Settore Giovanile

Mister Bertacchi: «I ragazzi arrivati in prima squadra non devono dormire sugli allori»

Il tecnico della Juniores sul debutto in prima squadra dei "suoi" talenti: «Con Antonioli c'è grande dialogo, i giovani non hanno paura perché sono allenati mentalmente»

06.05.2019 20:15

Uno degli artefici dell’ottimo cammino della formazione Juniores della Reggio Audace nel proprio campionato di competenza è sicuramente il suo allenatore Marco Bertacchi, esperto tecnico a livello giovanile già alla guida della Berretti nella scorsa stagione.

«Siamo partiti ad agosto con qualche elemento del Settore Giovanile della Reggiana che ha scelto con coraggio di rimanere, portando poi a casa grossi frutti, e con qualche altro giocatore tagliato da altri club dilettantistici e professionistici - spiega Bertacchi - Lasciando per un attimo da parte l’epilogo dei playoff, il nostro più grande risultato è quello di avere portato 4-5 giocatori in prima squadra, atleti che hanno dimostrato di poterci rimanere. Come allenatore il mio obiettivo è aiutare i ragazzi a raggiungere il sogno di giocare con la maglia della squadra della propria città».

I vari Sanat, Muro e Talarico hanno debuttato con grande spensieratezza…
«Nel nostro processo di allenamento viene data grande importanza all’aspetto mentale, in modo da far trovare i ragazzi già pronti per varie esperienze in Serie D o categorie superiori. Alcuni atleti inoltre avevano già avuto modo di giocare davanti a tanta gente: ricordo per esempio il derby giocato con la Berretti nella scorsa stagione a Castelvetro con 500 tifosi modenesi sugli spalti».

Con mister Antonioli che tipo di collaborazione è attiva?
«Tra noi c’è un buon dialogo, parliamo dei vari giocatori che potrebbero servirgli e c’è un grande interscambio tra le due formazioni per le amichevoli infrasettimanali e ora anche per le partite ufficiali».

È lei a suggerire i giocatori da inserire in prima squadra?
«L’indicazione da parte mia c’è sempre stata ma Antonioli conosce bene i ragazzi avendoli osservati nelle amichevoli e a volte in campionato. La società poi ha dei briefing dove sono i dirigenti a scegliere quali ragazzi meritino il salto in avanti. A volte le opportunità nascono dalle emergenze generali della squadra, come è successo di recente, ma i ragazzi non si devono sentire “arrivati” perché hanno solamente aggiunto un piccolo step al loro percorso di crescita».

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