Il punto di vista

L'analisi tattica - Occorre fare punti e non guardare in faccia a nessuno

Bisogna ritrovare la via del gol il prima possibile

17.10.2017 21:55

Ci eravamo illusi, ma alla fine la verità è sempre la stessa: questa squadra ha limiti tecnici e i pochi atleti di qualità devono sempre scendere in campo, salvo non stiano male fisicamente. Se Altinier avesse messo dentro quel pallone nel secondo tempo, sulla gran palla di Riverola, a un centimetro dalla porta, ora staremmo dicendo "una squadra col cuore, che ha cercato di vincere fino alla fine bla, bla, bla". Nel calcio, come nella vita, le balle stanno in poco posto. È inutile dire "siamo stati meno grintosi rispetto alla gara col Vicenza", oppure "avevamo ancora nelle gambe la partita di lunedì sera", quando sono passati sei giorni... Il problema è uno solo: nel calcio bisogna fare gol e spesso, per fare gol, è necessario far giocare gli atleti migliori, magari concedendo loro qualcosa: un allenamento in meno, un capriccio in più e via dicendo. Anche perché qui ci sono punti in palio. Non è come in un settore giovanile, che se non si dà l'esempio agli altri ragazzi gli atleti non crescono e si creano alibi, qui occorre fare punti e non guardare in faccia a nessuno. E bisogna farli in fretta.

Questa squadra, con Rozzio e Spanò ha una solidità difensiva importante, con Bastrini no: Rozzio era indisponibile e La Rosa non aveva alternative, se non forse Crocchianti, ma l'errore nel secondo tempo, quando il Mestre ha colpito una traversa, è allucinante, così come l'errato posizionamento di Manfrin in occasione del primo gol, un altro che, francamente, fino ad oggi non ha dimostrato nulla. E Napoli? La Rosa e Tedeschi lo hanno confermato perché lunedì sera Aiman non ha giocato poi così male, quindi per tenerlo sulla corda e farlo sentire importante lo hanno premiato, anche perché mi è giunta voce all'orecchio che, di recente, Cesarini abbia fatto un po' di capricci. Magari non è vero, ma è una voce che ha portato il vento e come tale è già volata via. Il ragionamento su Napoli può starci, ma non in questo contesto, non dove se perdi tre punti sei vicino al baratro. È ovvio che se Napoli avesse segnato ora non staremmo facendo questo ragionamento, ma il buon Aiman ha tirato in porta una volta e un'altra col Vicenza e la matematica non è un'opinione: il giocatore è quello, c'è poco da fare. 

Stesso discorso vale per Altinier, che a mio avviso può dare molto di più e prima o poi sono convinto che esploderà, ma non possiamo aspettarlo in eterno. Io, infatti, personalmente al rientro di Genevier proverei a mettere in campo la squadra tecnicamente più forte possibile, compatibilmente con le condizioni di salute dei singoli, ovviamente, con Genevier davanti alla difesa, sperando che torni ad essere quello delle prime due gare di stagione, Bovo a sinistra e Bobb sul centro destra, che comunque non mi esalta, ma almeno col Vicenza è andato benino e in fase di possesso ha cercato, anche contro il Mestre, giocate interessanti. Davanti metterei invece i tre atleti di maggiore talento di cui dispone la squadra, Riverola dietro a Carlini e a Cesarini, dando anche un segnale forte ad Altinier che magari gli può servire per entrare in campo con un piglio diverso: due giocatori rapidi, bravi nell'attaccare gli spazi e anche tecnicamente, due atleti che si conoscono a memoria e che con Riverola potrebbero davvero creare problemi agli avversari, non concedendo mai punti di riferimento, magari scambiandosi spesso di ruolo. Dietro confermerei Panizzi perché, pur non essendo certamente Cabrini, non me ne voglia il bell'Antonio, è leggermente meglio di Manfrin, almeno in fase difensiva e tutto quello che ha lo butta sul terreno di gioco. 

Alla fine, come diceva un vecchio allenatore di calcio dilettantistico reggiano "I boun ghan da suger" e la Reggiana di buoni, ne ha davvero pochi: Spanò e Ghiringhelli sono due punti di forza, Bovo pure, Facchin anche, poi Cesarini e Carlini e ora, finalmente, Riverola, ai quali ci auguriamo di vedere presto Rozzio, Genevier e Rosso, quando staranno bene. Il resto è davvero poco roba e se si vuole vincere (poi magari si perde lo stesso per un palo interno, una decisione errata dell'arbitro o un episodio) è fondamentale opporre resistenza all'avversario con i migliori giocatori di cui si dispone.

Tornando ai tecnici, a mio avviso, Max e Teddy stanno facendo decisamente un buon lavoro, a parte la scelta di Napoli per Cesarini che aveva comunque una sua logica, anche se non del tutto condivisibile proprio per il principio enucleato in dialetto dal saggio tecnico dei poveri, e quindi spero che la società decida di confermarli, richiamando il buon D'Urso, che è ancora sotto libro paga, che, con tanto di patentino, permetterebbe ai due giovani allenatori reggiani di proseguire il loro cammino; un cammino che, a mio avviso, se verrà mantenuta un'ottica di maggiore concretezza, porterà questa squadra alla salvezza diretta, visto che purtroppo, ad oggi, è di questo che dobbiamo parlare, per poi cercare di spingerci oltre la staccionata e vedere il decimo posto, l'ultimo possibile per i playoff... "Dai c'andom", come direbbe il buon Mike.

 

(foto © AC Reggiana 1919)

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