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Genevier: «Sono rimasto sorpreso come tutti. Piazza è distrutto per quanto accaduto, ma la colpa resta sua»

«Un nuovo inizio in Serie D? Mi fermerei volentieri, ma dai commenti che leggo nei miei confronti la vedo dura...»

21.07.2018 12:00

L'ex capitano granata Gaël Genevier rompe il silenzio che lo aveva circondato nelle ultime settimane e in due interviste pubblicate questa mattina da Gazzetta e Carlino parla del suo rapporto con il presidente Piazza, confessando di essere rimasto sorpreso come tutti quanti alla notizia della mancata iscrizione della squadra e non nascondendo l'intenzione di voler rivestire la maglia della Reggiana anche in Serie D.

«L'ultima volta che ho parlato è stato davanti a tutti al Mirabello - ricorda il metronomo francese classe '82 - Negli ultimi giorni non me la sono sentita di alimentare la confusione mediatica che c'era in giro anche perché, a differenza di quello che si dice, non sapevo cosa stesse realmente accadendo». Le vacanze a Miami e la famosa foto scattata assieme al presidente hanno fatto discutere molto: «Era un viaggio programmato già da tempo, ci siamo incontrati perché tra di noi era nata stima reciproca e un buon rapporto di amicizia che coinvolge anche le famiglie, ma abbiamo parlato poco di Reggiana. Sapevo che voleva mollare ma aveva garantito l'iscrizione della squadra tramite l'aiuto di un socio. A noi giocatori non ha fatto mai mancare nulla: ho parlato con lui dopo l'esclusione dal campionato ed era a pezzi, ma è chiaro che ha commesso degli errori ed è sua la responsabilità per quanto è successo. In tanti si sono approfittati di Piazza, soprattutto il primo anno, ma l'ultima decisione è sempre spettata a lui». Alcuni compagni di squadra non hanno gradito il silenzio del capitano: «So che qualcuno è arrabbiato con me, ma non li ho traditi. Ho creduto fino all'ultimo nell'iscrizione tanto che ho disdetto la mia partecipazione al ritiro dei giocatori svincolati a Coverciano».

La partita di Siena è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: «Mike si è sentito derubato ed è diventato molto freddo con tutti. Credo che da quella sera in poi abbia iniziato a comportarsi da uomo d'affari, relegando in secondo piano il suo amore per la Regia. Gli ho spiegato che paradossalmente si poteva sfruttare quella vicenda per ripartire ancora più forte e che forse nella nuova stagione, avendo visto tutti l'errore di Perotti, ci avrebbero dato una mano. Ma non ha cambiato idea e così facendo la storia parlerà di tanti soldi buttati via nel modo sbagliato». I tifosi e i giocatori sono le vittime di questo fallimento: «Tutti quelli che ruotano attorno alla Reggiana sono le vittime. I tifosi per la reggianità che portano nel cuore e i giocatori perché hanno perso il lavoro». Un nuovo inizio in Serie D non è da escludere: «La Reggiana, per la storia che ha alle spalle e per la città che rappresenta, deve ripartire con un progetto forte ed ambizioso. Se ci fossero le condizioni mi fermerei più che volentieri ma da quello che capisco e leggo sui social, il mio nome viene associato ai Piazza e al fallimento della Reggiana. La vedo dura».

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