicinanza della gente quindi tengono tantissimo anche loro a questa situazione».

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